L'Openjobmetis sprofonda nella spirale di una crisi sempre più nera. Il match del riscatto contro Brescia manda in onda un "remake" dello psicodramma di mercoledì contro il Rosa Radom: Varese si avvita senza costrutto sui limiti del suo attacco senza idee né ritmo, e complice il terribile 0/13 da 3 dei secondi 20' incassa la seconda sconfitta interna consecutiva e la settima nelle ultime 8 gare. Effimero l'ottimo abbrivio iniziale firmato dalle triple di Johnson (24-12 al 10') nell'unica fase in cui la squadra di Moretti riesce a spingere sulT acceleratore: Brescia lima subito il gap con il quintetto dinamico che esalta la duttilità di Burns (37-38 al 18'). E come già accaduto contro i polacchi, quando il ritmo cala Varese "batte in testa", tradita da un Maynor totalmente fuori fase nella scelta dei ritmi con la zona 2-3 proposta a lungo da Diana che "ingessa" di nuovo l'attacco varesino (34% dal campo e 16 perse). E la lunga serie di possessi improduttivi nel quarto periodo (solo 3 punti segnati in 6') favorisce il sorpasso decisivo degli ospiti, con Landry e Moss a timbrare le triple partita (66-71 al 39').
Così l'Openjobmetis esce tra i fischi di un PalA2A quasi attonito per l'ennesimo finale a fari spenti; e c'è qualche fischio anche per coach Moretti quando Bulleri (diligente nel guidare la squadra nel minibreak dal 53-57 del 28' al 63-59 del 32') rientra solo a 30" dal termine. Che tra le soluzioni immediate necessarie per invertire un trend allarmante finisca in discussione anche la figura centrale del progetto tecnico nonché principale artefice delle scelte di mercato? Evidente che i cambi a raffica con assetti e uomini ruotati senza soluzione di continuità servano per tenere sempre l'intensità di una difesa inappuntabile per almeno 35', ma contribuiscano alla "rottura prolungata" dehllattacco. Ma l'allenatore, più colpevole in fase di assortimento del roster che dell'attuale situazione di "non-gioco" legata alle scelte sbagliate più che alla gestione del personale tecnico, non pare in cima alla lista dei problemi da risolvere.
Toccherà alla società trovare in fretta il correttivo di mercato necessario per sbloccare l'impasse tecnico e psicologico. Il CdA di venerdì ha dato il via libera all'extrabudget: l'urgenza di un intervento per un Maynor ormai indifendibile è estrema, d'altra parte però il mercato offre pochissime soluzioni adatte alla bisogna (Boatright lo sarebbe stato, ma aveva già firmato giovedì notte col Cedevita Zagabria, che è arrivato a 30mila dollari al mese) a dispetto del discreto "gruzzolo" in mano. Senza rinforzo è allarme rosso, ma se si sbaglia anche il correttivo (sperando che basti un solo cambio...) si rischia di sprofondare...
Giuseppe Sciascia
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