
L'Openjobmetis ritrova il sorriso al PalA2A e non fallisce il primo appuntamento col treno-salvezza. La compagine di Attilio Caja interrompe un digiuno casalingo di oltre due mesi e mezzo (ultimo hurrà in campionato datato 10 dicembre), piegando la rivelazione Pistoia con 30 minuti di applicazione difensiva graffiante e un finale da leader di Dominique Johnson (10 punti negli ultimi 3'30" compresa la tripla della staffa sul 71 -64 a meno 1'05"). Vittoria tanto importante quanto sofferta per una Varese costretta a fare bottino dalle imprese delle dirette rivali Pesaro e Cremona: se la necessità di non fallire il colpo ha visibilmente pesato sulla fluidità dei biancorossi (27% da 3 e 60% in lunetta), l'atteggiamento grintoso profuso da Cavaliero e soci è stato all'altezza dell'importanza della posta in palio.
Determinante soprattutto l'energia iniziale, con l'ottimo impatto dalla panchina di Pelle e Kangur a creare il primo strappo dopo un avvio a fari spenti sui due fronti (27-13 al 14' dopo il 10-9 dell'8'). Varese ha costruito molto, con un Maynor alterno ma comunque abile nell'innescare a turno Anosike e Pelle, e una supremazia territoriale a rimbalzo che è stata sostanziosa per 30 minuti (44-40 finale, ma 19 punti e 22 "carambole" totali" per i due centri biancorossi) ad accendere spesso e volentieri il motore del contropiede. Brava l'Openjobmetis ad interpretare il match con il piglio richiesto da Caja, con un costante lavoro per spegnere i terminali toscani Boothe e Petteway (3/21 in due e 11 punti rispetto ai quasi 26 di media). Ed è stato comunque lo stesso Maynor, pur sistematicamente punito da Moore dall'arco con una difesa troppo permissiva, a riaccendere la luce con una serie di iniziative pregevoli per respingere il primo assalto toscano (51-36 al 27' dopo il 40-35 del 23').
Ma quando i ragazzi di Esposito hanno allungato la difesa, approfittando del calo di Maynor e dei passaggi a vuoto di un Avramovic totalmente fuori fase, l'inerzia della partita ha rischiato di invertirsi con gli assetti più dinamici scelti dal coach ospite che hanno girato il senso del match a rimbalzo e nei ritmi. Senza più benzina per il contropiede e dovendo attaccare a metà campo contro una difesa aggressiva, Varese ha mostrato ancora tremori evitabili consentendo a Pistoia di tornare in partita dopo aver pressoché dominato per tre quarti. Provvidenziali i 3 minuti di sostanza in regia Bulleri con un jumper prezioso per tenere a distanza gli ospiti (63-54 al 36' ); e quando gli spettri delle sconfitte in serie hanno rischiato di giocare un brutto tiro all'Openjobmetis con Pistoia che ha ricucito fino al 68-64 ameno 1'22", è stato "Dom" Johnson a vestire finalmente i panni del trascinatore (prima vittoria a Masnago in campionato anche per la guardia ex Alba Berlino oltre che per Caja), risolvendo prima in lunetta e poi dall'arco l'impasse della manovra varesina quando Maynor è stato progressivamente soffocato dai toscani.
Non certo un Picasso, ma vista l'importanza della posta in palio non c'era da andare troppo per il sottile; e una vittoria figlia di una prova tutta sudore, applicazione e intensità dimostra che l'Openjobmetis ha colto il succo dell'importanza della missione-salvezza, scaldando con il suo atteggiamento combattivo la platea di un PalA2A che ha sostenuto con calore gli sforzi biancorossi. L'auspicio è che l'iniezione di fiducia del ritorno al successo casalingo sblocchi un attacco ancora troppo alterno; ma se Masnago torna ad essere un fortino, l'arduo cammino salvezza avrà trovato una stella polare attraverso la quale orientarsi nella giusta direzione...
Giuseppe Sciascia
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