“Questa gente non retrocede“. Lo urla la curva nord, lo gridano le tribune, lo ribadisce – non con la voce ma con il gioco – la squadra in campo. Colpita al cuore dai 16 punti di penalizzazione, la Openjobmetis non si arrende e anzi, dopo Trieste, si inventa un altro capolavoro: in una Masnago torrida come nei giorni più importanti la squadra di Brase ribalta anche la Happy Casa Brindisi, sicura candidata ai playoff. E lo fa con un terzo periodo pazzesco nel quale i biancorossi creano un parziale di 20-0 a suon di triple che travolge la pur solida banda di Frank Vitucci.
Serata a tratti irreale al “Lino Oldrini” dove si gioca ben sapendo che sulla testa dei biancorossi c’è una spada di Damocle da 16 tonnellate. La pesante sanzione aleggia prima e durante la partita, è ben fissa nella mente dei 4.400 spettatori. Ma proprio per questo l’abbraccio è ancora più forte così come l’impatto della squadra sul parquet. Varese riesce a restare in scia all’ottima Brindisi del primo tempo nonostante qualche problema di troppo in difesa (Mascolo e Perkins vanno a nozze) ma dopo l’intervallo dà il meglio di sé, sciorinando uno parziale memorabile, forse il migliore in una stagione già fantastica.
A fare la differenza, con cuore e attributi, il tiro da tre punti: Woldetensae è il profeta che indica la via, con tre bombe messe a segno una dopo l’altra. Una striscia che “gasa” i compagni, sotto di 6 al giro di boa del terzo parziale e poi capaci di prendere la testa e non mollarla più. Mica semplice, perché la Happy Casa è squadra d’alta caratura e torna sotto, torna vicina, torna quasi a contatto. Ma non è questa la serata di gloria per gli altri: quando alle magie di Johnson si aggiungono quelle di Brown, quando un ritrovato Owens si mette a blindare l’area, quando pure Librizzi – 25′ in campo – regge l’urto dopo il quinto fallo di Ross, la partita finisce inesorabilmente nelle mani della OJM.
Johnson, dicevamo, è l’uomo della serata: “Nino”, che tiratore non è, chiude con 4/7 dall’arco e questo è uno dei dati che fanno saltare il banco. 28 i suoi punti, 24 quelli di Brown che (quasi) replica la serata magica di Trieste. Sono loro le locomotive della squadra di un Brase che, a fine gara, perde il consueto aplombe e si gode le urla di giubilo dei tifosi. Di Wolde abbiamo già detto: una sfuriata ma di livello totale, mentre Ross è andato di nuovo a corrente alterna perché ormai le difese sanno dove vuole andare a parare. Non è detto, poi, che riescano a fermarlo: Colbey chiude comunque a quota 15 anche se il vecchio problema dei falli riemerge.
Ora la squadra farà rotta su Venezia per continuare a sperare nel miracolo sul campo, in attesa che un altro team, quello degli avvocati, segni i propri canestri. In laguna si gioca già domenica contro una Reyer parecchio in forma, intanto però dagli altri campi (Milano batte Napoli, la Virtus passa a Scafati) giunge qualche buona nuova dopo lo sberlone tirato da Verona a Trento. Il futuro resta incerto anche se la presenza a Masnago di John Caniglia fanno sperare bene per la trattativa con il Pelligra Group. Sarebbe la prima buona notizia extracampo dell’ultimo periodo: incrociamo le dita.
PALLA A DUE
Un assente per parte alla lettura dei referti: Justin Reyes è in borghese mentre Vitucci (fischiato alla presentazione) rinuncia a Doron Lamb. Quintetto classico per Brase e non potrebbe essere altrimenti, Mascolo in regia e Harrison di rincorsa per Frank mentre sotto canestro va in scena la sfida tra opposti, Perkins e Owens. A proposito di pivot, in tribuna c’è Joseph Blair, ex Milano e Pesaro, oggi assistant coach in NBA e papà di Joseph Jonathan, alla del Campus di Serie B. Come già detto, in tribuna anche il rappresentante del Pelligra Group, John Caniglia.
LA PARTITA
Q1 – La fiammata in avvio di Varese è subito spenta dai primi errori biancorossi e da Perkins che è il primo ad andare a segno con continuità scavando il primo varco per i suoi. La OJM sbaglia troppo dall’arco anche se Johnson è efficace. Per Brindisi però si accende Mascolo che segna a ripetizione contro Ross, Librizzi e De Nicolao: con i suoi punti i salentini chiudono avanti 20-27.
Q2 – Nel secondo quarto il divario resta molto simile, con gli ospiti che toccano anche il +12 (tripla di Harrison in transizione) sfruttando qualche difficoltà offensiva di Varese. Ross si accende con una sfuriata, Brown con due triple ma tocca ancora a Perkins e Mascolo tenere avanti i biancoblù seppure con margine ridotto perché una schiacciata di Owens e un contropiede di Wolde valgono il -6 alla pausa (45-51).
Q3 – Il meglio però Varese lo riserva per il terzo quarto: sul 48-57 Wolde carica il braccio e dà il via a una serie di triple pazzesca nel mezzo della quale non bastano due timeout di Vitucci per fermare la valanga. Tomas ne mette tre, ne arriveranno altrettante dai compagni fino a creare una voragine di 20-0 a favore della OJM che vale il 30-12 nei dieci minuti e un vantaggio consistente alla sirena (75-63).
IL FINALE – Il massimo vantaggio (+14) arriva poco dopo, favorito anche da due stoppatone clamorose di Caruso a protezione del ferro. Da lì però Brindisi inizia la risalita trascinata da Harrison (21 alla fine) e da qualche errore in attacco dei biancorossi che iniziano a essere in debito d’ossigeno. Un bisticcio tra lo stesso D’Angelo e Ross costa un doppio tecnico: per Colbey è il quarto fallo e poco dopo arriverà il quinto a toglierlo di mezzo. Varese trema, Librizzi no: il giovane play si alterna con Brown in regia, segna in entrata e dà fiducia ai compagni. Il piccolo solco – tra i 5 e i 10 di vantaggio – regge per tutti gli ultimi 5′ grazie al solito Johnson (canestro e due liberi nel momento del massimo riavvicinamento ospite) e a Brown che trova l’ennesima serpentina vincente e, dalla lunetta, chiude la pratica: 93-86.
Damiano Franzetti
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