
L'Openjobmetis rompe il digiuno esterno in campionato. Prima vittoria da ex al PalaRadi per Attilio Caja, perfetto direttore d'orchestra del collettivo biancorosso nella sfida a distanza tra filosofie contrapposte con Meo Sacchetti. Varese cancella lo scivolone casalingo contro Avellino tornando ad esultare in trasferta dopo quasi 7 mesi (ultimo hurrà datato 22 aprile a Bologna) grazie ad una eccellente prestazione difensiva, marchio di fabbrica del basket di "Artiglio": i biancorossi negano il gioco interno agli esterni della Vanoli e piazzano un perentorio 21-2 iniziale a suon di ripartenze. Poi però la Vanoli accende la macchina delle triple (17/41 totale dopo l'1/8 del primo quarto) e costringe a sudare fino all'ultimo una OJM lucida e matura nell'impostare le sue cadenze sincopate sull'asse portante tra la regia lineare di Moore e la presenza dominante del mastodontico Cain.
La difesa ospite tiene sotto ritmo una squadra votata all'attacco come Cremona, mentre le esecuzioni a metà campo trovano finalmente riscontri positivi dall'arco nella ripresa (6/13 da 3 dopo il 3/16 dei primi 20' giocati "contro sole": cara Lega Basket, dopo il pasticciaccio del derby di Natale alle 17, non sarebbe meglio evitare di programmare partite alle 12 su campi dove la luce che entra dai finestroni riporta ai climi delle palestre di provincia di 50 anni fa?)
Una vittoria costruita con l'impostazione tattica di Caja e l'interpretazione agonistica di un gruppo che finalmente ha messo in campo lo stesso piglio difensivo graffiante mostrato finora soltanto in versione Enerxenia Arena. Ma anche una dimostrazione di solidità tecnica e caratteriale che ricalca sotto molti aspetti i temi della vittoria di mercoledì ad Oporto, compreso il passaggio a vuoto del secondo quarto con l'impatto negativo del secondo quintetto, ribadendo l'efficacia del "sistema Varese" quando tutti gli elementi dello starting five rendono ben sopra la sufficienza.
L'uomo chiave del sistema è Dominique Archie a fare la differenza per l'OJM: l'ala ex Capo d'Orlando, cresciuto in termini di condizione e allo stesso tempo di convinzione, dà garanzie come terminale a metà campo per non dipendere in tutto e per tutto dalle serpentine di Avramovic. L'ambiente biancorosso ha saputo capitalizzare al meglio le positività della prestazione contro Avellino, riproponendo lo stesso approccio della positiva ma sfortunata gara di domenica. E le due vittorie esterne di Oporto e Cremona soffiano un forte vento nelle vele biancorosse verso le due gare casalinghe contro Alba Fehervar e Brindisi.
Lo spareggio per il primo posto europeo di mercoledì e la sfida di alta classifica contro l'Happy Casa degli ex Vitucci e Banks domenica sono occasioni da cogliere per spianarsi la strada verso Top 16 di FIBA Cup e Final Eight di Coppa Italia. Poi la pausa servirà a scegliere con calma quel sesto uomo di impatto che dovrà ridurre l'attuale gap offensivo troppo elevato tra starting five e secondo quintetto.
Giuseppe Sciascia
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