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Processo SME: Berlusconi assolto


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Beh, comunque interssante ritratto che esce da questo processo della giustizia italiana.

I giudici si dividono fra: corrotti che prendono mazzette (i cattivi) ed incapaci di far condannare un colpevole cosi' colpevole che anche Travaglio lo ha smascherato (i buoni).

Pero', c'e' davvero di che star tranquilli.

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E' una battuta o ti è sfuggito che il processo era basato proprio su giudici e portafogli. :P

Cmq, chi crede veramente che Previti abbia corrotto i giudici di tasca sua, alzi la mano. :lol:

Non è questione di credere o meno a qualcosa, visto che la maggior parte del "vulgus" non ha elementi a sufficienza per esprimere giudizi; per questi tutto si basa solo su sensazioni epiderniche.

Ecco che allora esiste una magistratura (uno dei 3 poteri in cui è costituzionalmente divisa la ns democrazia), la quale è la sola legittimata a giudicare, piacciano o meno le sentenze promulgate.

Poi potremmo disquisire ad oltranza sulla lentezza della giustizia, sulla certezza della pena e sul sistema giuridico in generale. Ma la politica dovrebbe starne cmq fuori, in quanto peculiarità di un altro dei 3 poteri (il legislativo) che in un sistema democratico non dovrebbe collidere col giudiziario.

Tutto il resto sono chiacchere e distintivo :P

Bye,

Mau

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Ma la politica dovrebbe starne cmq fuori, in quanto peculiarità di un altro dei 3 poteri (il legislativo) che in un sistema democratico non dovrebbe collidere col giudiziario.

Tutto il resto sono chiacchere e distintivo :toast[1]:

Bye,

Mau

per cui tu stai dicendo che il potere giudiziario può perseguire il potere legislativo ma il potere legislativo non può perseguire quello giudiziario, giusto?

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  • 2 weeks later...

a proposito di processi...:

21 Maggio 2007

La notte della Repubblica

Ricevo e pubblico una lettera di Marco Travaglio.

"Caro Beppe,

vorrei comunicare a tutti gli amici del blog l’ultima notizia scomparsa

di una lunga serie. Il 15 maggio 2007 la III Corte d’appello di Milano

ha condannato il senatore forzista Marcello Dell’Utri e il boss della

mafia di Trapani Vincenzo Virga a 2 anni per ciascuno per tentata

estorsione. Nessun giornale, a parte l’Unità e il Corriere della sera, l’ha

scritto. Nessun telegiornale o programma televisivo, tranne Annozero,

l’ha detto. L’Ansa, onde evitare che qualcuno se ne accorgesse, ha

dedicato alla cosa ben sette righe e mezza, sotto questo titolo depistante:

“Sponsorizzazioni: confermata in appello condanna Dell’Utri”. Come se il

reato fosse la sponsorizzazione. Nel testo, si spiegava (si fa per

dire) che l’estorsione riguardava imprecisate “modalità di sponsorizzazione

della Pallacanestro Trapani”. Quanto a Virga, l’Ansa “dimenticava” di

spiegare che è un boss mafioso, vicinissimo a Provenzano, arrestato dopo

lunga latitanza nel 2001 e condannato all’ergastolo per mafia e

omicidio.

Riepilogo brevemente i fatti. Nel 1990 il presidente della

Pallacanestro Trapani, Vincenzo Garraffa, medico e futuro deputato del Pri, cerca

uno sponsor per la sua squadra, neopromossa in serie A2. Publitalia, la

concessionaria Fininvest presieduta da Dell’Utri, lo mette in contatto

con la Dreher-Heineken. Si firma il contratto: per 1 miliardo e mezzo

di lire, i giocatori esibiranno sulle magliette il logo della “Birra

Messina”, marchio italiano della multinazionale tedesca. Garraffa paga la

provvigione a Publitalia: 170 milioni. Ma due funzionari della

concessionaria berlusconiana battono cassa e pretendono da lui altri 530

milioni, in nero. In pratica, Publitalia vuole indietro la metà del valore

della sponsorizzazione, ovviamente sottobanco. Garraffa rifiuta e, ai

primi del ’92, incontra Dell’Utri a Milano. Gli spiega di non disporre di

fondi neri e di non poter pagare senza fattura. Dell’Utri – come

denuncerà Garraffa – lo minaccia: “Ci pensi, abbiamo uomini e mezzi per

convincerla a pagare”. Garraffa non paga. E, qualche settimana dopo, riceve

nell’ospedale di cui è primario una visita indimenticabile: quella del

capomafia Vincenzo Virga, scortato da un guardaspalle. Virga è di poche

parole: “Sono stato incaricato da Marcello Dell’Utri e da altri amici

di vedere come è possibile risolvere il problema di Publitalia”.

Garraffa ribatte: “Senza fattura, non intendo pagare”. E Virga: “Capisco,

riferirò. Se ci sono novità, la verrò a trovare…”.

L’anno seguente la Pallacanestro Trapani, nonostante i successi sul

campo, non trova più uno sponsor. Garraffa s’inventa

un’autosponsorizzazione antimafia, ovviamente gratuita, con lo slogan “L’Altra Sicilia”. Che

gli porta fortuna: la squadra viene promossa in serie A. Maurizio

Costanzo invita lui e i suoi giocatori a parlarne al “Costanzo Show”, su

Canale5. Ma poi, all’ultimo momento, cambia idea e disdice l’invito.

Garraffa ci vede lo zampino di Dell’Utri. E denuncia tutto ai magistrati di

Palermo. Che trasmettono gli atti, per competenza, al Tribunale di

Milano. Qui Dell’Utri e Virga vengono condannati per tentata estorsione

aggravata a 2 anni a testa. L’altro giorno, la Corte d’appello ha

confermato le condanne.

Ora manca soltanto la Cassazione. Dell’Utri intanto è stato condannato

definitivamente a 2 anni per false fatture in altre sponsorizzazioni

gonfiate e in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione

mafiosa. Naturalmente, visto il pedigree, rimane a pie’ fermo in

Parlamento e viene pubblicamente elogiato per la sua “intelligenza” da

diessini dalemiani come Nicola Latorre (niente a che vedere con Pio La Torre,

ammazzato dalla mafia) e ossequiosamente intervistato da giornali e tv

su tutto lo scibile umano, fuorchè sulle sue condanne.

Come ricorda Daniele Luttazzi nel suo ultimo spettacolo, Daria Bignardi

l’ha recentemente invitato alle “Invasioni barbariche” su La7 e ha

subito premesso: “Non parliamo dei suoi processi”. Dell’Utri,

comprensibilmente, non ha avuto nulla da obiettare. Anzi, ha aggiunto che il suo

giornalista preferito è Luca Sofri. Che, guardacaso, è il marito della

Bignardi. Ecco, dei processi di Dell’Utri è meglio non parlare mai. Il

senatore ha uomini e mezzi per convincere."

Marco Travaglio

Postato da Beppe Grillo alle 23:32 in Informazione

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