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La seconda incarnazione di Artiglio con la bacchetta in mano a Maynor


simon89

Un bis da un gradino più basso in classifica, ma in una situazione completamente diversa - e comunque meno preoccupante - rispetto al febbraio 2015. Attilio Caja ritrova l'Openjobmetis al penultimo posto, una posizione in meno rispetto a quando era subentrato a Gianmarco Pozzecco a 11 giornate dal termine del 2014/15. Stavolta, però, non è un problema di ricreazione finita con la necessità di dare un sistema ad un gruppo sregolato, ma di trovare le giuste alchimie tecnico-tattiche per far rendere una squadra mal assortita che aveva progressivamente perso fiducia in Paolo Moretti.

Più che sulla tecnica, almeno nel breve periodo, il coach pavese dovrà lavorare sulla testa dei giocatori spazzando via quella cappa di sfiducia e negatività che gli ultimi due mesi di sconfitte in serie (13 nelle ultime 16 gare) hanno creato dentro e fuori all'Openjobmetis. Anche perché, rispetto alla prima incarnazione sulla panchina biancorossa, ci sarà meno tempo per lavorare in palestra, fattore chiave della svolta della "primavera cajana" del 2014/15, con le scadenze incombenti delle prossime 4 partite in 10 giorni (debutto martedì 27 con Venezia, poi il 2 gennaio a Cremona e la doppietta casalinga Ventspils - Torino tra il 4 e 7 gennaio). C'è di mezzo l'impegno in Champions League e la società non ha rinnegato la volontà di andare avanti in Europa perseguendo il ripescaggio in FIBA Europe Cup (significa mirare al sesto posto del girone di Champions, con la necessità di vincere almeno 3 delle ultime 4 gare).

Entrando in corsa con soli quattro giorni per preparare il delicato esordio contro l'Umana e lo spareggio-salvezza sul campo dell'ultima della classe Cremona, la ricetta di Artiglio dovrà essere basata su pragmatismo e semplificazione. Leggi più responsabilità individuali in difesa, gerarchie più definite al costo di rotazioni più asciutte e bacchetta del comando nelle mani di Maynor, responsabilizzato come due anni fa quando fu proprio il play ex Oklahoma City a dare la svolta trascinando i biancorossi verso la salvezza nonostante i problemi fisici di Rautins e Diawara. Di certo Caja gode all'interno del gruppo della stima e del credito di tanti suoi ex giocatori: lo stesso Eric ma anche Eyenga, baluardi della rifioritura delle 11 gare finali del 2014/15, proseguendo con Bulleri che allenò a Milano e Cavaliero che ebbe a Roseto. E lo conosce bene anche Claudio Coldebella, che è stato prima suo giocatore e poi suo assistant coach ai tempi dell'Olimpia Milano.

Ulteriori svolte di mercato con il Caja-bis? Solo se sarà strettamente necessario: il coach pavese è un aziendalista e prima di tutto proverà a far rendere il personale tecnico a sua disposizione. Esattamente come accadde due anni fa, quando al suo arrivo a Varese si voleva rottamare Maynor e puntare su Josh Akognon: la cura Caja fece rifiorire Eric, ora l'auspicio è che il copione possa avere lo stesso lieto fine per tutti i giocatori del roster attualmente in crisi...

Giuseppe Sciascia


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