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Varese torna sul fondo: il rinforzo serve


simon89

L'Openjobmetis naufraga malamente in riva all'Adriatico e scivola nuovamente sul fondo della classifica. Il blocco delle quattro partite tra le due pause della serie A si chiude nel peggior modo possibile per la truppa di Attilo Caja, travolta alla distanza dalla vivacità dell'Enel che schianta sul piano del ritmo una Varese inguardabile come ai tempi peggiori del girone d'andata. L'assenza di O.D. Anosike, costretto a dare forfait in extremis per un problema alla schiena e bisognoso di terapie specifiche, è solo un'attenuante nell'economia di una partita che Cavaliero e compagni non sono riusciti ad affrontare secondo le intenzioni di Artiglio a causa di una inferiorità aerea costante senza il pilastro della difesa. Ma la sconfitta dell'Openjobmetis è figlia anche di una prestazione offensiva totalmente inconsistente, col record negativo di punti segnati che fa il paio con il massimo stagionale di palle perse (ben 26 di cui 13 nel solo terzo quarto chiuso con 9 punti segnati e una lunga serie di possessi letteralmente regalati nelle mani di Brindisi). Effimera la striscia di triple (tre di Johnson e una da metà campo di Cavaliero) che aveva permesso ai biancorossi di evitare il tracollo immediato sul primo fuorigiri offensivo (11-2 al 6' ma 20-22 al 13'), e il buon finale del secondo quarto che aveva chiuso il primo strappo (38-34 a metà gara con tripla sulla sirena di Ferrero dopo il 33-24 del 16'). Gli errori non forzati nel terzo quarto hanno impedito agli ospiti di sfruttare le molte sbavature dell'Enel sul 48-41 del 24', e quando i padroni di casa hanno inquadrato il bersaglio con Moore e Scott il match ha preso una piega a senso unico (67-50 al 34' ) con Maynor fuori fase al tiro, Johnson non più coinvolto dopo i 10 punti nei primi 12' e il solo Ferrero a battersi con ardore fino in fondo.

Un passo indietro lungo e ben disteso che rinfocola lo psicodramma della piazza alla luce della vittoria tonante di Cremona contro Torino, che riporta Varese all'ultimo posto come quattro settimane fa. Ancora una volta diventa evidente che l'attuale squadra non può permettersi mai di uscire dallo spartito cajano: laddove emergono i vecchi istinti personalistici (citofonare Eyenga e la sua esibizione di palle perse), i biancorossi mostrano preoccupanti segnali di scollamento che dovranno essere leniti durante la pausa per le Final Eight con due settimane di lavoro in palestra per completare una volta per tutte l'assimilazione del nuovo sistema. Ma il tonfo del PalaPentassuglia rimette in discussione la possibilità di arrivare alla salvezza con l'organico attuale: serve prima di tutto svuotare l'infermeria, non soltanto per quanto riguarda Anosike ma anche Bulleri, assenza pesante alla luce dell'assoluta negatività prodotta da Avramovic.

Ma con Cremona tonificata dall'effetto Johnson Odom e Pesaro rinforzatasi col fuciliere Hazell, basterà il roster attuale di Varese - con Kangur ormai desaparecido e Maynor troppo solo se Johnson non crea per sé e per gli altri dal palleggio - per centrare una salvezza per la quale servirà soffrire fino all'ultimo? Il vincolo delle risorse azzerate dagli extrabudget per correggere gli errori del passato a oggi è pesante, ma non deve né può diventare un alibi per nascondere quelli evidenti commessi in estate e in autunno. Che necessitano di almeno un correttivo - nello spot di 4, oppure una guardia-play da affiancare a Maynor, spostando Johnson ed Eyenga da 3 e da 4 - per non rischiare davvero una retrocessione in A2 già evitata negli ultimi 3 anni solo grazie agli interventi correttivi sul mercato. 

Giuseppe Sciascia


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