La Pallacanestro Varese è pronta a ripartire da Attilio Caja per disegnare il futuro. Prove tecniche di rinnovo del contratto tra la società di piazza Monte Grappa e il tecnico pavese, architrave del progetto squadra della stagione 2017-18 che sta tenendo fede alle aspettative iniziali votate alla salvezza tranquilla. Dialogo in corso tra le parti per estendere l'accordo in scadenza al 30 giugno: l'obiettivo sembra quello di una estensione per le prossime due stagioni, dando continuità all'ottimo feeling sviluppatosi tra "Artiglio" e l'intero ambiente biancorosso negli ultimi 14 mesi. Sarebbe un segnale forte di continuità per un club che nel passato recente ha cambiato spesso in panchina: l'ultimo coach rimasto più di 2 anni sulla panchina di Varese è stato Ruben Magnano (nel riquadro) (dal novembre 2004 al giugno 2007...), mentre nel quinquennio post-Indimenticabili solo Paolo Moretti nel 2015-16 (ed eventualmente Caja nella stagione in corso) ha iniziato e finito la stagione sulla panchina biancorossa.
Dopo l'operazione salvezza del 2016-17, Caja era stato il frontman di tutte le attività estive del club, dalla campagna abbonamenti alla promessa solenne di una squadra da battaglia compiuta davanti ai tifosi in occasione del raduno del 18 agosto. E non c'è dubbio che sono state le scelte del coach, di concerto con Claudio Coldebella e Toto Bulgheroni, a costruire l'Openjob-metis operaia capace di conquistare il cuore di Varese con le sue roboanti prestazioni casalinghe. Evidente che il roster 2017-18 sia figlio della cultura del lavoro tanto cara ad "Artiglio", ed altrettanto evidente il feeling tra il tecnico ed i giocatori, scelti proprio per la loro disponibilità a stare in palestra in un certo modo. Per questo il luogo comune del "Caja bravo solo in subentro" è stato cancellato dalla fortissima identità di un gruppo plasmato dal suo coach per esaltare le qualità dei singoli all'interno del sistema, nel quale però è proprio "Artiglio" il perno centrale del progetto tecnico.
Il rinnovo di Caja sarebbe il primo passo in ottica futura per una Varese ancora non aritmeticamente certa della salvezza («Sarebbe un grave errore pensare di essere già salvi», parole e musica del coach proprio ieri su queste colonne) ma indirizzata comunque sulla strada giusta grazie al poker di vittorie precedenti alla pausa per Coppa Italia e Nazionali. Le prospettive future in termini economici sono tutte da verificare, ma l'aziendalismo di Caja nel far rendere al meglio le risorse tecniche ed umane disponibili è una garanzia in qualsiasi congiuntura. Significa altri due anni di vacche magre? Intanto le roboanti imprese deh'ultimo mese, accompagnate da presenze al PalA2A oltre i 4.000 spettatori, dimostrano che si può esprimere un basket divertente e vincente anche con un gruppo di "terzini". Inoltre la programmazione sulla base della continuità - della guida tecnica in primis, di conseguenza anche del gruppo con tanti giocatori già legati per il prossimo anno - è una chiave importante per provare a scalare la classifica costruendo qualcosa di duraturo anche senza investimenti roboanti...
Giuseppe Sciascia
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