Si ferma a quattro la più lunga striscia vincente della Openjobmetis in questa stagione ed è uno stop doloroso e amaro. Doloroso perché a battere Varese è una diretta concorrente per la lotta per non retrocedere, Reggio Emilia (che tra l’altro ha il 2-0 nel confronto diretto), amara perché la sconfitta arriva per mano di Attilio Caja, tecnico della Unahotels con il dente avvelenatissimo da ex di turno (tanto da non salutare lo staff varesino prima e dopo l’incontro, a quanto spiegano i presenti).
Clamorosa, la prova balistica dei reggiani, trascinati dalla vecchia volpe Petteri Koponen: ben 22 le triple messe a segno (su 37 tentativi) record della società emiliana in Serie A per questa statistica. Otto quelle del finlandese, 6 di Leo Candi, 3 per Johnson e via discorrendo. Bravi loro, senza dubbio, ma Varese si deve interrogare per aver subito così tante conclusioni da lontano, molte delle quali ben costruite. Che per Caja questa fosse la prima opzione era una notizia quasi scontata, che Reggio avesse la mano torrido lo si è visto fin dal quarto iniziale. E allora, qualche demerito ce l’ha per forza anche una Openjobmetis che è sembrata meno aggressiva e affamata rispetto alle ultime uscite, e pure con qualche idea in meno sui due lati del campo.
Ne è nata una partita di rincorsa, per Ferrero e compagni, sempre in scia, sempre vicini ma mai in grado di riagganciare Reggio e tanto meno di superarla (eccezion fatta per le battute iniziali). Paradossalmente, quando Varese sembrava davvero sul punto di ribaltare l’inerzia, a 3′ dalla fine (meno 3 grazie a Douglas), ha emesso il canto del cigno. Nelle battute finali infatti, la Unahotels ha segnato cinque volte consecutive dall’arco sino all’oceanico +18 conclusivo. Un punteggio che ovviamente non ricalca l’andamento della gara, anche se ciò non cambia le carte in tavola.
Le note negative, al momento di tirare le somme, sono quindi maggiori rispetto a quelle buone. Cominciando da John Egbunu, attesissimo dopo la prova pazzesca del Forum e altrettanto deludente davanti a un Elegar marpione e molto più concreto. E poi Scola, battuto nel duello da Baldi Rossi, così come tra i battuti ci va Beane messo in croce da Koponen. Bene, di nuovo, Ruzzier, forse il miglior varesino anche in questa circostanza, ma le sue zingarate vincenti non sono bastate. E così la Openjobmetis è ancora lì sospesa di poco sopra al baratro, a interrogarsi dello 0-4 complessivo con le due squadre (Cantù e Reggio) che prima di questo turno erano alle sue spalle. Quattro le partite da qui alla fine, tutte complicate, nessuna impossibile: mercoledì c’è Venezia a Masnago, e sarà imperativo cercare un’impresa.
PALLA A DUE
Per l’incrocio con la sua ex squadra, Attilio Caja muove una pedina a sorpresa: rientra Elegar – e si sapeba – ma resta fuori Sims per il turnover tra gli stranieri. C’è infatti l’ex pistoiese Johnson, messo in quintetto, subito su Scola. Confermati invece gli altri accoppiamenti previsti alla vigilia, con Lemar di fronte a Douglas e Kyzlink accoppiato a Strautins, anche perché per Bulleri c’è lo stesso quintetto con cui ha rimontato la classifica nell’ultimo mese.
LA PARTITA
Q1 – Proprio Strautins è tra i primi a lasciare il segno in avvio, quando Varese prova un paio di strappetti (bene Ruzzier) senza tuttavia riuscire a guadagnare terreno anche perché i padroni di casa appaiono reattivi in difesa e precisi in attacco. Col passare dei minuti Reggio avanza dopo un antisportivo a De Nicolao e a una clamorosa precisione dall’arco: 5/6 al 10′ e la sirena che dice Unahotels avanti 23-19.
Q2 – Una magia di Douglas apre la seconda frazione (23-22) però Varese non è ermetica in difesa e lascia spazio da 3 punti a Reggio che scappa con due triple in serie di Koponen e Candi. Scola fatica contro Baldi Rossi, Beane trova un bel canestro ma poi forza troppo e così le raffiche reggiane continuano a fare male. La Unahotels arriva ad avere 9/10 dall’arco prima di sbagliare qualche conclusione (salendo però di tono a rimbalzo). Che Varese sia meno riattiva del solito lo si vede sull’ultimo possesso: tiro cortissimo di Koponen e canestro di Baldi Rossi, unico a seguire con lo sguardo la traiettoria, abile a infilare da sotto il 46-38 a fil di sirena.
Q3 – Quando finalmente, dopo l’intervallo, l’indemoniato finlandese si prende qualche minuto di digiuno, sono gli altri “panchinari” reggiani a spingere la squadra di Caja. Baldi Rossi rende difficile la serata di Scola, Candi e Johnson colpiscono da lontano e pazienza se Taylor e Lemar non riescano a incidere. Varese avrebbe bisogno di punti dai suoi leader e invece ne mette insieme solo 17, con un paio di rasoiate di Ruzzier a tenere viva la squadra (67-55).
IL FINALE
Serve un segnale forte per risalire, e a darlo è Toney Douglas. L’americano, fino a quel momento altalenante, accende il turbo dall’arco e colpisce con due triple pazzesche. C’è anche Ruzzier, ma è di nuovo Douglas a confezionare addirittura il -3, 80-77 a circa 3′ dalla fine. Tutto sembra apparecchiato per un testa a testa finale, e invece Varese si perde: prima lascia spazio al solito Koponen, poi regala palla ai padroni di casa con un ingenuissimo fallo di Egbunu in attacco su Elegar, infine concede un rimbalzo offensivo pesantissimo. Tre sberloni che chiudono i conti: nei minuti finali la OJM si rialza, Reggio invece no e con cinque bombe a segno finisce per trionfare (95-77).
Damiano Franzetti
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