In una serata nata grigia, come le nuvole che scaricano pioggia all’ingresso del PalaPentassuglia, la Openjobmetis di Roijakkers riesce a fare uscire un arcobaleno brillante. I biancorossi interrompono la breve striscia negativa di due sconfitte e ricacciano con grande personalità i timori di un ritorno nella zona medio-bassa della classifica: 72-75 per Varese in un finale con parecchia suspance nel quale però gli ospiti hanno ben capito di avere un briciolo di inerzia dalla propria parte.
Merito di una scelta tattica intelligente e non scontata: per fermare un Perkins difficile da arginare, Roijakkers ha fatto la mossa diametralmente opposta. Basta pivot (Sorokas e Caruso) e al loro posto Siim-Sander Vene (con accanto Reyes) che ha limitato il totem di Vitucci con agilità ed esperienza, caricandosi così anche per l’attacco. “Volevo che Perkins a quel punto trovasse di fronte un giocatore diverso e così ho usato un quintetto che avevo varato quando Caruso era fuori per infortunio” spiega l’olandese volante della panchina biancorossa. Confermando che anche in serate non sempre perfette, il colpo di fantasia può fare la differenza.
Vene dicevamo: è toccato a lui infilare le due triple che hanno riportato Varese avanti, ma anche un canestro fondamentale da sotto in un finale in cui si sono alternati canestri veloci ed errori da matita blu. Ma se SSV (dopo mezza partita deficitaria) ha potuto collezionare i punti decisivi, il merito è anche di Marcus Keene: un ritorno da 23 punti segnati per il folletto texano, con percentuali non esaltanti ma con la costante necessità della difesa di tenere alta la guardia su di lui. Con conseguenti spazi maggiori per gli altri. E poi pure una palla rubata a 5″ dalla fine dalle mani di Perkins.
Non la miglior Varese, ribadiamo, quella che decolla da Papola-Casale con due punti pesanti nella stiva, ma è chiaro che la cosa più importante è il risultato finale, specie su un campo non semplice (Brindisi cercava la scossa) e in una serata ricca di trappole. Da un’Happy Casa accorciata per le assenze di Gentile e Clark a un arbitraggio che ha scontentato tutti a più riprese, sino a un attacco davvero asfittico per metà gara. Situazioni affrontate magari con fatica, ma per le quali alla fine Varese ha trovato le giuste soluzioni.
Al termine del match, quindi, la Openjobmetis esce rinfrancata dal confronto e torna a guardare la classifica a testa alta. Una iniezione di fiducia per la doppia gara casalinga – Treviso e Trieste nel giro di tre giorni – che dovrà dare una definitiva indicazione per il cammino futuro dei biancorossi. Che sognano di rispolverare quell’arcobaleno (virtuale) spuntato stasera tra gli ulivi e la terra rossa del Salento.
PALLA A DUE
Il rientro di Marcus Keene completa le rotazioni di Johan Roijakkers (per lo speaker, “allenatore: Adriano Vertemati”…) che tuttavia non tocca il quintetto base con De Nicolao e Librizzi guardie all’italiana. Sul fronte opposto un Frank Vitucci dato in bilico dalle voci brindisine deve rinunciare – come annunciato da VareseNews – a Wes Clark. Fuori anche Ale Gentile per il problema alla caviglia, recidivo. Regia in mano a Zanelli, uno dei tre italiani in quintetto (ci sono anche Visconti e Udom).
Buon pubblico al palasport intitolato a un altro ex coach varesino, “Big Elio” Pentassuglia, dove non manca una piccola e appassionata rappresentanza di tifosi lombardi in parterre oltre a una decina di ultras.
LA PARTITA
Q1 – 5 di Vene ma 2 triple di Udom che approfitta degli aiuti dell’estone su Perkins per segnare da lontano e dare il primo minibreak. Entra Keene ma senza De Nicolao l’attacco varesino è fermo, così la Happy casa allunga sino al 20-12 ma si ferma su due liberi sbagliati da Perkins. A quel punto la OJM trova un paio di canestri con Reyes e Keene e chiude quasi a contatto, 20-16.
Q2 – Il secondo periodo sembra di nuovo sorridere a Brindisi, perché Varese dall’arco non segna mai e a un certo punto smette di provarci. A differenza del primo quarto però, i pugliesi vanno presto in bonus e i giri in lunetta aiutano la Openjobmetis a restare vicina anche perché i padroni di casa sprecano qualcosa di troppo vicino a canestro. Il riaggancio sembra sfumare e invece, dopo un errore da 3 di Redivo a 4” dalla fine, Beane aggancia il rimbalzo, corre in attacco e segna in entrata a fil di sirena. Sorpasso insperato dopo un minibreak di 4-11 in 5′: a metà gara è 34-35.
Q3 – Udom apre il periodo con due errori ai liberi ma poi ha un grande impatto sull’avvio di ripresa e crea un parziale nel quale per Varese c’è un’unica tripla di Keene (dopo l’1/11 collettivo dei primi 20′). La Happy Casa però dà l’impressione di non riuscire ad affondare il colpo: Keene approfitta di un fallo di Zanelli con conseguente tecnico a Vitucci per infilare 4 liberi su 4 e riportare in scia la OJM. Nel finale tocca a Perkins attaccare la difesa di Sorokas con due canestri dinamici e un tap in: tutto da rifare per gli ospiti sotto 59-54.
IL FINALE
Un pezzo di partita si decide subito, ovvero quando Vene carica e segna i due tiri pesanti che rimettono Varese in piena corsa con il fiato sul collo dei padroni di casa. Che replicano con tripla di Zanelli ma subiscono un altro canestro da sotto dell’estone, ormai in piena trance offensiva affiancata al lavoro in retroguardia su Perkins. C’è anche Reyes, a segno in tap in (forse non assegnato nel tabellino) e poi con un cesto rapido. Si apre un break che diventa di 0-7 con la tripla di Keene per il +3. Da quel momento Brindisi accorcerà a -1 ma senza mai tornare avanti, tra errori marchiani (Visconti, De Nicolao), canestri contestati (Perkins, passi di partenza) e tanti brividi. Sul +1 Varese Keene sbaglia un tiro decisivo ma si rifà rubando palla a Perkins in post basso, poi Vene infila i liberi a 4”4 dalla fine e la Happy Casa non riesce a costruire un tiro degno. Festa biancorossa in Salento, 72-75.
Damiano Franzetti
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