
Tocca a Claudio Coldebella fare il punto dopo il pesante rovescio di Pistoia che ha seguito quello di martedì scorso a Klaipeda. Il d.g. biancorosso evita toni forti, ma analizza in maniera lucida le ragioni che hanno portato al "grande freddo" del meno 67 in due partite, pur distinguendo le due sconfitte: «Preoccuparsi è una parola forte, ma dopo due sconfitte in fila così pesanti è giusto analizzare la situazione. Se lo stop di Klaipeda era legato ad alcuni fattori particolari e in qualche modo c'erano delle spiegazioni, quello di Pistoia è stato una brutta sorpresa per tutti dopo una settimana di buoni allenamenti. In Lituania e in Toscana sono emersi segnali mai visti nelle 8 partite precedenti: la squadra si è disunita senza combattere né reagire, mentre in passato aveva sempre lottato fino in fondo».
Concorda sul fatto che in entrambe le gare Varese ha subito la costante aggressività della difesa avversaria su Maynor? «Neptunas e The Flexx sono due squadre diverse unite da un unico denominatore comune: l'aggressività. I lituani lo hanno fatto a livello fisico e i toscani a livello atletico. In questo mondo non sei competitivo se vai sotto a livello di energia: puoi aver giocato più degli altri ma se utilizzi la scusa del doppio impegno hai perso in partenza. Prima di formulare valutazioni sono curioso di vedere la partita di stasera: finora la squadra ha dimostrato di avere una faccia diversa tra casa e trasferta. Vogliamo capire se quello di Pistoia è stato solo un episodio, e se davanti al nostro pubblico certi giocatori che sono più stimolati sapranno mettere in campo un altro atteggiamento e una faccia diversa».
La sensazione che dà il gruppo fuori dal campo è di essere molto unito, quali possono essere state le cause delle ultime due prove così negative?«Sull'unità del gruppo posso garantire al 100 per 100, ed anzi invito tutti a seguire gli allenamenti aperti al pubblico della squadra che si allena ogni giorno con dedizione, impegno ed energia. Problemi tecnici? Su questo si può discutere, ma non c'entrano niente con dedizione, voglia, impegno e disponibilità a sbattersi sul campo. Una volta che ritroveremo questo spirito analizzeremo anche il discorso tecnico. Siamo i primi ad essere dispiaciuti di una partita come quella di Pistoia e vogliamo vedere nuovamente il piglio che la squadra ha mostrato fino alla gara contro Brindisi».
Dunque la società ha piena fiducia nel roster attuale? «Lo confermo senza riserve: semplicemente abbiamo sbagliato molto male le ultime due partite, vogliamo capire il perché. Tiriamoci su le maniche e torniamo a mettere in campo l'impegno delle prime 8 gare: il nostro è un campionato difficilissimo in cui bisogna sempre gettare in campo il 100 per 100 delle energie, e se non pareggi quantomeno l'intensità dell'avversario in Italia perdi».
Contro Salonicco che partita si aspetta? «Il Paok è una squadra solida con un budget piccolo che da diversi anni si gioca i piazzamenti dal terzo al quinto posto e disputa le coppe europee. Hanno un allenatore bravo e un nucleo greco di esperienza integrato da americani emergenti. Sotto il profilo agonistico sono il miglior test possibile per verificare la nostra reazione perché al contrario dei francesi che giocano e lasciano giocare praticano un basket controllato e molto agonistico, per superarli servirà proprio quell'impegno e quello spirito che chiediamo alla squadra».
Giuseppe Sciascia
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