
Si spegne a Venezia il sogno proibito della rimonta playoff per l'Openjobmetis. La compagine di Attilio Caja cede soltanto nel finale sul campo della seconda forza della serie A, onorando comunque al meglio l'impegno contro una big come l'Umana. Anche al Taliercio i biancorossi mostrano la solidità di un impianto di gioco esaltato da un Maynor a lungo incontenibile (11/18 al tiro e 8 assist per il play statunitense). Alla fine, però, la cavalleria leggera della Reyer punisce Varese proprio nel reparto in cui i padroni di casa erano più in affanno viste le assenze sotto le plance di Batista, Hagins e Ress. La vittoria a sorpresa nel duello a rimbalzo degli orogranata (43-41 totale) impedisce agli ospiti di coronare i frutti del contropiede alimentato nella fase migliore di un match ricco di capovolgimenti di fronte. La zona 2-3 mantenuta a lungo da Attilio Caja per non subire il maggior dinamismo degli esterni di casa, travolgenti già in avvio (19-10 al 7' con Tonut già a quota 12) e di nuovo micidiali nell'usare spazi e circolazione di palla per il 43-29 del 15', paga dividendi fino a quando Venezia non affila le armi perimetrali (15/42 da 3 con un 4/9 nel decisivo quarto finale).
L'OJM non corona un terzo quarto difensivamente solidissimo (5 punti in 7' dopo averne concessi 43 nei primi 15') che aveva acceso il motore del contropiede esaltando le doti da fuciliere di Dominique Johnson. Il rammarico principale è quello di non aver sferrato il colpo del k.o. ad una Reyer in grande affanno contro la zona: l'esaltante rimonta dal 51-42 dell'19' al 56-62 del 28', costruita a suon di transizioni ed esecuzioni lineari, si è fermata su quattro possessi a vuoto sul più 6 che avrebbero potuto alimentare l'inerzia ospite. Al contrario Venezia, giocando l'azzardo dei quintetti "nani-formi", ha trovato la chiave di sblocco della manovra con lo sgusciante Ejim e Peric a fare bottino da sotto e da fuori. E quando in panne c'è andato l'attacco dell'OJM, con Johnson privato delle munizioni (zero punti e 0/3 nel quarto periodo), è arrivato il sorpasso firmato da Haynes (72-67 al 34' con un 10-0 dopo il 62-67 del 30'). Varese ha reagito impattando di nuovo a quota 74, ma due triple di personalità e talento di Filloy hanno definitivamente spaccato la partita (82-74 al 38').
Si poteva fare meglio? Forse con qualche sbavatura difensiva iniziale in meno e una gestione offensiva più lucida a cavallo tra terzo e quarto periodo l'impresa non sarebbe stata fuori portata. Nel complesso, però, il paragone tra la sconfitta dell'andata (60-73 dopo essere stati a meno 27 al 28' ) dopo 4 giorni di cura-Caja e la partita di ieri, giocando alla pari e senza timori reverenziali sul campo della seconda forza della serie A (che domani partirà per Tenerife per le Final Four di Champions League), la dice lunga sui due volti diametralmente opposti della stagione di Varese. Di certo i playoff non sono sfumati a Venezia, ma in un girone d'andata all'insegna delle occasioni sprecate (vedi le amarissime sconfitte interne con Avellino, Brescia e Cantù) al di là della differente gestione tecnica. Ora vanno comunque onorate le ultime due tappe contro Cremona e Torino, sperando che la coppia Coldebella-Caja possa avere già in mano entro fine maggio le certezze economiche necessarie per costruire la Varese 2017/'18. Auspicando che le risorse disponibili consentano di non disperdere il capitale tecnico e umano costruito in questi ultimi mesi da grande...
Giuseppe Sciascia
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