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L'Openjobmetis schianta la seconda forza Reggio Emilia e si riconcilia con il pubblico del PalA2A. La miglior Varese dell'anno sfoga tutta la sua voglia di riscatto dopo il tonfo nel derby contro Cantù, facendo valere la legge di una difesa granitica per 40' filati per infliggere il terzo stop stagionale ad una Grissin Bon presto orfana di Gentile (brutto infortunio alla caviglia sinistra, si teme una frattura). Così la truppa di Paolo Moretti interrompe un digiuno lunghissimo (ultimo hurrà in campionato a Masnago datato 23 ottobre) e intasca due punti ghiotti per classifica e morale senza neppure dover "scomodare" il rinforzo di lusso Dominique Johnson, che stasera tornerà da Francoforte col visto necessario per farlo debuttare domenica prossima a Trento.

La vittoria che serviva per scacciare gli spettri che aleggiavano anche sul coach arriva nel modo richiesto dallo stesso Moretti alla squadra: il larghissimo uso della zona 2-3 con mille adeguamenti e tanta aggressività sul perimetro toglie sistematicamente la luce del canestro ai fucilieri ospiti (25% da 3) e sporca le trame dei giochi a due. Così Reggio Emilia gira stabilmente sotto le medie abituali (84,9 col 58% da 2 prima del match di Masnago, chiuso a quota 71 col 41% da 2), e dall'alternanza tra l'arrocco ed una difesa individuale robusta a protezione del ferro, l'Openjobmetis trova sicurezze per spingere anche in campo aperto. E a differenza di tante partite all'insegna di mille affanni nel "pitturato", l'attacco di Varese muove bene palla e uomini per costruire un sostanzioso 59% da 2 e fatturare 42 punti in area. Alla fine sono sei i giocatori in doppia cifra per la formazione biancorossa, guidati da un Maynor sempre più tonico attorno al quale però trovano spazi efficaci anche Anosike, Kangur e un chirurgico Bulleri.

Dunque il messaggio è forte e chiaro: la nuova proposta tattica per nascondere i problemi difensivi in alcune situazioni particolari è piaciuta molto alla squadra, che l'ha applicata con un'energia e una determinazione in grado di farle cambiare completamente volto rispetto ai 92 punti concessi 8 giorni fa contro Cantù. Vittoria meritata che dimostra il ritrovato feeling tra squadra e coach e la solidità del gruppo che ora aspetta l'aggiunta sul perimetro (ieri Johnson rimasto in panchina per 40' e ormai ai margini del roster). L'Openojobmetis ha preso in mano il pallino del gioco a metà del secondo quarto (34-26 al 16' ) e non lo ha più lasciato fino al termine, anche se - complice qualche licenza di troppo nella gestione del pallone, vedi le 22 perse di cui 17 nella ripresa - anche stavolta c'è stato da faticare fino in fondo. Per tre volte nel terzo quarto Varese ha allungato a più 9, senza però riuscire a chiudere i conti a causa dei contropiedi "regalati" a suon di palle perse. Provvidenziali tre triple allo scadere dei 24 secondi di Bulleri, Avramovic e Maynor per tenere sempre a distanza una Grissin Bon presto orfana per falli del totem Cervi e costretta a pagare dazio a rimbalzo (42-26 totale) nella scelta di giocare con quintetti senza centri puri per provare a scardinare la zona varesina. Il quarto periodo da protagonista di Kangur (8 punti nei 6' finali) ha messo al sicuro il vantaggio varesino (71-60 al 37'). Mercoledì l'Openjobmetis cercherà conferme contro Klaipeda, poi via all'era Dominique Johnson confidando che la vittoria della svolta possa anticipare l'impatto positivo dell'uomo della svolta.

Giuseppe Sciascia


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