Il precampionato non dice bugie. Una squadra che perde 5 partite su 6 ha indubbiamente dei problemi, e a poco serve inserire la propria stella se quei problemi non sono in attacco, ma dall’altra parte del campo e nei fondamentali difensivi. La Openjobmetis inizia il campionato prendendo una scoppola notevole, 118-96, sul campo di Brescia cui non sembra vero poter alimentare le proprie bocche da fuoco con metri di spazio e avversari che – dopo aver ripiegato nella propria metà campo – o non sanno dove andare o si oppongono con le mani basse ai tiratori della Germani.
Al PalaLeonessa i padroni di casa mandano tre uomini oltre quota 25 punti segnati con percentuali da fiaba (Bilan, Della Valla, Rivers) e per blindare il risultato dominano a rimbalzo prendendone 17 più dei biancorossi, 16 in attacco. Ancora: Varese chiude con la “bellezza” di una sola palla recuperata in 40′, per dire dell’intensità…, a fronte di 13 perse. Perché se in attacco non hai una struttura, prima o poi anche i tuoi frombolieri vanno fuori giri. Alla lunga è successo anche a Mannion (31 punti, comunque il migliore) e ad Hands, lasciati soli dallo sciagurato terzetto di ali Gray-Brown-Alviti.
Il fatto è che tutte queste cose (difesa leggera, problemi a rimbalzo, inedia offensiva del reparto ali “rotta” solo da qualche prodezza isolata. E a questo aggiungiamo l’inconistenza di Fall) sono le stesse problematiche viste da inizio settembre a sabato scorso, l’arco di tempo delle amichevoli. Varese a Brescia ha retto mezza partita grazie alle mani ispirate dei piccoli (Mannion, Hands ma anche Harris) e ai balzi del lungo, perché Akobundu-Ehiogu ha sofferto tantissimo Bilan ma almeno ha ridato qualcosa in fase d’attacco. A mancare – lo ripetiamo – è tutto il reparto centrale: 7 punti e 4 rimbalzi in tutto per le tre ali in un totale di 59′ giocati. Difficile fare peggio, anche perché queste mancanze hanno costretto gli altri a forzare, finendo inevitabilmente per eccedere.
Il brutto è che la sconfitta di Varese arriva al termine di una prima giornata di campionato in cui di sorprese se ne sono viste a iosa. Treviso e Trieste vincenti su Venezia e Milano, Scafati corsara a Sassari, pure Trapani a un soffio dal battere la Virtus. Insomma: di pronostici ribaltati se ne sono visti, ma la Openjobmetis non è neppure andata vicina a iscriversi al gruppo. Anzi: una volta perso contatto è crollata, e questo non è certo il modo migliore per iniziare il cammino tricolore.
PALLA A DUE
C’è un muro di tifosi biancorossi nel settore dedicato agli ospiti, per sostenere la Openjobmetis nella “prima” stagionale. Prima del via coro, striscione e ovazioni per Giancarlo Ferrero che ringrazia per l’amore ricevuto da quella che è stata (e di fatto è ancora) la sua città.
Il primo quintetto di Mandole è con il ritrovato Mannion in tandem con Hands; Gray titolare ai danni di Alviti, poi Brown e Akobundu che si trova subito di fronte il temutissimo Bilan. Della Valle c’è ed è subito in campo.
LA PARTITA
Q1 – Varese regge bene il ritmo dei primi minuti e resta avanti per qualche scambio con due cesti a testa di Kao e Mannion. Poi un paio di errori evitabili e due perse di Nico aprono un parziale di 9-0 per la Germani nel quale Della Valle è mattatore. Il timeout di Mandole precede una fiammata di Harris che segna 6 punti (tripla, canestro e libero) e ricuce parte del divario: al 10′ è 29-24.
Q2 – La seconda frazione non si discosta dalla prima: Varese non ingrana del tutto da lontano e sceglie di andare al ferro con Mannion ed Hands tornando sino al -3. Brescia però non cede mai il vantaggio: Bilan e soci sfruttano la superiorità netta a rimbalzo sotto il tabellone ospite, poi Rivers ha un momento di fuoco e spinge i suoi a +10. Finale di quarto con la OJM che reagisce: di Hands i 5 punti che valgono il 57-52 di metà gara.
Q3 – Il tempo di valutare la possibilità di alzare le percentuali dall’arco (al 20′ Varese ha il 29%) e di vedere il -3 di Kao, poi le speranza biancorosse vanno a farsi benedire. Nei 10′ successivi all’intervallo – vecchio vizio! – Brescia segna 36 punti trovando praterie davanti al canestro ospite (con Harris dimenticato in panca per 6′). Ne approfittano i soliti tre (Della Valle, Bilan, Rivers: quest’ultimo sopraffino dall’arco) con il contorno in maglia blu che dà comunque un contributo. La OJM invece muove il punteggio solo con forzature e prodezze isolate – di solito di Mannion – ma la terza sirena è implacabile, 93-75.
IL FINALE
Con quasi 100 punti sul groppone dopo mezz’ora c’è poco da fare: sarebbe almeno gradito un graffio, un ruggito, un lampo. Invece niente: Bilan si prende il lusso di un passaggio no-look, Cournooh scippa palla, Della Valle continua a fare canestri tanto che Varese tocca il limite del trentello (118-88). Nel finale il disastro è appena migliorato, e fa specie che Assui in 1’10” faccia molto più di Gray in tutta la partita. Una fotografia impietosa verso chi dovrebbe essere spinda dorsale della squadra e invece è stato croce senza delizia.
Damiano Franzetti
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