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La Openjobmetis prima preoccupa poi accende i motori e batte l’Urania


simon89

Una Openjobmetis “buona a metà” regola l’Urania Milano nel terz’ultimo test amichevole prima del campionato, l’unico giocato davanti al pubblico di Masnago. Non inganni però il punteggio, larghissimo (110-69), della sirena finale: per mezza partita i biancorossi hanno fatto preoccupare i propri tifosi.

Al 20′ infatti il tabellone recitava un risicato +1 (49-48) ma soprattutto a non convincere era l’atteggiamento in campo: molle, superficiale, inadatto a una squadra che tra 10 giorni dovrà sfidare un’avversaria come Sassari. L’Urania, buona squadra di A2, si è presentata a Masnago senza il play Amato (ex di turno) e senza uno dei due americani (Potts) ma nonostante questa situazione ha messo in costante difficoltà la difesa di Brase. Fatta troppo spesso di aiuti confusionari, di avversari lasciati liberi sul perimetro, di corridoi facili da imboccare per i milanesi. Insomma, un colabrodo compensato in attacco dalle giocate dei singoli (Brown, Caruso, tratti di Reyes) più che dal gioco collettivo.

Nella seconda parte di gara, per fortuna, l’Openjobmetis ha immediatamente ingranato, non solo con un attacco più affamato ma anche con una difesa più efficace ed attenta: in pratica la ripresa è stata una formalità perché quando Johnson ha acceso i reattori il divario si è immediatamente allargato con i Wildcats che a quel punto hanno presto alzato bandiera bianca. Citati i migliori di serata (Brown, probabilmente, il più bravo), bisogna segnalare anche qualche nota poco scintillante a livello di singoli: Ross, che piace quando accelera, non sembra aver ancora trovato l’intesa con i compagni e anche Woldetensae ha ripetuto la brutta serata al tiro già vista con Trento. Ma le perplessità di stasera, solo in parte soffiate via dalla ripresa, non riguardano questo o quel giocatore quanto la collettività soprattutto in difesa. Se non si metteranno pezze rapide, Varese partirà sempre ad handicap.

LA PARTITA

Un Caruso reattivo annulla subito il mini-vantaggio Urania e dà a Varese il primo allungo e quindi – poco dopo 3′ – lascia spazio all’esordio di Tariq Owens. C’è anche Reyes a quota 9 in un amen, ma il divario è poco perché i milanesi trovano gloria con il giovane Cavallero che è accoppiato a Librizzi (ma è alto oltre 2 metri) e riporta i suoi a -2 prima che Caruso e Reyes ridanno una fiammata. Al 10′ è 27-22.
Al rientro Ross fa una cosa bella in penetrazione ma in difesa Varese continua a regalare punti facili. Tocca allora a Brown con tre triple simili a dare il +6 ma anche l’Urania martella da lontano. Si scatena l’ex Fortitudo Montano per -1, poi è il solito Brown a colpire da fuori. A 3.24 dalla sirena, dopo l’ennesima prova di maggiore reattività dei Wildcats, Brase scuote la testa e chiama timeout senza alcun miglioramento. Anzi: due cesti facili portano Milano al -1 che è il punteggio di metà gara, 49-48.

L’intervallo porta consiglio, per fortuna: 9 punti in 1’32” della ripresa aprono improvvisamente il punteggio a favore di Varese, in testa 58-48 sul timeout chiamato da Villa. La scossa biancorosso però prosegue con Johnson presto in doppia cifra: “Nino” è in trance agonistica e ne segna 15 in meno di 5′ portando la OJM intorno ai 15 di margine. Finalmente anche Owens infila 2 punti (tap in) seguito da Ferrero (tripla: 79-62); la differenza di atteggiamento si vede anche quando Reyes prima si fa stoppare su un’azione di forza, poi è caparbio a riprendere palla, subire fallo e infilare i liberi. La terza sirena giunge su tripla al bacio di Brown: 20 punti di Markell e +20 per Varese (84-64).
Si riparte con copione simile e con un punteggio ormai alla deriva, come ci si augurava fin da subito: Brase regala un applausone a Brown con oltre 6′ da giocare, Reyes regala un numerissimo (palleggio dietro schiena e assist a Owens nel traffico), Virginio entra e stoppa Valsecchi e arriva anche quota 100 con un canestro “dell’aggregato” Elisee Assui. Infine ci sono Virginio e Librizzi a rifinire il 110-69 che chiama applausi dai 500 della Enerxenia Arena.

BRASE: MEGLIO QUANDO CI SIAMO PASSATI LA PALLA

«Il primo tempo non è stato il nostro migliore, perché in attacco non stavamo muovendo la palla e i ragazzi non stavano prendendo tiri naturali, inoltre non tutti toccavano la palla. Nel secondo tempo ho detto ai ragazzi di stoppare, correre per il campo: più si va, più si segna e più ci si diverte. Nel primo tempo invece non siamo andati bene come gruppo; le spaziature erano buone ma non ci siamo passati abbastanza la palla; invece nella ripresa abbiamo trovato compagni liberi, trovato un buon “prendi e tira” e conclusioni aperte. Owens deve crescere, non ha giocato nell’ultimo periodo e lo scorso anno è stato fermo però ha messo energia e ha dieci giorni per prepararsi al meglio al campionato».

Damiano Franzetti


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