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Un'altra sconfitta, Varese precipita


simon89

La Pallacanestro Varese non inverte la rotta sul campo della tonica Vanoli di Meo Sacchetti. Quarta sconfitta in fila e settima nelle ultime 8 gare per la compagine di Attilio Caja, che paga dazio ai suoi limiti offensivi anche sul campo della lanciata Cremona (terza vittoria in fila e sogno di aggancio in extremis alle Final Eight di Coppa Italia).

Destino per certi versi annunciato per i biancorossi, costretti per la terza partita consecutiva a regalare la guardia titolare in attesa di pescare il jolly giusto su un mercato asfittico. In verità anche i padroni di casa hanno dovuto rinunciare a Drake Diener; ma la Vanoli ha due stelle conclamate come il mitragliere Johnson Odom e l'azzurro Fontecchio, ai quali chiedere fatturato offensivo "per sé" nelle pieghe del consueto basket "arioso" impostato da Meo Sacchetti. Al contrario a Varese manca una punta designata in una serata nella quale il top-scorer ospite finisce a quota 12: la costruzione del gioco non è disprezzabile, ma tanti errori banali - in contropiede e nella finalizzazione a difesa schierata - indicano che il problema non è strutturale, ma congiunturale.

La truppa di Caja paga lo "zero al quoto" del suo punto di riferimento Stan Okoye, che chiude con 0/8 al tiro (di cui 0/6 all'intervallo) una gara condizionata dall'infortunio al mignolo della mano destra nell'azione inaugurale che ha portato alla schiacciata del 2-0 di Sims. Senza il fatturato dell'ala nigeriana e con l'imperscrutabile Wells che torna a giocare in modo anonimo, all'attacco di Varese mancano semplicemente gli uomini per finalizzare tutto il lavoro compiuto senza staccare la spina anche nei momenti peggiori dalla squadra. In questa versione senza Waller e con i due eroi di Brindisi fuori fase, semplicemente troppo povera di talento per reggere alle folate di una Vanoli che nel secondo tempo ha pescato eroi a sorpresa come i vari Ruzzier, Portannese e Ricci. Tra le note positive per i biancorossi, oltre alle prove di sostanza di Tambone a fianco di capitan Ferrero, ci sono gli spunti promettenti mostrati da Siim Sander Vene, col quale la truppa di Caja ha ricucito dal meno 13 del 20' al meno 3 del 28'. Poi l'estone ha finito la benzina (lunga inattività agonistica) e la Vanoli ha trovato lo spunto vincente quando Sacchetti ha schierato un quintetto senza pivot che ha prodotto un clamoroso 5/5 da 3 consecutivo a cavallo tra terzo e quarto periodo.

La vera Varese è quella dei primi 6', capace di servire Cain contro Sims e leggere bene le situazioni, oppure quella capace di produrre 26 punti in 9'del terzo quarto con difesa aggressiva, campo aperto e buone spaziature offensive? Oppure è quella dei due clamorosi "vuoti d'aria" (leggi 16-0 in 7' tra primo e secondo quarto e 14-0 tra terzo e quarto periodo) tra tiri apertissimi lasciati sul ferro e affanni nella copertura difensiva contro un'avversaria con tante mani buone? La sintesi dei due volti visti al PalaRadi è oggi insufficiente per poter vincere (quasi) contro chiunque; però la squadra è viva, anche se oggettivamente modesta, e questo dà fiducia a dispetto di una classifica sempre più preoccupante e di un calendario modello parete di sesto grado. Il primo aiuto dal mercato, cioè Vene, promette di dare molto di più; evidente che ne serva un altro capace di monetizzare il volume di gioco prodotto attualmente dalla squadra. Ma l'unica cartuccia a disposizione andrà sparata a colpo sicuro, anche se dovessero servire altre 2 o 3 settimane, e non alla cieca...

Giuseppe Sciascia


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