
Tre certezze italiane, due (auspicabili) certezze straniere, e 10 partite per riflettere sulle altre posizioni della Varese che verrà. Ultimo terzo di stagione 2017-18 utile anche per calibrare le scelte future nell'ottica della continuità fortemente voluta dalla "troika" Tota Bulgheroni, Claudio Coldebella e Attilio Caja. Regole e contratti alla mano, le posizioni più solide sono quelle dei tre italiani Giancarlo Ferrero, Matteo Tambone e Nicola Natali. Il capitano ha ulteriormente ribadito il suo valore da "mezzo titolare" (8,5 punti col 37% da 3 in 22,7 minuti) e la sua etica del lavoro ne fa un perfetto "leader by example". Il play romano, in forte ascesa per personalità e rendimento negli ultimi due mesi, è sin d'ora una scommessa vinta (5,1 punti e 1,6 assist in 16,2 minuti), mentre l'ala toscana dà garanzie in termini di affidabilità nel lavoro quotidiano.
Sul fronte estero invece sono Stan Okoye e Tyler Cain i due elementi in cima alla lista dei rinnovi da discutere: l'ala nigeriana è stato finora l'MVP stagionale non solo nel rapporto aspettative-rendimento (14,6 punti e 8,2 rimbalzi col 38% da 3), la nuova regola senza più vincoli di passaporto sugli stranieri rende meno appetibile il suo status da Cotonou anche se per trattenerlo sarà necessario un adeguamento salariale (quest' anno era il meno pagato dei 7 stranieri). L'apporto del pivot del Minnesota va oltre statistiche comunque sostanziose (8,6 punti più 9,1 rimbalzi, 1,2 assist e 0.7 stoppate col 66% da 2) trattandosi del leader del sistema difensivo biancorosso e spesso e volentieri il regista occulto dell'attacco.
E gli altri elementi del roster attuale? Qualsiasi scelta ulteriore passa dalle strategie di costruzione del roster tra 5+5 e 6+6: per adottare la prima formula che permette l'accesso al premio italiani non si potrà prescindere dall'aggiunta di un lungo "nostrano", nel secondo basterebbe un'altra scommessa italiana dalla panchina ma con l'aggravio di 40mila euro di luxury tax per il sesto straniero. Sulla base dello zoccolo duro di cui sopra e al netto della necessità di esplorare con attenzione lo spessore degli ultimi arrivati Vene e Delas, l'ideale sarebbe aggiungere qualità e soprattutto continuità sul perimetro. Cosa che finora nessuno tra Wells, Avramovic e Larson - tutti e tre con escape a fine stagione - ha saputo garantire. Eccessivo lo spread tra i 4-5 picchi di valore e le (troppe) prove in- colori per l'ex Giessen, mentre per guadagnarsi i galloni da titolale nello spot di guardia il mancino serbo dovrà stabilizzare il rendimento tra casa e trasferta (12,1 punti col 33% da 3 al PalA2A; 6.9 col 16% dall'arco in trasferta). E l'esterno prelevato da Liegi dovrà dimostrale il suo valore anche al cambio di un campionato più fisico come quello italiano (3.6 assist ma 6.4 punti col 28% da 2 contro i 18.1 col 55% del Belgio). Molto dipenderà però dalle risorse a disposizione: la Varese 2018-19 potrà permettersi uno o due investimenti da 150mila dollari in su per andare all'assalto del Tyrus McGee di turno, tanto per citare il nome di una guardia dal fatturato offensivo garantito?
Giuseppe Sciascia
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