Niente scossa per l'Openjobmetis dall'esordio in panchina di Attilio Caja. La truppa biancorossa chiude nel peggior modo possibile l'anno solare 2016, crollando sotto le scariche dall'arco dell'Umana (14/32 da 3) che inanella la settima vittoria consecutiva in campionato ribadendo i limiti strutturali di una Varese scivolata in piena zona retrocessione.
Approccio troppo remissivo per Cavaliero e compagni contro la lanciata Venezia, che punisce a suon di triple (5/5 nei primi 6' per il 5-17 iniziale) la partenza morbida sul piano mentale di una Openjobmetis assolutamente latitante nel gioco interno (38% da 2 ma 5/23 da sotto nei primi 25'). Il cambio di allenatore adottato dalla società per provare ad invertire il trend totalmente negativo degli ultimi due mesi (13 sconfitte in 16 partite nella fase finale dell'era Moretti) non produce alcun effetto immediato sulla psiche della squadra. Se con soli 4 giorni di lavoro era lecito non attendersi stravolgimenti tattici immediati dalla cura-Caja, ci si aspettava invece un avvio rombante in termini di intensità.
Lungi dal mettere in campo l'approccio aggressivo richiesto da Artiglio, i bianco-rossi sono parsi invece bloccati dalla tensione e dalla mancanza di punti di riferimento sicuri nell'attacco a difesa schierata, anche stavolta principale tallone d'Achille per una Openjobmetis trafitta spesso e volentieri in transizione dopo manovre improduttive condotte da un Maynor nuovamente involuto. Dopo aver rischiato il tracollo sul meno 27 del 28', Varese trova quantomeno l'orgoglio per salvare la faccia, sfruttando la ritrovata verve balistica di Johnson (20 punti negli ultimi 12' dopo l'1/8 iniziale) e la grinta profusa dal veterano Bulleri per accendere la squadra in difesa. Unica risorsa alla quale appellarsi per risolvere i problemi strutturali di un attacco ingessato dalle difficoltà di convivenza della strana coppia Maynor-Anosike e dal fatturato ridottissimo di Kangur. Ma anche in retroguardia ci sono problemi di sistema: senza uno stopper nel settore guardie, troppo spesso si va in rotazione obbligata lasciando messe di triple aperte agli specialisti della Reyer (micidiale soprattutto il 6/9 dell'arciere designato Bramos.
Sarà questo il principale problema che Attilio Caja dovrà risolvere, per dare la sua impronta al reparto-chiave della sua nuova avventura sulla panchina di Varese. L'unico modo per invertire la rotta è quella di dare alla squadra un'anima difensiva, indispensabile per aumentare il ritmo e sfruttare la potenza di Eyenga per sopperire alla prevedibilità a difesa schierata di una squadra totalmente priva di riferimenti dentro l'area colorata. La prima prova del campo ha evidenziato dunque che i risultati negativi dell'Openjobmetis 2016-17 non dipendevano solamente dalla conduzione tecnica di Paolo Moretti, pur primo artefice di un mercato totalmente sbagliato che andrebbe corretto con ulteriori interventi strutturali resi praticamente impossibili dai 200mila euro extra già investiti su Dominique Johnson e Attilio Caja. Al tecnico pavese, le cui dichiarazioni permeate di positività hanno cercato di stemperare il clima plumbeo di un ambiente che si attendeva ben altro impatto dall'arma atomica del cambio di allenatore, il compito di trovare le soluzioni giuste per galvanizzare la squadra in vista del delicatissimo spareggio di lunedì prossimo a Cremona.
Giuseppe Sciascia
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