Su un campo che fino a oggi aveva regalato solo amarezze, e pure qualche batosta, la Openjobmetis strappa la seconda vittoria esterna della stagione, il secondo successo consecutivo e due punti che vanno a consolidare una classifica che fino a domenica scorsa lasciava parecchie preoccupazioni. Varese passa a Trento, 74-77, riacciuffando una partita che era quasi vinta ma che poi era incredibilmente tornata in bilico nel corso dell’ultimo minuto.
A spazzare via le nubi però, ci ha pensato Toney Douglas: l’americano, anche discusso dopo certe partitacce recenti, ha completato una gara clamorosa (iniziata con il break nel terzo periodo e proseguita con quello nel quarto…) con la tripla che ha rotto in via definitiva l’equilibrio, la settima della sua serata (su 13 tentativi) cui l’ex NBA ha aggiunto 8 rimbalzi e 6 assist marchiando a fuoco il risultato finale.
Varese ha avuto il merito di non disunirsi dopo un primo periodo faticoso ma anche di disputare un terzo quarto importante, cosa non scontata visti certi precedenti anche recenti. E in definitiva ha sfruttato l’occasione di affondare una Dolomiti priva di due giocatori chiave in area, Maye e Williams, anche se pure a Bulleri mancavano De Vico e Ferrero oltre al povero Jones che lunedì sarà operato a Reggio Emilia. A proposito del “Bullo”, gli va dato atto che la scelta di difendere a lungo a zona gli ha dato ragione: dopo aver scelto una uomo con cambi sistematici che davano vantaggi fisici agli avversari, la decisione di varare sull’altro tipo di difesa si è rivelata giusta. Un azzardo, forse, che però ha pagato perché a parte Morgan gli altri giocatori di Trento hanno sbagliato troppo dall’arco.
Problemi risolti, quindi per la Openjobmetis? No, andiamoci calmi: la retroguardia – fatto il distinguo di cui sopra – non pare ancora dare garanzie di ermeticità, l’attacco è spesso poco fluido anche con tre play in campo e l’atletismo non lo si trova da un giorno all’altro (non a caso, quando Morse ha messo fisicità sul parquet, Varese ha avuto più di un sussulto. Però era necessario approfittare di un’Aquila stanca – Trento ha perso in coppa con Nanterre dopo due supplementari – e forse smarrita nel trovarsi di fronte un’OJM vivace e almeno a tratti incisiva. Poi Douglas ha messo una serie di ciliegine sulla torta, lavando così anche l’onta dei 9 tiri liberi falliti, con Scola inusuale protagonista su questo fronte.
Si va così alla pausa per le nazionali con una Varese a quota otto e con un bilancio di quattro vittorie e cinque sconfitte che va letto sicuramente in positivo, anche vista la serie di infortuni e guai assortiti che i biancorossi hanno dovuto affrontare. Certo, non manca qualche rammarico per certe partite gettato o mal giocate (Cantù, Cremona, Pesaro), ma quella ormai è acqua passata. Si guardi avanti, nonostante la prossima – contro l’imbattuta Milano – pare insormontabile. L’obiettivo però è guardarsi alle spalle, e per stasera va bene così.
PALLA A DUE
Nelle liste consegnate dagli allenatori spiccano le assenze: Bulleri deve fare a meno, come previsto, di Ferrero e De Vico oltre che ovviamente di Jones mentre Brienza, la cui squadra è reduce da una maratona di coppa contro Nanterre, non può utilizzare Maye e Williams. Nei quintetti ci sono Andersson (che ha ripreso il posto dopo l’infortunio dell’ex Dallas e Cleveland) da una parte e Mezzanotte dall’altra, con il pivot italiano spostato sullo svedese in difesa così da affidare Scola a Kelvin Martin.
LA PARTITA
Q1 – Si comincia spalla-a-spalla anche se Trento prova subito la fuga in avanti. La OJM mette in naso avanti con la tripla di Scola ma poi si ferma lì, anche se il parziale pur negativo (21-14 alla sirena) non è di quelli deprimenti.
Q2 – Varese parte meglio nel secondo parziale: una tripla di Conti resterà l’unico centro della Dolomiti per diversi minuti, tanto che Varese (bene Morse) proprio dall’arco con De Nicolao trova un nuovo vantaggio e dà anche l’impressione di poter allungare, se non che Morgan prima e Browne poi rimettono avanti i padroni di casa (36-34).
Q3 – Un lampo di Ruzzier dà nuova linfa alla OJM e soprattutto anticipa il primo atto del Douglas Show: tre bombe consecutive per la guardia e la squadra di Bulleri si gode l’allungo sul 38-47. Morgan reagisce, Trento risale con pazienza, sino al pareggio di Martin. Varese attiva allora Scola e Strautins per restare avanti di misura, 57-59, sulla terza pausa.
IL FINALE
Douglas, per fortuna, non ha esaurito i propri colpi: tocca a lui infilare le due bombe del +6 biancorosso dopo circa 3′ di gioco. Stavolta Varese sembra poter difendere il vantaggio anche perché la zona sporca l’attacco di Trento; il ferro della BLM Group Arena però è beffardo e sputa due triple di Douglas e Scola che parevano già dentro (la terza, di Jakovics, invece è un tiraccio). Morgan non si fa pregare e accorcia, replica Strautins dalla parte opposta e la OJM si prepara alla volata finale con 9 punti di vantaggio nonostante i troppi liberi sbagliati. Qui però Varese rischia il disastro: canestro facilissimo di Lurdner, solissimo, timeout di Bulleri seguito da azione confusissima e sprecata, doppio canestro di Martin in azione veloce. Il Bullo brucia così anche l’ultima sospensione ma Ruzzier commette sfondamento – fischio però sulla coscienza degli arbitri – a 47” dalla fine. Morgan, sempre lui, imbuca allora la tripla del 71 pari ma Douglas ha un conto aperto e replica con un nuovo canestro pesantissimo, da 3. Anche Trento esce male dal proprio timeout e Toney dalla lunetta non trema: 2/2. C’è ancora tempo per un assalto fallito dell’Aquila, per un 1-2 ancora di Douglas ai liberi e per la tripla di Morgan a fil di sirena che non cambia il destino del match: 74-77 per Varese.
Damiano Franzetti
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