Cambia l'anno solare ma non l'esito amaro per Varese trafitta per la seconda volta consecutiva all'overtime nel giro di una settimana. La truppa di Attilio Caja riapre una gara già persa con una veemente rimonta nel finale dei regolamentari (dal 72-82 a 1'25" dalla fine al pari agganciato da Cain a meno 7" dopo una "rubata" di Wells con antisportivo di Moore). Ma senza la guardia titolare - in attesa del sostituto di Antabia Waller - finisce la benzina sul più bello, trafitta dalle giocate di classe di Cady Lalanne e Donta Smith, rispettivamente acquisto estivo e correttivo autunnale da 20mila dollari al mese che regalano il sorriso a Frank Vitucci fermando a quota 4 la serie negativa dei pugliesi.
Ai biancorossi non bastano gli eroismi dell'indomito Stan Okoye (12/16 al tiro e 15 rimbalzi) e una prova convincente - più da realizzatore che da costruttore - di Cameron Wells: con i centri dominati dalle mani nobili di Lalanne e la coppia Ferrero-Hollis che perde il duello con le ali forti di casa (per l'ungherese altra bocciatura da matita rossa, stavolta non si può certo accusare Caja di averlo tenuto in campo troppo poco...) l'unico supporting cast di un certo rilievo è quello prodotto da un Nicola Natali in versione bum-bum (4/6 dal campo con 3/5 da 3). Troppo poco per limitare un'avversaria che, a dispetto dell'ultima piazza in classifica, ha mostrato elementi di qualità come il solido Tepic e il vivace Mesicek; al contrario gli ospiti hanno avuto troppo poco da Avramovic e Cain in termini di rendimento offensivo per supportare la vena del play statunitense e dell'ala nigeriana. E poi c'è da tener conto dello sforzo effettuato per rimediare ad un avvio choccante, con l'Happy Casa a punire l'asfitticità dell'attacco ospite con un più 15 dopo 6' e un più 17 in avvio del secondo quarto. Anche stavolta, però, Varese ha avuto la forza mentale di non crollare, affidandosi allo spartito corale per cavalcare la vena delle sue punte. Senza quell'approccio troppo molle - e troppo simile a quello del mese scorso a Pesaro - forse il film della partita avrebbe potuto essere differente. Peccato anche per l'abbrivio non sfruttato dopo la rimonta che ha portato all'overtime, senza riuscire a mettere il naso avanti per acuire le difficoltà psicologiche dei padroni di casa che pensavano già di avere in tasca la posta in palio.
I freddi numeri dicono che al PalaPentassuglia è arrivata la sconfitta esterna numero 6 - nonché la sesta nelle ultime sette gare - e che la vittoria dell' Happy Casa ha ridotto a due sole lunghezze il vantaggio sulla zona retrocessione. Di certo il secondo stop consecutivo all'overtime dopo quello contro la Virtus Bologna allunga la lista dei rimpianti per le occasioni perdute o non sfruttate appieno. Resta però la certezza dello spessore morale di un gruppo capace di non smettere mai di battersi, che ora va sorretto e aiutato con l'ausilio del mercato. La doppia assenza di Waller in due gare perse al supplementare (anche) per progressiva consunzione delle forze ha contribuito nell'acuire le difficoltà del momento. Il calendario di gennaio non promette nulla di buono (Cremona e Venezia fuori, Torino e Milano in casa), ma azzeccando il rinforzo sul perimetro, e a seguire il sostituto di un Hollis ormai indifendibile, c'è ancora margine per veleggiare verso acque tranquille.
Giuseppe Sciascia
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