Matteo Tambone sotto scrive l'analisi di Attilio Caja nel post-partita del derby contro Brescia. Anche il play romano esprime il rammarico per quel finale del secondo quarto a fari spenti nel quale Varese è precipitata da meno 3 a meno 20.
«Nel complesso il parziale del secondo tempo è stato a nostro favore. Nei primi 15 minuti di gioco eravamo stati a contatto, però quei 5' finali del secondo quarto ci sono costati carissimi: non abbiamo trovato ritmo in attacco e Brescia ha fatto valere la sua esperienza per punirci. Deve servirci di lezione: non possiamo mai permetterci di staccare la spina, altrimenti succedono queste cose».
Male in attacco contro Venezia e Brescia, bene contro Milano e Cantù: prestazioni complessive legate a filo doppio alle medie nel tiro da 3, positive con EA7 e Red October ma negative con Umana e Germani.
«Lunedì abbiamo tirato male da fuori ma, nonostante le brutte percentuali, tra rimbalzi d'attacco e qualche contropiede siamo riusciti a non deragliare ed a tornare in partita nel finale. Sarebbe bastata qualche disattenzione in meno per arrivare con un passivo più contenuto nel rush finale; guardiamo avanti e torniamo a lavorale per prepararci al match contro Pistoia».
La nota positiva è stata la capacità della squadra di non disunirsi neppure sul meno 24 di inizio terzo quarto, mostrando che anche nella serata più incolore dell'attacco il sistema è solido.
«Anche a Brescia è emersa la solidità della nostra identità difensiva: stiamo sul pezzo per tutta la partita senza mai mollare, lunedì non è bastato perchè non ci hanno supportato le percentuali, ma siamo stati sempre con la testa dentro la partita, anche a meno 24. Però contro squadre forti come la Germani non puoi concederti pause: a Milano, senza alcun passaggio a vuoto, ce la siamo giocata fino all'ultimo».
E lunedì, con il ct. Meo Sacchetti in tribuna, lei ha avuto ancora tanto spazio in regia: il ghiaccio in serie A è rotto dopo il primo mese a 5.3 punti (più di Wells che ne segna 5.0 - ndr) e 1.5 assist?
«È stata una bella emozione giocare davanti agli ocelli del tecnico della Nazionale. Cerco di fare il massimo possibile ogni giorno in allenamento sfruttando tutte le occasioni che il coach mi dà per mettermi alla prova del campo e migliorarmi. Così ho provato a fare anche a Brescia».
Due punti nelle prime quattro gare perdendo contro le tre capoliste: Varese vale più della classifica che ha in vista del doppio impegno casalingo contro Pistoia e Trento?
«La classifica va interpretata anche in funzione delle avversarie: contro Venezia abbiamo sentito un po' l'emozione della prima gara in casa, poi al Forum abbiamo sfiorato il colpaccio ed a Brescia abbiamo perso per 5 minuti di appannamento. Però le prossime due partite in casa arrivano nel momento giusto per raccogliere i frutti del nostro lavoro: domenica contro Pistoia ci aspetta un compito impegnativo, però la nostra stagione si basa principalmente sulle gare al PalA2A. Vogliamo fare risultato e poi riprovarci contro Trento».
Giuseppe Sciascia
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