
L'Openjobmetis supera a pieni voti anche l'esame di maturità contro Capo d'Orlando. La compagine di Attilio Caja allunga a quota 5 la sua serie positiva (record personale per il tecnico pavese sulla panchina biancorossa), fermando a quota 4 la striscia della quarta forza Betaland, e compie un passo decisivo verso la salvezza visti gli 8 punti di margine a 6 giornate dal termine nei confronti dell'ultima della classe Cremona. Vittoria tanto sofferta quanto significativa per una Varese capace di indossare la tuta blu in un match dai toni agonistici oltremodo vibranti, tra la doppia espulsione per Cavaliero e Stojanovic - mani al collo del capitano al serbo dopo uno spintone con ceffone a rimbalzo; gli arbitri hanno ricorso all'instant replay per decidere la sanzione - e mille contatti ruvidi tollerati sotto entrambi i canestri.
La quinta meraviglia dell' OJM arriva in modalità sudore e lacrime in difesa, nascondendo una serata opaca dall'arco (4/18 da 3) e un complessivo 36% dal campo in una gara ruvida e sporca dopo il brillante 65% da 2 del primo affondo (35-25 al 16' prima della scaramuccia costata l'uscita anticipata del capitano). Per tre volte i biancorossi hanno provato la fuga (60-49 al 28' e ancora 69-58 al 34'), capitalizzando il predominio a rimbalzo (41-34 con 17 secondi tiri) e la capacità di creare tiri comunque equilibrati. Ma Capo d'Orlando non si è mai data per vinta, rientrando sempre in scia della squadra di Caja con un finale palpitante risolto dall'ennesima palla rubata dalla difesa di casa (11 recuperi contro 9 perse e 18 "turnovers" per la Betaland) e trasformato nel canestro della staffa da Eyenga (74-70 a meno 3").
Vittoria da squadra vera, capace di nascondere una serata non scintillante in attacco e i problemi di falli dei lunghi (4 per Pelle al 21' e Anosike al 29') con la disponibilità a sacrificarsi di tutti gli effettivi per la causa comune. Nelle pieghe del match è stato fondamentale l'apporto dei veterani Kangur e Bulleri: l'estone -schierato anche da pivot vista l'emergenza - è stato un muro invalicabile in ogni situazione difensiva, mentre il 39enne playmaker di Cecina - preferito da guardia ad un Avramovic ormai "inchiodato" alla panchina per la quinta partita in fila - ha dato punti e verve all'attacco, nascondendo lo 0/7 dal campo di Maynor. Alla fine il punto esclamativo lo ha messo ancora "Dom" Johnson con il 2+1 del 72-67 a meno 1' prodotto eseguendo alla perfezione lo schema chiamato da Caja nel time-out precedente, e tuffandosi sul pallone vagante poi trasformato in contropiede da Eyenga sull'ultimo assalto a meno 2 della Betaland.
Alla fine entusiasmo alle stelle per la sinfonia intonata dalla difesa tutta cuore e intensità di Varese al termine di un match da play off per fisicità e livello emotivo di partecipazione in tribuna. La "cinquina" calata contro Capo d'Orlando esorcizza in maniera stabile e definitivo lo spettro della retrocessione: col tonfo di Milano a Pistoia, oggi è l'OJM a vantare la striscia positiva più lunga di tutta la serie A. E i 4500 spettatori in tribuna applaudono a scena aperta l'ulteriore capitolo della "resurrezione" biancorossa griffata da Attilio Caja: Varese è tornata ad amare una squadra che ha saputo ricompattarsi attorno a un'identità forte, e ora spera di vivere altre domeniche esaltanti come quella di ieri. C'è ancora margine per sognare una clamorosa rimonta playoff? Il calendario dice no viste le 4 trasferte nelle ultime 6 gare, partendo dalle due consecutive a Cantù e Reggio Emilia. Ma il derby di domenica a Desio può essere un ulteriore trampolino di lancio verso un finale di stagione intrigante.
Giuseppe Sciascia
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