Attilio Caja chiede l'ultimo colpo di reni alla sua Openjobmetis per raggiungere la fatidica "quota 22" indicata come traguardo salvezza. Riuscirci nel derby contro Cantù sarebbe una doppia soddisfazione per il tecnico pavese: «Siamo sul rettilineo finale ma dobbiamo ancora tagliare il traguardo: contro Capo d'Orlando abbiamo fatto un altro passo importante verso la salvezza, raccogliendo l'entusiasmo di un pubblico che ci ha gratificato tantissimo nel premiare i nostri sforzi. Adesso manca lo sforzo finale, e sarebbe bellissimo coronare la missione salvezza nel derby: è la prima opportunità per chiudere i conti, ma basta ricordare che Varese non vince a Cantù da 10 anni per evidenziare le difficoltà di questo impegno».
Artiglio" sottolinea le qualità della Mia e le abituali necessità per allungare a quota 6 la striscia vincente: «Cantù era considerata come una pretendente per i playoff con talenti come Johnson, Darden e Dowdell e tanti giocatori interessanti come Cournooh, Acker e Pilepic. È una squadra temibile con ottime individualità, ma non cambierei nessun giocatore della Mia con quelli della mia squadra attuale, e lo considero un complimento per i miei. Siamo fiduciosi e consapevoli delle nostre possibilità per giocare una partita di grande impatto. Peccato per la mancanza dei tifosi ospiti: noi in campo e i tifosi fuori avrebbero garantito una cornice emotiva in grado di esaltare l'evento».
Sul fronte opposto Carlo Recalcati chiede ai suoi una prestazione difensiva importante per compensare il gap atletico: «Varese ha raggiunto la miglior condizione nell'ultimo periodo, dovremo essere pronti a giocare una gara di grande energia. Ci sono tutti i presupposti perché sia una bella partita; al momento il gap atletico è a noi sfavorevole, dovremo compensare con una difesa aggressiva che ci permetta di giocare in campo aperto».
Di sicuro Varese avrà la spinta motivazionale supplementare di voler riscattare lo stop dell'andata: «Ci teniamo in particolare per i tifosi, che ci hanno sempre seguito con calore ed affetto. L'impegno sarà massimo come al solito ma riuscire a dar loro una gioia che manca da 10 anni sarà un ulteriore stimolo mentale. Cantù aveva fatto bene al PalA2A e sarebbe bello per noi pareggiare i conti» spiega Attilio Caja, che vivrà il primo derby con i brianzoli sulla panchina biancorossa contro un veterano di lunghissimo corso come Carlo Recalcati, bandiera di Cantù da giocatore (vi ha militato dal 1962 al 1979) che ha guidato Varese dal 1997 al 1999 e dal 2010 al 2012: «Avrò disputato una settantina di derby e la bilancia pende dalla parte di Cantù, ma non dimenticherò mai lo scudetto della Stella, così come non dimenticherò che Varese è la società che mi ha lanciato come allenatore ad altissimo livello».
Giuseppe Sciascia
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