È Roland Moore il direttore d’orchesta scelto dalla Openjobmetis per dettare i tempi del gioco della stagione 2018/19. Il 30enne playmaker statunitense dirigerà l’attacco varesino in coppia con Aleksa Avramovic nello spot di guardia. La certezza della permanenza dell’esterno serbo - scaduta alle 24 di ieri, lunedì 25 giugno, l’escape a favore dell’atleta - ha permesso al club di piazza Monte Grappa di affondare il colpo sul giocatore ex Caserta e Pistoia, mettendo nelle sue mani esperte le chiavi della manovra. Una scelta che soddisfa pienamente Attilio Caja, conquistato dalla patente di affidabilità acquisita anno dopo anno dall’atleta che a Varese giocherà la sua quinta stagione italiana: «Nel comparto dell’usato sicuro è un giocatore rodato ed affidabile che sa far giocare la squadra ma anche prendere i suoi tiri - comenta il tecnico pavese - Si tratta di un elemento che ha fatto registrare una crescita costante nel suo percorso in Italia; il fatto che Esposito lo abbia voluto con sé per 4 stagioni consecutive e che a Pistoia fosse anche capitano dimostra il suo valore anche sul piano umano; con Avramovic formerà una coppia ben assortita, e la sua esperienza insieme a quella di Archie sarà un valore aggiunto per una squadra che col doppio impegno avrà bisogno di elementi capaci di leggere le partite».
Moore è un playmaker d’ordine che avrà principalmente compiti di tessitura del gioco: nel 2017/18 è stato il secondo miglior passatore della serie A (5.8 assist dietro a Luca Vitali), anche se il dato migliore della sua carriera tricolore sono i 6,2 del 2015/16 quando raggiunse i playoff con Pistoia. Ma rispetto al suo primo anno a Caserta, quando si trattava di un giocatore con indiscusse doti da attivatore ma con tiro da fuori rivedibile, Moore si è progressivamente costruito qualità balistiche rispettabili (36,8% da 3 nell’ultima stagione in Toscana rispetto al 20% e al 22% delle prime due annate in serie A). Dunque un giocatore adatto a dare i tempi dell’attacco a fianco di un incursore come Avramovic, ma soprattutto un elemento dal rendimento costante e garantito che nelle idee dello staff tecnico rappresenta un upgrade rispetto ai suoi predecessori Cameron Wells e Tyler Larson. La scelta dell’Openjobmetis è stata proprio quella di puntare su un giocatore in grado di dare maggior continuità del playmaker-guardia texano, bocciato per quel mix di imperscrutabilità nel rendimento sul campo e “subalternità” sul piano caratteriale che ha reso necessario puntare su un regista dopo l’infortunio di Waller. Con la conferma di “Avra” e Tambone e l’arrivo di Moore il parco esterni del 2018/19 è virtualmente al completo per quanto riguarda i costruttori di gioco; il tassello mancante nel ruolo di cambio di guardia ed ala piccola sarà italiano o straniero in funzione dell’esito finale della telenovela Iannuzzi.
Giuseppe Sciascia
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