Varese fa la partita, la Sidigas la vince. La truppa di Caja si fa sfuggire l'occasione di un colpaccio sull'imbattuto campo di Avellino: i biancorossi non coronano una rimonta furiosa dal meno 10 del 33' al sorpasso dell'ultimo giro di lancetta, finendo infilzati da una tripla di pura classe di Jason Rich, fino a quel momento contenuto alla perfezione dalla difesa ospite (2/14 dal campo, compresala tripla del 62-61 a meno 45"). Legittimi i rimpianti di Varese per non aver raccolto i frutti di una partita tatticamente dominata grazie a un'applicazione in retroguardia oltremodo efficace per togliere dal campo il capocannoniere della serie A (19,3 punti prima della sfida di ieri) e imbrigliare gli irpini con un efficace mix di uomo e zona.
Per vincere in trasferta non occorre soltanto distruggere ma anche costruire: e da questo punto di vista la squadra di Caja è mancata all'appello, prima di tutto nel fatturato balistico delle sue punte (4/21 in due per Wells e Waller, che comunque ha saputo farsi valere in altri aspetti del gioco), poi sprecando tante chances tra errori banali da sotto e contropiedi mal gestiti in eccesso di frenesia per coronare l'inerzia favorevole nei primi 20 minuti. A supporto di una difesa praticamente perfetta - impossibile criticarla anche sulla magìa decisiva di Rich, l'unico appunto riguarda i troppi rimbalzi d'attacco concessi - sarebbe occorso qualcosa di meglio rispetto al minimo stagionale dei 61 punti segnati col 43% da 2 e il 27% da 3.
Grande opportunità non coronata di sbancare il PalaDelMauro capitalizzando le assenze di Fitipaldo e Fesenko, oppure conferma che il sistema di gioco ha retto al meglio anche allo stress test di un' altra big pur con la necessità di migliorare il rapporto tra quantità e qualità? La verità sta nel mezzo: Varese non avrebbe rubato nulla in caso di vittoria, perchè il team di Caja ha avuto il merito di incanalare la partita sui binari preparati meticolosamente in settimana. Solo a cavallo tra terzo e quarto periodo Avellino ha saputo punire con continuità le scelte difensive biancorosse; e anche in questo caso Ferrero e soci hanno avuto la forza di non crollare sul meno 10 del 33", riannodando i fili del gioco in attacco grazie ad un ottimo Hollis e all'azzeccata mossa dei 3 piccoli proposta da Artiglio. Che solo il precoce quinto fallo di Waller - appena dopo la tripla del sorpasso da parte dell'esterno statunitense - ha disinnescato in un rush finale nel quale i biancorossi hanno pagato dazio sul piano dell'esperienza e della personalità. Se da una parte Rich ha avuto il coraggio di prendersi una forzatura da giocatore di talento puro dopo una partita a dir poco anonima, dall'altro la gestione degli ultimi tre possessi di Varese (passi di Hollis dopo aver rinunciato a una tripla aperta, forzatura di Wells dopo un tiro apertissimo "passato" da Avramovic ed errore da sotto del mancino serbo) è stata quantomeno rivedibile sul piano delle scelte.
I prealpini tornano dal PalaDelMauro con tanti complimenti ma con un pugno di mosche in mano; resta però la certezza della solidità dell'impianto di gioco e la volontà di incanalare la voglia di riscatto verso un'altra prova casalinga ruggente. Dopo lo stop in volata coi rimpianti per i 10 liberi sbagliati a Milano, Varese reagì travolgendo Cantù. Domenica arriverà Sassari: Ferrero e soci sapranno fare il bis?
Giuseppe Sciascia
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