La Pallacanestro Varese spazza via la capolista Brescia facendo spellare le mani al PalA2A. Prestazione corale superlativa per la truppa di Attilio Caja, che allunga a quota 4 la serie positiva a dispetto della defezione del suo terminale principe Cameron Wells (dolorante alla mano destra "ammaccata" lunedì al PalaDesio). I biancorossi regalano spettacolo puro ai tifosi in visibilio per il "centello" casalingo contro la seconda miglior difesa del campionato: se all'andata Ferrero e soci raggiunsero a stento quota 67 in 40 minuti, i 63 punti fatturati nei primi 20' stellari confermano il momento magico di una squadra con la "S" maiuscola a prescindere dalle prestazioni dei singoli.
L'eroe della serata è Aleksa Avramovic, che stabilisce record in carriera in serie A per punti e triple realizzate; i 20 minuti "spiritati" della guardia mancina, per la prima volta capace di mettere in campo una personalità da serbo, nascondono l'assenza di Wells insieme alla regia accorta di Tyler Larson, che costruisce per i compagni (5 assist) non disdegnando punture velenose dall'arco. Prestazioni di altissimo livello anche per Stan Okoye ( 11 rimbalzi, 4 assist e una costante presenza sui palloni vaganti oltre al 4/7 da 3) e Norvel Pelle, con ogni probabilità alla sua ultima uscita a Masnago (la partenza potrebbe non essere contemporanea all'arrivo di Delas per questioni burocratiche non legate a Varese, ma si tratta solo di formalità) ma comunque determinato a dare il suo contributo fattivo alla causa.
Vittoria mai in discussione per la miglior Varese della stagione, capace di interpretare in maniera efficace un piano partita diametralmente opposto rispetto alle tre gare precedenti. Se Venezia, Milano e Cantù erano state messe "nel sacco" con esecuzioni e control game, stavolta i biancorossi hanno sfruttato appieno i giocatori dalle gambe più fresche (non a caso Avramovic, Okoye e Pelle) per mandare fuori ritmo la compassata Germani con cinque Over 30 nel roster. La zona 2-3 utilizzata a lungo da Caja ha tagliato l'asse portante tra Luca Vitali e Dario Hunt; e grazie ad un dominio costante ed incontrastato sotto i tabelloni (Brescia doppiata sul 46-21 ) i padroni di casa hanno trovato svariate soluzioni in velocità. Poi c'è il fattore delle percentuali dall'arco, che ormai per Varese stanno diventando una certezza (47% da 3 nell'esaltante poker di vittorie dopo il 34% del girone d'andata).
Alla distanza la fiducia di società, ambiente e dello stesso coach nei confronti dei giocatori che lo hanno seguito (ossia la quasi totalità, eccetto Hollis) viene ripagata ora da una squadra cresciuta nella qualità del gioco rispetto alla fase ascendente della stagione. Così i bian corossi regalano un'altra serata da ricordare ai quasi 4300 tifosi del PalA2A, e veleggiano a più 8 sulla zona salvezza riducendo invece a 2 sole lunghezze lo svantaggio nei confronti dei playoff. Sognare è lecito? Se ne parlerà dopo la pausa, foriera di un altro piccolo re-styling, che comunque non si vedrà in palestra prima della prossima settimana: aver travolto Brescia ha fruttato 7 giorni di riposo assoluto che Attilio Caja ha concesso volentieri alla squadra per tirare il fiato. Poi da martedì prossimo Varese tornerà sul pezzo per preparare la doppia trasferta di Pistoia e Trento: se lo stop non arrugginirà i meccanismi perfetti dei biancorossi di inizio ritorno, allora si potrà davvero guardare in alto.
Giuseppe Sciascia
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