Giancarlo Ferrero fa leva sulla spinta garantita dal ritorno alla vittoria contro Capo d'Orlando per prendere l'abbrivio verso la difficile trasferta di sabato a Reggio Emilia. Il capitano lo considera un match impegnativo sul campo di una squadra dalla classifica fasulla: «Serviva fortemente sbloccarci con una vittoria costruita su aggressività e corsa dopo tre partite nelle quali abbiamo raccolto meno di quello che avevamo messo in campo, in particolare ad Avellino e Pesaro dove siamo stati condannati dagli episodi. Ora arriva un test importante ed impegnativo: Reggio Emilia è forte, lunga e completa in tutti i ruoli, che abbia ripreso a vincere una volta superati i problemi di infortuni è normale e l'impresa di sabato scorso a Venezia dimostra il loro valore».
Sarà importante provare a replicare anche lontano dal PaiA2A l'aggressività difensiva della versione casalinga... «In casa sicuramente abbiamo una spinta importante, quando riusciamo ad essere così aggressivi come domenica sfruttando al meglio la settimana di preparazione tattica della partita. Le percentuali di tiro? Il nostro compito è creare le migliori soluzioni possibili, certamente il contropiede sviluppato grazie alla difesa che genera canestri facili ci aiuta a prendere fiducia. Anche a Pesaro avevamo costruito tanto ma convertito poco: il problema non è la qualità dei tiri ma le percentuali».
A proposito di triple, sappiamo che lei ha una dedica speciale per le due di domenica... «Tengo a dedicarle a Matteo Jemoli: non segnavo da un po' da 3 punti e per questo in settimana avevo lavorato tantissimo insieme all'assistente, che avrà preso 4mila rimbalzi sulle mie ripetizioni al tiro. Gli ho promesso che avrei segnato due triple e gliele dedico di cuore: non penso che basti tirare tanto in settimana per segnare tanto in partita, però ci tengo a ringraziarlo perchè mi ha aiutato tanto».
Primo terzo di stagione in archivio: quale bilancio? «I bilanci li rimando a fine stagione; abbiamo perso qualche partita in volata che potevamo vincere, ma guardiamo avanti e concentriamoci su quello che dobbiamo ancora affrontare, a partire dalla trasferta di sabato. E sulla necessità di portare avanti la nostra identità di squadra: la partita di domenica conferma ancora una volta che il nostro sistema offre a tutti l'opportunità di essere protagonisti. Non ci sono punte di diamante: sono importanti lo staff e il sistema, poi a rotazione ciascuno di noi 10 giocatori di rotazione può essere decisivo. Le vittorie si costruiscono di squadra e tramite la squadra possiamo superare le difficoltà».
Giuseppe Sciascia
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