Attilio Caja ricorre ad una immagine della sua amatissima atletica leggera per introdurre il match inaugurale della stagione della serie A 2017-18: Varese si è preparata coscienziosamente ad una gara di salto in alto, ma l'entry level la costringerà a partire con una impresa superiore al suo standard abituale. «L'asticella sarà subito molto alta ospitando i campioni d'Italia in carica: a luglio l'obiettivo era quello di svolgere una preparazione omogenea per arrivare pronti all'appuntamento con il campionato, e provare a sorprendere qualche avversaria di livello medio non altrettanto pronta. La premessa si è avverata, il calendario però non è dipeso da noi: è come se ci fossimo preparati in maniera costante e meticolosa per una gara di salto in alto, e poi per entrare in gara servirebbe fare il record personale come misura d'apertura».
Dunque servirà subito una grande impresa per sovvertire il pronostico?
«Ci aspetta un compito estremamente difficile, dovremo farci trovare pronti a dare fondo a tutte le nostre risorse tecniche, emotive e caratteriali, e disputare la miglior partita possibile facendo ancor meglio di un precampionato comunque ottimo. Se ci riusciremo sarà stata un' impresa grandissima, in caso contrario resteremo convinti della nostra buona preparazione, consapevoli di non essere al livello della Reyer».
Come vede gli avversari di domenica?
«Al gruppo campione d'Italia hanno aggiunto un super giocatore come Dominique Johnson, al quale rinnovo la mia gratitudine per quel che ha fatto l'anno scorso, e tanti altri elementi di valore come Biliigha, De Nicolao, Orelik e Watt. Non so se sarà poco meglio o poco meno della stagione passata, però il valore è indiscutibile».
Quale sarà lo spirito giusto con cui scendere in campo?
«L'obiettivo è giocare la miglior partita possibile senza rimpianti se ci troveremo di fronte una squadra più forte. Noi vogliamo mettere sempre in campo il 100 per cento: lo auspicavo il primo giorno del raduno e finora è stato così, dovremo essere pronti a farlo sempre sapendo che fisiologicamente qualche volta non accadrà. Dal punto di vista della combattività e dell'impegno non ho dubbi, e il ghiaccio rotto mercoledì scorso in casa contro Lugano sarà utile anche per togliere pressione».
In quali condizioni psicofisiche arrivate all'appuntamento con il campionato?
«Siamo vogliosi e desiderosi di iniziare, un sentimento che accomuna giocatori, staff, società e pubblico. Il campionato è salito di livello nella fascia media, e siamo curiosi di confrontarci contro avversarie che sulla carta ci sono superiori. Questa voglia di misurarci dovrà essere un grande stimolo e darci motivazioni per provare a competere contro tutte».
Quale sarà il ruolo di Varese nel campionato ai nastri di partenza?
«La serie A 2017-18 è divisa in due blocchi: ci sono 10 squadre che vantano legittime ambizioni di playoff sulla base della campagna acquisti, e le restanti 6 che hanno come obiettivo di evitare l'ultimo posto in classifica. Noi siamo iscritti a questo secondo campionato, con l'obiettivo di piazzarci nei primi posti del secondo blocco, ma siamo decisi a metterci alla prova per capire quanto valgono i nostri giocatori all'esordio in serie A rispetto a chi ha scelto i veterani. Risposte che dovrà darci il campo, noi non vediamo l'ora di metterci alla prova».
Giuseppe Sciascia
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