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Varese, si parte dagli italiani


simon89

Il mercato dell’Openjobmetis versione 2018/19 inizierà dagli italiani. O comunque dall’italiano – almeno uno, in attesa di capire l’entità definitiva delle risorse disponibili – in fase di individuazione per allungare le rotazioni della panchina nell’ottica del nuovo regolamento che imporrà dal prossimo campionato il passaggio da 7 a 6 stranieri.

Tenendo conto della conferma del trio Tambone-Natali-Ferrero, le aree tecniche di ricerca sembrano circoscritte nei ruoli di guardia o guardia-ala e di centro, laddove nelle gerarchie finali del 2017/18 c’erano Tomas Dimsa e Mario Delas. In attesa di certezze sul fronte budget, il giro di orizzonti del d.g. Claudio Coldebella è servito per valutare disponibilità e costi con l’obiettivo di farsi trovare pronto quando dalla stanza dei bottoni della società arriveranno indicazioni definitive sulle risorse da investire per costruire il roster.

Non è questione di ruolo, ma di disponibilità: se Varese sceglierà un esterno il cambio del pivot sarà straniero o viceversa. Posto che Varese non potrà comunque arrivare ai superbig Michele Vitali (piace ad Avellino ma resterà a Brescia), Pascolo (verso Trento) o Flaccadori (verso la Virtus Bologna), c’è bisogno di certezze economiche in tempi relativamente rapidi perché il mercato italiano offre un numero limitato di giocatori: un giocatore rodato come Valerio Mazzola – in uscita da Torino con un contratto a sei cifre - è già conteso tra Avellino e Brescia. E se si escludono giocatori che potrebbero parzialmente “coprire” gli spazi di quelli già in organico, come le ali forti Gaspardo e Zerini oppure i play Cournooh e Giuri, l’elenco dei papabili è relativamente corto.

Si va dal veterano Stefano Gentile (ex Cantù e Virtus Bologna) all’ex biancorosso Mian (visto dal 2009 al 2011 a Varese, in uscita da Pistoia nel reparto perimetrale, mentre tra i centri italiani – considerando poco compatibile Andrea Crosariol con “Artiglio” - Antonio Iannuzzi sarebbe il candidato più gettonato (ma dovrà prima sbrogliare la matassa del contratto con Torino di cui comunque non fa più parte dei piani) e l’unica alternativa potrebbe essere l’ex tricolore Magroin uscita da Pistoia.

A oggi non ci sono trattative in corso, perché senza definire con esattezza il budget è impossibile indirizzarsi su questo o quel profilo. Dopodiché, se le future “contenders” per i playoff 2018/19 che hanno bucato l’obiettivo nel 2017/18 schiereranno italiani come Polonara (vedi Sassari), Aradori, Baldi Rossi e forse Flaccadori (vedi Virtus Bologna), Poeta e qualche big sognando Fontecchio se non tornasse a Milano (vedi Torino), per ripetersi tra le prime otto servirà un’altra impresa se la panchina non sarà in grado di supportare lo starting five.

Se il budget sarà analogo a quello di 12 mesi fa e Coldebella e Caja dovranno pescare ancora tra le scommesse della A2, l’obiettivo sarà analogo a quello dell’inizio del 2017/18. Se invece le risorse per la squadra saranno simili a quelle del 2016/17, un italiano di qualità – e magari un investimento su un giovane futuribile – sarebbero indispensabili per provare a riconquistare i playoff.

Giuseppe Sciascia


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