Jump to content

Il bicchiere è mezzo pieno: «Bravi a crearci delle occasioni»


simon89

Bicchiere mezzo vuoto per aver perso l’occasione di conquistare due punti pregustati o bicchiere mezzo pieno per aver portato “all’ultimo tiro” Avellino, confermando la valenza della squadra?

Claudio Coldebella, come forse la maggior parte dei tifosi biancorossi, ci ha ragionato. Tanto. Domenica e per tutta la giornata di ieri: capita, quando i dilemmi dell’anima sono sospesi tra un desiderio irrealizzato e la realtà. La sua risposta, però, arriva scevra da ogni dubbio: ripensare a Sidigas-Openjobmetis significa guardare un bicchiere mezzo pieno. «Inevitabile ammettere che ci sia venuta l’acquolina in bocca sul +2 a un minuto dalla fine - attacca il direttore generale della Pallacanestro Varese - ma nello sport ci sono anche gli avversari (chiaro il riferimento alla bomba di Rich che ha “aiutato” a scompaginare le carte biancorosse ndr) e gli episodi. La riflessione che vorrei fare è questa: c’è ovviamente un enorme differenza tra vincere e perdere, ma la stessa differenza intercorre anche tra crearsi delle occasione o non crearsele affatto. Avellino e Milano sono due occasioni che Varese si è creata e ciò mi lascia soddisfatto». Per coglierle al volo manca ancora un pizzico di malizia? Al di là degli argomenti tecnici sui quali ogni partita (e ogni contendente affrontata) fa storia a sè, l’analisi fatta a caldo da coach Attilio Caja trova d’accordo anche il dirigente biancorosso: «Ci è mancata malizia, è vero, ma la malizia te la crei solo con un vissuto comune. Guardate come sta andando Brescia, per esempio, che ha giocatori che giocano insieme da un anno e non da pochi mesi. O Venezia».

Dal particolare (la partita del Pala Del Mauro) al generale (l’intero cammino) il passo è breve. E parte da una considerazione: l’applicazione difensiva sta garantendo alla squadra dell’Artiglio un plateau di competitività spendibile contro chiunque, ma i punti in classifica incassati sono arrivati quando all’applicazione dietro si è aggiunta anche una determinata produttività offensiva. «Sono d’accordo. La difesa è una base per noi - argomenta Coldebella in riferimento alla qualità mai mancata in queste prime sette partite - È un biglietto da visita che diamo a chi ci incontra, che sa che si deve sbattere per riuscire a rubarci i due punti. La difesa è mentalità e applicazione, ed è soprattutto lavoro: penso vada detto grazie in primis ad Attilio Caja per quello che sta facendo da questo punto di vista. E poi va elogiato il gruppo: è unito, senza prime donne, composto di persone che stanno bene fra loro e che si supportano».

Il bilancio complessivo, dunque, è positivo? «Sì lo è: non mi fermo a guardare solo ai punti guadagnati o a quelli che ci mancano. Il nostro traguardo è quello di salvarci senza affanni e stiamo lavorando bene. Non solo in campo: anche in società c’è una volontà comune nel portare avanti gli obiettivi, c’è un cda che rema nella stessa direzione e c’è una parte organizzativa che va d’accordo con quella sportiva. Ho delle buone sensazioni». Bicchiere mezzo pieno.

Fabio Gandini


User Feedback

Recommended Comments

There are no comments to display.



Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now

×
×
  • Create New...