
La classe dei veterani della Grissin Bon condanna la solite Varese troppo sterile in versione trasferta. Gli over 30 di lusso Manuchar Markoishvili e James White salgono in cattedra nella ripresa facendo saltare la zona utilizzata da Attilio Caja per 20' buoni, e puniscono la difesa biancorossa concentrate per togliere ritmo alla prima punta reggiana Amedeo Della Valle. Ma la quinta sconfitta su altrettante gare disputate lontano dal PalA2A è figlia dell'ennesima prestazione balistica largamente insufficiente (13% da 3 contro i 36% - ma 6/13 nella ripresa dopo il 5/18 dei primi 20') della squadra di Caja. Le prove sotto tono di Waller (5/13 dal campo) e Okoye (2/11 e male anche in difesa) inchiodano l'attacco biancorosso su livelli di produttività decisamente modesta: sole qualche incursione di Wells (alterno ma quantomeno intraprendente chiudende con 5/11 e 7 assist) e Avramovic dà ossigeno alla manovra che non trova mai spazi per liberare Cain e Pelle (10 punti con 5 tiri dal campo in due per i centri biancorossi).
Eppure Varese aveva provato a sorprendere la Grissin Bon con una vischiosa zona 2-3, che nei primi 15' aveva pagate buoni dividendi forzando un iniziale 3/14 dall'arco per i padroni di casa. Ma l'inerzia favorevole è stata convertita solo in minima parte (9-13 all'8', 14-19 al 14') lasciando sul ferro occasioni ghiotte pei acuire le difficoltà psicologiche di una Grissin Bon ferita dallo stop casalingo in Eurocup conno il Lietikabelis. Ferrero e soci non hanno avuto la forza di affondare i colpi, ritrovando vigore dalla zona nel finale del secondo quarto (33-34 al 19' dopo il 30-25 del 17' sulle scariche di Mussini e Candì) ma scollandosi progressivamente dopo l'intervallo quando Reggio Emilie ha aggiustato la mira. Saltato l'arrocco con la tripletta iniziale di Chris Wright (recuperato a sorpresa con un mese d'anticipo) e Markoishvili (44-39 al 23 ' ), la squadra di Menetti ha punito con la classe del georgiano e dell'altro veterano White gli assetti con 3 piccoli scelti ripetutamente da Caja tra la necessità di sbloccare l'attacco e quella di trovare alternative ad un Okoye fuori partita. Così Reggio ha allungato a poco a poco (53-45 al 28', 62-52 al 32') punendo le difficoltà dell'attacco ospite nel trovare ritmo perimetrale.
Copione noto e stranoto per la Varese in formato esportazione che si è ulteriormente acutizzato alla luce della bocciatura (definitiva?) rifilata da Caja a Damian Hollis. L'ala di passaporto ungherese, che almeno a Milano ed Avellino era stato incisivo in attacco, è partito in quintetto come contro Capo d'Orlando, ma la sua partita è durata solo 3'21" a seguito di due palle perse consecutive: "Artiglio" lo ha cambiato inchiodandolo in panchina per i successivi 36'19", e preferendogli Okoye come alternativa a Ferrero. Se il coach pavese considera l'ex Brescia come un corpo estraneo, alla luce di un attitudine difensiva troppo diversa rispetto agli altri 9 compagni, sembra però impossibile ricorrere al mercato per uscire dall'impasse, alla luce della necessità di mettere in sicurezza i conti tra la chiusura del bilancio 2016-17 e trovare le risorse necessarie per arrivare in fondo al 2017-18. Di sicuro però il problema c'è e va risolto: Hollis doveva essere un valore aggiunto in attacco ma lo si boccia per non rischiare di vanificare l'atteggiamento difensivo del gruppo. Encomiabile ma non sufficiente per risolvere il problema del tasso tecnico insufficiente per vincere in trasferta: dovunque la si tiri, la coperta è troppo corta.
Giuseppe Sciascia
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