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Una sola carta, per quanto altissima, per la svolta. Auspicando che si tratti di un asso, ma soprattutto che si combini al meglio con la "mano" che Paolo Moretti si è servito in estate. Dominique Johnson è sbarcato nel tardo pomeriggio di ieri a Linate e ha sostenuto le visite mediche in vista del primo allenamento odierno con i nuovi compagni. Ma per le note ragioni burocratiche dovrà tornare lunedì mattina in Germania per ritirare il visto, lasciando ancora posto a Melvin Johnson nelle due delicate gare casalinghe contro Reggio Emilia e Klaipeda. Per assicurarsi un elemento del valore del 29enne tiratore statunitense la Pallacanestro Varese ha compiuto uno sforzo notevole: quello stanziato per "Dom" - che percepirà un salario mensile pressoché triplo rispetto a quello del rookie da VCU - è stato l'extrabudget più elevato in 7 anni di gestione "Varese nel Cuore".

Un costo supplementare che però rappresenta anche un investimento: per un club come quello biancorosso i risultati sportivi generano introiti in forma diretta attraverso gli incassi e in forma indiretta attraverso la promozione nei confronti di sponsor e soci vecchi e nuovi. Ma una volta utilizzato il tesoretto che CdA e consorzio hanno stanziato per risolvere la crisi attraverso un innesto di mercato, sono esclusi ulteriori interventi a titolo oneroso. Tale sarebbe ad esempio un eventuale cambio di allenatore, aggiungendo uno stipendio extra senza possibilità di transare l'accordo già in essere. Mossa comunque esclusa a più riprese e con vigore da tutte le componenti della società a partire dal d.g. Claudio Coldebella.

D'altra parte, seguendo la logica dell' intervento correttivo effettuato per aiutare Moretti, non avrebbe senso mettere in discussione il coach toscano prima d'aver verificato l'impatto di Dominique Johnson sul telaio biancorosso. Dunque la società dovrà avere la forza di proteggere squadra e tecnico anche in caso di ulteriori sconfitte casalinghe contro Reggio Emilia e Klaipeda, in attesa che il fuciliere ex Alba Berlino possa debuttare il 18 dicembre a Trento. Poi toccherà all'esterno del 1987 garantire alla causa varesina le qualità annunciate, ossia doti offensive, leadership e personalità, permettendo a Maynor di concentrarsi maggiormente sulla costruzione della manovra, e aprendo spazi per Eyenga che non dovrà più essere prima punta del gioco a metà campo. Inoltre l'atleta congolese potrà spostarsi maggiormente nello spot di ala forte, riducendo l'attuale minutaggio evidentemente indigesto a Kristjan Kangur anche alla luce dell'assenza dell'alternativa Campani (visita di controllo prevista tra 10-15 giorni, difficilmente tornerà prima di metà gennaio).

E se l'uomo della svolta non fosse sufficiente? Allora a Coldebella toccherà cercare operazioni a costo zero nel computo tra dismissioni e nuove entrate: al contrario degli allenatori - che hanno diritto a un solo tesseramento per ogni stagione sportiva - i giocatori possono riciclarsi altrove. Ma considerando che prima dell'esordio di Dominique Johnson serviranno altri 10 giorni, se ne parlerà - eventualmente e solo se necessario - nel 2017.

Giuseppe Sciascia


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