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La Openjobmetis sogna ma si inceppa sul più bello: Milano vince il derby


simon89

Cambia tanto, quasi tutto ma non quel che più conta: il risultato finale. La Openjobmetis perde di nuovo e lo fa nel derby con Milano, partita dal pronostico teoricamente chiuso ma che è sempre doloroso lasciare alla controparte. Varese perde e viene agganciata da Treviso che, invece, strappa un altro successo con Trento e inguaia ancora di più la squadra di Bialaszewski nella zona torrida della classifica. Il punteggio però racconta tanto: 70-74, alla fine, per l’Olimpia, perché come diciamo in apertura la Varese di oggi è totalmente diversa da quella pallidissima vista con Cremona, a Brindisi e perfino in coppa con Leiden.

L’approccio, la volontà e pure la difesa messi in campo contro Milano sono stati decisamente diversi e migliori di tutte le precedenti uscite, segno che anche la squadra e il suo allenatore hanno (finalmente?) capito che non si poteva andare avanti con certe prove deprimenti a livello di gioco e di atteggiamento. E così è uscito un derby intenso, senza grandi bottini ma con un equilibrio notevole, una partita nella quale la Openjobmetis ha avuto anche le sue belle possibilità, alcune sfruttate e altre no.

Ed è un peccato che proprio nel momento cruciale i biancorossi di casa si siano inceppati, anche sbagliando un paio di tiri aperti nell’ultima situazione di vantaggio. Intendiamoci: la difesa di Milano è salita indubbiamente di tono nel quarto periodo (appena 13 punti concessi), arroccata attorno al totem Kyle Hines alla prima presenza in Serie A quest’anno (finora ha giocato solo in Eurolega). E così, quando è arrivata la resa dei conti, sono uscite quelle carenze che stanno caratterizzando la stagione varesina: scelte poco lucide in regia, forzature eccessive di Hanlan – fino a lì eccellente – mancanza di “giocate sicure” anche in uscita dai timeout. E l’Olimpia, per quanto incerottata (assente pure Ettore Messina!), non si è fatta sfuggire l’occasione come invece era successo con altre squadre della parte bassa dell classifica.

Nel complesso, buono l’esordio di Skylar Spencer sotto canestro al posto di Cauley-Stein (il dibattito è già aperto tra i difensori di Trill e i suoi detrattori a oltranza) e positiva anche la partita di Sean McDermott che ha forzato i tempi del rientro dopo la frattura alla mano ed è stato subito utile.  Relegando in tribuna Young. Il migliore è stato probabilmente Brown per l’enorme apporto a rimbalzo (12) e in generale la Openjobmetis è sembrata molto più attenta in difesa. Sarà un caso, ma il quintetto di Bialaszewski (fischiato pesantemente prima della gara) ha cambiato molto meno in difesa rispetto ad altre volte e di conseguenza ridotto i canestri facili concessi agli avversari. Con alcuni uomini – Librizzi e Woldetensae su tutti – sempre incollati agli attaccanti di Milano.

Un assetto che speriamo di rivedere a partire dalla partita di Pesaro dove sono in palio due punti di enorme importanza per la rincorsa salvezza. Sperando che l’exploit (mancato) stavolta serva a riaccendere i motori e non sia il classico fuoco di paglia, il sorriso di circostanza davanti ai flash. Perché signori, Varese è sempre a forte rischio retrocessione e non può essere una serata decente a cambiare il destino.

PALLA A DUE

Tante notizie al momento di leggere le formazioni. Varese dà il benvenuto a Spencer al posto di Cauley-Stein e ripresenta in campo McDermott con Young in tribuna. Milano è senza Ettore Messina, indisposto, sostituito da Mario Fioretti: prima in LBA quest’anno per Hines (che aveva giocato solo in Eurolega) a causa dell’assenza di Voigtmann, ma anche per Baron che ha recuperato dall’infortunio al gomito. Alla presentazione, applausi per l’ex Caruso, fischi potenti all’indirizzo di Bialaszewski: una rarità che un allenatore di casa, a Varese venga accolto così.

LA PARTITA

Q1 – Il primo quarto è all’insegna dell’equilibrio, un po’ perché Gabe Brown è una variabile difficile da leggere per la difesa milanese (8 punti), un po’ perché l’Olimpia spreca qualcosa dalle parti del ferro dove Spencer ha un buon impatto. Il primo grattacapo di Bialaszewski sono i due falli di McDermott ma anche con il giro di cambi la OJM è attaccata alla partita tanto che alla sirena è avanti di un soffio, 19-18.

Q2 – L’Olimpia però riparta forte: difesa decisamente più stretta, dominio a rimbalzo d’attacco con un quintettone che prevede Caruso da 4 e Hines pivot. Lo strappo è forte, Varese scivola sotto di 11 (20-31) anche dopo il timeout di Biala. Poi però Hanlan ritrova coraggio e precisione: qualche sua buona giocata ridà colore alla OJM che poi trova due triple in fila di Brown e Librizzi. Il parziale è di 12-0 e riporta avanti Varese che poi ritrova una nuova parità, 39-39, a 1” dalla sirena con tripla di un buon Shahid.

Q3 – Varese è più agile ed esce forte dai blocchi piazzando un 6-0 di parziale che costringe Fioretti a stoppare subito il gioco. Mossa azzeccata perché l’Olimpia chiude subito il divario, incassa una tripla di Librizzi ma ha uno Shields scintillante che la porta di nuovo avanti. McDermott trova i primi punti della serata: si va avanti sul copione di “Openjobmetis contro Shields” fino a che Shahid innesca McDermott per la tripla sulla sirena che vale il 57-56.

IL FINALE

Tocca quindi all’EA7 mettere un paio di volte la testa avanti ma una Varese cocciuta non ci sta pur in un quarto nel quale si segna sempre meno. L’ultimo show di Hanlan arriva a metà periodo: tripla, rimbalzo difensivo, corsa e fallo subito con tanto di liberi a segno per il 66-64. Ma questo è il classico punto di svolta, purtroppo negativo: Milano infatti trema per un paio di azioni, concede alla OJM due palloni per un allungo che sarebbe cruciale ma i padroni di casa si fanno sfuggire l’occasione. Non ce ne sarà una seconda: altri sei punti di Shields valgono il +4 esterno. C’è un’altra fiammata, di Spencer, che segna ma fallisce il libero aggiuntivo: Milano non ammazza la partita (Melli sbaglia un tiro comodo) ma Hanlan si butta due volte a testa bassa in attacco. Prima sbaglia, poi trova la stoppata di Hines e così Tonut in lunetta chiude i conti rendendo inutile l’ultimo tap in di McDermott: 70-74.

Damiano Franzetti


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