C’è qualche fedelissimo appostato all’ingresso del parterre, c’è qualche goccia di pioggia che fa capolino dopo giorni torridi. C’è soprattutto la voglia di ricominciare, sperando che – a differenza di quanto accaduto dodici mesi fa – si stia tornando verso la normalità e non in una nuova morsa del Covid che rischierebbe di essere fatale per tanto sport e tanto basket. In questo quadro le porte della Enerxenia Arena si sono riaperte per la Pallacanestro Varese che ha scelto il 16 agosto come data per il proprio raduno in vista di una stagione che sarà da scoprire giorno dopo giorno.
In attesa che tutti i giocatori raggiungano Varese (entro fine settimana arriveranno Kell ed Egbunu dalla Summer League oltre a Beane), sono stati il gm, l’allenatore e il capitano a parlare alla stampa di questa nuova esperienza. Andrea Conti, Adriano Vertemati e Giancarlo Ferrero hanno parlato in sala Gualco (sotto lo sguardo dello sponsor Rosario Rasizza) dell’anno che verrà e di come la Varese dei canestri ha trascorso le ultime settimane senza pallone.
CONTI: “ASPETTIAMO IL PUBBLICO”
La prima notizia arriva da Andrea Conti e riguarda i tifosi: «Contiamo di riaprire al pubblico munito di green pass uno o due allenamenti alla settimana quando avremo la squadra al completo – ha detto il general manager – Vorremmo ritrovare normalità il prima possibile e speriamo di poter aumentare la presenza all’interno del palazzetto. Ne abbiamo bisogno».
VERTEMATI: “IDEE E FILOSOFIA LA NOSTRA FORZA”
La “polpa” del pomeriggio arriva però da Adriano Vertemati. Il giovane tecnico milanese respinge cordialmente le richieste di pronostici sulla stagione e spiega: «L’obiettivo è chiaro, ed è fare meglio dello scorso anno in uno dei tornei più difficili in ambito europeo. Per il resto faccio molta fatica a contestualizzare Varese nel campionato, e credo che la stessa fatica la facciano gli altri con noi. Come tutte le squadre senza budget faraonici abbiamo dovuto fare delle idee e della filosofia i nostri punti di forza»
MEGLIO UN PIVOT FELICE
L’assenza momentanea dell’asse play-pivot non rappresenta un problema: «Arriveranno presto, e sono curioso di vedere il gruppo al completo – prosegue l’allenatore – Sul fatto che siano alle Summer League non vedo problemi: Kell lo aveva scritto direttamente nel contratto, Egbunu ce lo ha chiesto perché teneva molto a ciò. E io preferisco avere qui un giocatore contento tre giorni dopo, piuttosto che uno arrabbiato oggi».
ACQUISTI CON IL FISICO
Tra general manager e allenatore non mancano gli sguardi e le parole d’intesa come quando si tocca l’argomento mercato. «A parità di condizioni abbiamo sempre preferito il giocatore più fisico, questo per mia idea e per convinzione anche di Andrea e di Toto Bulgheroni. Quando si è aperta la possibilità di avere Alessandro Gentile abbiamo lavorato per costruire un consesso tecnico al suo fianco che esaltasse le sue caratteristiche».
E SCOLA?
«Onestamente Scola a noi ha detto che avrebbe smesso e prima delle Olimpiadi ci ha chiesto di “fare tutto senza di me” – spiega Conti – E se un campione simile e una persona del suo spessore parla così, non penso torni qui e cambi idea. Anzi, così facendo ci ha lasciato grande libertà di fare le nostre scelte. Piuttosto, ricordo che Luis ha dato grande disponibilità per un impegno in società, a me, a Toto, a Vittorelli e Rasizza. Quando tornerà capiremo quale sarà il suo ruolo dentro al club. Speriamo diventi una figura importante dentro alla Pallacanestro Varese. Se poi il 3 settembre, al ritorno da Creta, vorrà scendere in campo, vedremo cosa fare».
FERRERO, IL SETTIMO “PRIMO GIORNO DI SCUOLA”
“Persi” due veterani NBA come Scola e Douglas, Giancarlo Ferrero è sempre più l’uomo chiave a livello di spogliatoio ed esperienza nel gruppo biancorosso. Nei giorni scorsi il capitano si è allenato con alcuni dei nuovi compagni, è salito al Sacro Monte tirando un gruppo che comprendeva anche “El General” argentino e si è nuovamente calato nel suo ruolo. «Oggi è il mio settimo “primo giorno di scuola”, Andrea parlava della necessità di tornare alla normalità e anche come giocatori abbiamo bisogno di avere il pubblico al palazzetto. Credo che, per come è stata costruita, questa squadra possa tornare a infiammare la nostra gente: sono molto carico».
Damiano Franzetti
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