Toto Bulgheroni è già al lavoro per costruire la Varese che verrà in attesa di confrontarsi - insieme al d.g. Claudio Coldebella - con Attilio Caja per discutere le strategie di un mercato che il consigliere del club biancorosso vorrebbe il più possibile all'insegna della continuità con l'ultima parte della stagione appena conclusa. «Il rinnovo di Attilio Caja è stata la prima importante mossa per il futuro - spiega - lo incontreremo presto per conoscere i suoi desiderata per la stagione 2017-18 ma l'idea è quella di ritoccare, e se possibile migliorare, l'ossatura che ha finito il campionato domenica. Logico che il coach voglia ripartire con qualche giocatore che ha conosciuto e apprezzato garantendo una base solida sulla quale costruire il roster del futuro: sarebbe un grosso van- taggio riuscire a conservare l'ossatura della squadra con lo stesso allenatore, che oltre ad essere un lavoratore indefesso in palestra possiede qualità eccezionali nella preparazione tattica delle partite».
Quali sono le priorità relativamente alle conferme? «L'asse portante sarebbe quello del playmaker e dei lunghi, ma non sarà facile tenere Maynor che cercherebbe una ribalta più importante di Varese sia sul piano economico che su quello della visibilità nelle coppe. Si tratta di un giocatore di qualità che ha pro e contro: garantisce assist e leadership, dall'altra parte però ci sono anche le palle perse e la necessità di proteggerlo in difesa. La classe non si compra al mercato, però in quel ruolo si possono trovare alternative in grado di dare garanzie di maggior solidità».
E le altre situazioni dei giocatori del quintetto base? «Mi auguro che gli agenti di Anosike assecondino la volontà del giocatore che ha espresso su La Prealpina la volontà di restare, così come mi auguro che Pelle capisca l'importanza di proseguire il percorso di crescita in una società come la nostra che con uno o due anni di lavoro potrà lanciarlo ad altissimo livello. Eyenga è ormai un veterano dell'Italia, qui si trova bene e soprattutto ha trovato un allenatore che sa esaltarne le doti di difensore e rimbalzista; Johnson infine è un attaccante di prim'ordine, ci piacerebbe tenerlo ma non sarà facile vista la sua caratura internazionale».
Per la composizione del roster si punterà ancora sulla formula con 3 stranieri, 4 comunitari e 5 italiani? «E un nodo ancora da sciogliere, però i costi degli italiani sono elevati, e in caso di infortunio non c'è modo di rimediare; nel caso punteremmo su un sesto e un settimo straniero a costi inferiori sperando di pescare altri prospetti da far crescere come Pelle. Cercheremo qualche italiano giovane sul quale investire, siamo andati a vedere De Vico che è un ottimo prospetto con grande fisico e buon tiro, e mi auguro che un ragazzo di grande dedizione come Ferrero voglia rimanere. Partecipare alle coppe? E un argomento che non abbiamo affrontato, eventualmente ci sarebbe spazio solo in FIBA Cup, ma personalmente riterrei opportuno concentrarci solo sul campionato».
Giuseppe Sciascia
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