Varese lavora per costruire il roster della prossima stagione ipotizzando un budget sostanzialmente analogo a quello del 2018/19. Ma quanto vale il suo potere d'acquisto in relazione alle compagne di viaggio della serie A? La conferma dei numeri dell'annata appena conclusa potrebbe valere qualcosa in più al cambio degli investimenti delle avversarie, almeno per quanto traspare dagli altri club. Si tratta di cifre stimate, perché, a differenza di quanto avviene in Francia - dove la lega pubblica ogni anno budget e monte stipendi dei 18 club di Pro A -, i numeri non sono pubblici e ogni bilancio nasconde letture diverse anche a seconda del ricorso dei cosiddetti "diritti d'immagine" sui contratti stranieri.
Gli ultimi bilanci depositati del 2016/17 - i club di A ne hanno l'obbligo in quanto società di capitali - portano ancora Varese al sesto posto con 4,9 milioni di euro; fu però l'annata con la perdita d'esercizio più elevata dei 9 anni dell'era consorzio. Dopo la quale l'asse Bulgheroni-Coldebella-Caja - ora al posto del trevigiano c'è Andrea Conti - ebbe risorse più contenute (due anni fa poco meno di 4 milioni, nel 2018/19 attorno a 4,2) con relativa riduzione del monte stipendi. In attesa del CdA della prossima settimana che metterà nero su bianco i numeri previsionali, l'OJM del 2019/20 verrà costruita investendo una somma stimabile in circa 900mila euro netti (circa il 35% in meno del costo degli Indimenticabili), una parte dei quali già allocata per i rinnovi di Ferrero e Natali e l'accordo con Tambone.
Numeri certamente lontanissimi rispetto a chi viaggia attorno ai 25 milioni come la corazzata Milano (monte stipendi poco superiore ai 7 milioni secondo quanto dichiarato dal presidente Proli) o supera gli 8 di investimenti come Venezia ed Avellino. In termini di monte stipendi quest'anno erano 10 - contando anche Sassari. Brescia. Bologna, Trento, Reggio Emilia, Cantù e Trieste - i club che superavano il milione di euro di somma stipendi netto; solo Pistoia e Pesaro erano certamente sotto all'OJM, più o meno a braccetto di club che hanno fatto meglio in classifica come Cremona (semifinalista con qualcosa meno di 3,5 milioni) e Brindisi.
Però le risorse dell'OJM, anche se non illimitate, sono garantite; e per il prossimo torneo potersi confermare sul livello dello scorso anno potrebbe dare qualche vantaggio. Club come Milano, Venezia, Bologna, Avellino e Sassari avranno un potere d'acquisto ancora nettamente superiore alle compagne di viaggio; di sicuro però ridurranno il budget club reduci dalle situazioni più traumatiche del 2018/19. Trieste, che con Alma proprietario-sponsor ha superato i 5 milioni, si prefigge di arrivare a quota 3,5 (per ora coperture attorno all'80%), mentre Cantù, che aveva impostato il roster iniziale ancora nell'era Gerasimenko e investiva forte (più del più pagato dell'OJM) per Jefferson, Udanoh e Gaines, spenderà certamente meno.
Venti di (lieve) riduzione anche a Trento, dove si parla di un taglio del 15-20 per cento, a Brescia dopo l'ultima stagione senza playoff in Italia e in Europa, ed a Reggio Emilia dove il proprietario unico Stefano Landi cerca nuovi soci. In compenso però le neopromosse Virtus Roma e Fortitudo Bologna ipotizzano budget non dissimili a quello dell'OJM (rispettivamente 4 e 3,7 milioni) e se dovesse arrivare anche Treviso sarà comunque una concorrente in più da temere. A sostanziale parità di (poche) risorse, la ricetta idee più forza lavoro indicata da Attilio Caja dovrà essere il valore aggiunto per far sì che la classifica dei budget non rifletta quella del campo come accaduto nell'ultima annata.
Giuseppe Sciascia
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