«Dobbiamo cercarlo questo risultato. Mettiamoci il fisico e usiamo la testa: facciamoci trovare pronti». Sull'onda lunga della vittoria ottenuta lunedì scorso contro Pistoia, la Varese di Attilio Caja prova a sognare un colpaccio che scompaginerebbe le carte della corsa salvezza: rubare due punti alla Scandone Avellino, seconda in classifica. La differenza tra le due squadre, la graduatoria stessa e il buon senso al momento non consentono di andare oltre l'irrazionalità del desiderio: per trasformarlo in realtà servirà la partita perfetta. «Veniamo da una settimana di lavoro corta ma positiva - ha detto Caja nella consueta conferenza stampa del venerdì - iniziata con una vittoria che ci ha dato fiducia e morale, dimostrando che stiamo facendo le cose per bene. Contro Pistoia, la prima di undici finali per noi, l'approccio è stato quello giusto, la difesa è stata solida e attenta: siano queste delle indicazioni per il futuro».
A cominciare da quello prossimo: «Siamo consapevoli di come Avellino sia un impegno molto difficile da affrontare - continua il coach - Giocheremo contro una squadra che punta ad arrivare seconda in campionato, che ha fatto un'ottima stagione lo scorso anno e, sull'onda lunga di questa, ha concluso un mercato brillante, ben orchestrato da Nicola Alberane. Il ds forlivese, deus ex machina della Sidigas, che proprio ieri - su queste colonne -aveva elogiato il lavoro di Caja con Varese (nota di servizio: i due erano pronti a collaborare due anni fa, poi qualcuno decise di cacciare Caja dal Sacro Monte e il manager non riuscì a liberarsi dal suo contratto con Roma...), prende giusto merito alle propria bravura nelle parole dell'allenatore pavese: «Ci ha visto ancora bene... Ha perso l'mvp del 2015/2016 Nunnally, che si è accasato al Fenerbahce, ma è riuscito lo stesso a costruire una squadra molto competitiva. Ora ha preso anche Logan, a dimostrazione che Avellino non vuole lasciare nulla di intentato».
Insomma: in Irpinia sarà dura. «Hanno grande atletismo tra gli esterni e fisicità sottocanestro, con Fesenko. Noi dovremo metterci il fisico ed essere aggressivi, ma anche usare la testa, per sporcare le tante opzioni della formazione di Sacripanti». Si riparte dalla difesa, chiave di volta, anche psicologica, del successo contro la The Flexx: «Quando a livello di talento sei inferiore agli avversari, e ancora di più quando giochi in trasferta, la difesa diventa fondamentale, insieme al controllo dei rimbalzi. Rispetto alla gara contro i toscani, però, mi aspetto dei miglioramenti in attacco, non solo nella costruzione del gioco, ma anche nella sua finalizzazione, che è questione di fiducia. Sarà questo il passo avanti» La Scandone viene da tre sconfitte consecutive (Sassari in coppa Italia, Brescia in campionato e Venezia in Champions) e vivrà la partita contro Varese come intermezzo tra l'andata e il ritorno dei playoff continentali. Un piccolo vantaggio per noi? «Non credo - conclude Caja - Avellino è squadra abituata a questi ritmi».
Fabio Gandini
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