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Paolo Moretti avverte l'Openjobmetis sulle difficoltà ambientali della trasferta di domani a Pistoia. Il tecnico aretino, che per sei stagioni e mezza ha guidato la formazione toscana portandola dai "bassifondi" dell' A2 fino ai playoff del massimo campionato, conosce bene il calore del PalaCarrara. «Tra oggi (ieri, ndr) e domani, avremo preparato la partita di Pistoia di fatto solo in un giorno e mezzo» precisa il coach della OJM che nel pomeriggio partirà per la Toscana. «Siamo al completo e abbiamo avuto comunque l'occasione per lavorare nel modo giusto in vista di una partita molto difficile visto il calore dell'ambiente di una realtà consolidata da ormai tre stagioni. Avremo di fronte una squadra che ha talento e lo sviluppa a ritmi alti, mettendo pressione soprattutto in attacco con una manovra corale e ricchissima di soluzioni».

La prima priorità indicata da Moretti è quella relativa alla scelta tattica di non inseguire Pistoia in una gara di corsa, amministrando con lucidità il ritmo: «Cercheremo di gestire il ritmo della gara per non entrare nelle trappole che troveremo se lasceremo libera la The Flexx di esaltare le sue qualità in campo aperto e le sue doti offensive. I toscani sono una squadra del nostro livello, che cercherà di metterci sotto come d'altro canto faremo noi: è da queste partite che riusciremo nel corso del campionato a trovare quei punti indispensabili per scalare le posizioni in classifica e puntare ai playoff. Problemi sotto canestro per i toscani? Sinceramente non mi pare, con Magro e Crosariol stanno tenendo botta senza andare sotto con nessuno».

Il tecnico dell'Openjobmetis ritorna poi sulla partita di martedì a Klaipeda e sui tempi di recupero ristretti tra gli impegni di campionato e coppa per l'impossibilità di anticipare le partite contro Brindisi e Pistoia: «Giocare con così poco margine tra una partita e l'altra dà un vantaggio enorme alle nostre avversarie, spiace che contro Brindisi e Pistoia non si sia trovata una soluzione anche se giocando in casa contro Salonicco avremo almeno un giorno in più per prepararci. Ma certi ritmi vanno metabolizzati, e non devono essere una giustificazione per uno stop così pesante: a Klaipeda abbiamo perso nettamente contro una delle migliori squadre nel girone, ma il segnale forte è che la Champions League è una manifestazione di alto livello, e se non si è pronti a livello tecnico, fisico e mentale non si riesce ad essere competitivi».

Il coach toscano ribadisce infine la sua piena fiducia nell'organico attuale, confidando che i margini di crescita del gruppo possano eliminare quei passaggi a vuoto offensivi ancora condizionanti sul rendimento della squadra: «Per vedere all'opera la vera Openjobmetis servirà ancora tempo. Confidavamo di sfruttare al meglio un precampionato lungo, ma alla luce della necessità di gestire le situazioni fisiche di Maynor, Kangur, Campani e Cavaliero non è stato possibile lavorale su amalgama e meccanismi per diverse settimane. Non so quanto ci vorrà per arrivare al top, ma sono assolutamente convinto che non ci siano giocatori incompatibili con altri. Voglio portare avanti questo gruppo senza stravolgimenti: la stagione passata è stata complicata fino a quando non ci siamo fermati nella nostra ricerca dell' alchimia migliore, e questa è una lezione della quale fare tesoro. La prima cosa da fare per crescere è migliorare la qualità e le letture dell' attacco per sfruttare al meglio la quantità della nostra produzione».

Giuseppe Sciascia 


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