Jump to content

Recommended Posts

“Accettai colpe e insulti per fare da scudo a Gianfranco Castiglioni”

«Persona unica, non volevo che se la prendessero con lui. Terribile l’ultima vigilia: senza soldi, americani in sciopero»

Ci vorrà del tempo. Per cancellare dalla mente di chi ha avuto la sfortuna di vivere l’ultima stagione le immagini più brutte e i ricordi peggiori non sono bastati dei mesi, e probabilmente non basteranno degli anni: il tempo medica tutte le ferite, ma a volte passa troppo lentamente. E le immagini brutte legate allo scorso anno sono maledettamente tante: da un allenatore senza panchina ad americani terribili, da una gran dose di sfortuna a giocatori che hanno tradito, fino ad arrivare a quello che in troppi hanno deciso di eleggere a simbolo della disfatta biancorossa. Valerio Bianchini, incautamente catapultato in una realtà non più sua, in una situazione forse già compromessa, uno dei più grandi allenatori del basket europeo mandato al macello come un gladiatore al Colosseo. Mettere il Vate sulla panchina di Varese è stato un errore di forma, non di sostanza: non ha sbagliato Bianchini, ma ha sbagliato chi gli ha messo in mano una squadra che non sarebbe mai diventata sua.

Oggi il coach bergamasco parla con serena tranquillità di quei mesi varesini, felice nel suo nuovo ruolo che l’Eurolega gli ha ritagliato: «Felice - racconta - e orgoglioso, perché sono stato investito di una grande responsabilità, e il fatto che abbiano pensato proprio a me è una cosa che mi gonfia il petto».

Di cosa si tratta?

Farò parte di una terna che si occuperà di valutare e giudicare l’operato dei cento arbitri dell’Eurolega. È un’idea innovativa e interessante, un grande passo avanti per migliorare il basket europeo: per la prima volta i fischietti non verranno valutati da loro colleghi, come accadeva finora, ma da persone che guarderanno il loro lavoro con un occhio tutto nuovo.

Un bel modo per mitigare la nostalgia della panchina?

Un bel modo per restare nella pallacanestro, che è la mia vita. E anche un riconoscimento importante: mi sposterò molto, vedrò tante partite, avrò delle responsabilità ma mi divertirò anche.

Tramonta dunque l’ipotesi di un suo incarico dirigenziale nei quadri della Pallacanestro Varese?

Direi di sì: era un’idea interessante, ne avevamo parlato e avevo dato la mia disponibilità, ma poi non se n’è fatto più nulla.

Un peccato?

Probabilmente sì, perché avrei potuto dare una grossa mano a Vescovi nella gestione dei rapporti esterni, con il mondo arbitrale, con Lega e Federazione.

Già, Vescovi: come giudica il suo operato, nella sua nuova veste da gm?

Le squadre vanno giudicate sul campo, ma visto dall’esterno mi pare che Varese stia costruendo una squadra interessante: ottima la conferma di Galanda e azzeccata la scelta di Childress.

E gli altri?

Al momento mi pare manchi un po’ di talento, non c’è un uomo in grado di fare canestro con continuità. E questo è il problema che ci ha condannato lo scorso anno: se non segnava Galanda, non segnava nessuno. Ma Varese deve ancora prendere un giocatore, che dovrà essere quello in grado di fare la differenza in attacco.

E in panchina, tanta gioventù di casa nostra…

E questa è un’ottima cosa, anche se ora starà ai giovani dimostrare di meritarsi lo spazio sul campo: la Cimberio sta venendo su bene, dovrà trovare un giocatore capace di segnare da lontano e poi potrà dire la sua in un campionato che, dal punto di vista del talento dei giocatori, è di livello piuttosto basso.

A Varese, intanto, sembra soffi il vento del cambiamento: i Castiglioni da soli non ce la fanno più, un imminente passaggio di consegne appare una cosa possibile. Lei come la vede?

Mandare avanti una società, per una famiglia sola, è diventato quasi impossibile: questa è la realtà dei fatti. Vedremo cosa succederà, ma io non posso che ribadire il mio affetto sconfinato nei confronti di Gianfranco Castiglioni: una persona unica. La settimana prima dell’ultima partita, quella con Scafati, fu terribile: gli stipendi erano in ritardo e gli americani smisero di allenarsi e di giocare, sapevo che la domenica avremmo fatto una figuraccia e sapevo che tutti se la sarebbero presa con me. Avrei potuto andarmene, darmi malato o dimettermi: sarebbe stato molto più semplice. Sono rimasto a prendermi tutti gli insulti e le colpe, solo perché non volevo che qualcuno se la prendesse con il Gianfranco: sarebbe stato ingiusto.

.........

......

Link to comment
Share on other sites

In effetti non era facile capire che quel giorno Melvin e Brown erano in sciopero :P

no non era facile perchè hanno fatto tutta la stagione in sciopero e la differenza tra l' ultima partita e le altre era davvero flebile!

Link to comment
Share on other sites

Se fossero parole al vento la società dovrebbe smentire. o no????

Wizard per parole al vento intendo parole spese inutilmente quando ormai tutto è finito e tutto è fallito...poteva anche risparmiarsi questa manfrina leccata-presa per il culo

Link to comment
Share on other sites

Spero vivamente che in società abbiano di meglio da fare .

Beh non sarebbe un bel biglietto da visita per una società.

Se non fosse vero, smentisca Bianchini almeno per amor proprio, al di là dell'uscita di Bianchini chè è 15 anni che ha il cervello fumato.

Link to comment
Share on other sites

Beh non sarebbe un bel biglietto da visita per una società.

Se non fosse vero, smentisca Bianchini almeno per amor proprio, al di là dell'uscita di Bianchini chè è 15 anni che ha il cervello fumato.

Il biglietto da visita di questa società dovrà necessariamente essere la squadra per il prossimo campionato di Legadue . Ad oggi bene , ma non proprio benissimo .

Riguardo lo scorso anno diciamo che non sentivo la necessità di ulteriori interviste come questa , pur dando atto a Bianchini di essere rimasto al suo posto a prendersi la sua parte , contrariamente a qualcun'altro .

Link to comment
Share on other sites

In effetti non era facile capire che quel giorno Melvin e Brown erano in sciopero :P

Holland Delonte

voto 5 – 21 pt - (5/10 2p 3/9 3p 2/8 tl)

Gioca evidentemente per le statistiche e per evitare di farsi male.

autocit.

Link to comment
Share on other sites

Tu sei uno di quelli che quando si fa un self assessment alla voce "Modestia" si dà come giudizio "Role model".

la modestia è la migliore delle mie numerosissime e cristalline qualità.

Link to comment
Share on other sites

Holland Delonte

voto 5 – 21 pt - (5/10 2p 3/9 3p 2/8 tl)

Gioca evidentemente per le statistiche e per evitare di farsi male.

autocit.

Ok, per Holland, ma io citavo gli altri due... e per loro era veramente difficile distinguere uno sciopero da una prestazione normale!

P.S. noto adesso la percentuale ai liberi... ma aveva paura di farsi male pure tirando quelli? :P

Link to comment
Share on other sites

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now
×
×
  • Create New...