Virgus Posted May 6, 2010 Posted May 6, 2010 Attenzione però a questo concetto di macroeconomia spicciola (ossimoro, though): l'indicatore dell'entità modesta del tuo budget è il raffronto con i tuoi dati precedenti o con i dati attuali degli altri?Perchè nella seconda ipotesi non è detto che sia esattamente così... In effetti .... Ciò che è certo è che con meno soldi per tutti bisognerà essere ancora più bravi a spendere perchè margini per recuperare eventuali errori ce ne saranno pochini pochini ...
Silver Surfer Posted May 6, 2010 Author Posted May 6, 2010 (edited) Minucci: 'Progetto Roosters scelta vincente per Varese' - La Provincia di Varese - Vale sempre la pena di stare ad ascoltare chi ce l’ha fatta. Parlare un po’ di basket con chi del basket è il numero uno, con chi è a capo della società che da anni sta dominando il nostro campionato, un dominio che non è mica nato per caso ma che è figlio di scelte coraggiose, di persone giuste messe al posto giusto, di occhi lunghi capaci di guardare lontano. Ferdinando Minucci e la sua Mens Sana Siena, tre scudetti di fila e il quarto in arrivo, un record di imbattibilità in campionato lungo un anno, ma soprattutto una società che è stata capace di coinvolgere una città intera che ha unito tutte le sue risorse nel nome della sua squadra di pallacanestro. Un po’ quello che si vorrebbe fare a Varese, con il nuovo “progetto Roosters” e il sogno di una società tutta nuova. . Il nuovo corso, dunque, ha la benedizione della Mens Sana? Ho già avuto occasione di dire che Varese è un pezzo di storia importante del nostro sport, che rappresenta una piazza appassionata e che merita di stare ad alti livelli. Detto questo aggiungo che l’unico modo per andare avanti nel basket di oggi è quello di creare una società che sia espressione delle realtà istituzionali e imprenditoriali di una città. Non è più possibile, in uno sport come il nostro che non muove i numeri del calcio, affidare la società a un solo imprenditore. Perché no? Perché quando alla proprietà c’è una sola persona, inevitabilmente si creano delle tensioni. Il proprietario si aspetta delle cose, la piazza se ne aspetta altre, le istituzioni altre ancora: si crea così un circuito vizioso che alla lunga guasta i rapporti, e a pagare il prezzo più alto solitamente è la sopravvivenza della società. E come si ovvia a questo problema? E’ necessario creare una base solida, fatta di tante realtà diverse che si mettono insieme per un obiettivo comune, garantendo così quella tranquillità di cui parlavamo prima. Un imprenditore per qualche motivo non riesce più a dare il suo contributo? Poco male, ce ne sono altri dieci che garantiscono per lui, che tengono in vita la società. Voi a Siena fate così? Noi a Siena abbiamo iniziato nel 1992 esattamente con le stesse premesse che ora sono state messe sul tavolo a Varese. Allora eravamo in serie A2, e prima dell’arrivo della banca Monte dei Paschi sono passati altri otto anni. Non mi stancherò mai di ripeterlo: il Montepaschi non è statala causa dei nostri successi, ma piuttosto una conseguenza di un buon lavoro che ha coinvolto tutta la città e ha attirato investimenti importanti. Varese sta lottando per salvarsi, e la permanenza in serie A è una delle condizioni fondamentali perché questo progetto prenda piede. Lei è d’accordo, o a suo avviso il rinnovamento della società dovrebbe continuare anche in caso di retrocessione? Noi siamo partiti dalla serie A2, campionato nel quale siamo rimasti per due stagioni prima di conquistare la serie A e continuare la nostra avventura fino ad arrivare ai successi che tutti conoscono. Io credo che anche nel malaugurato caso di una retrocessione il progetto debba andare avanti, nulla sarebbe compromesso. Certo che… Certo che? Certo che sarebbe meglio salvarsi, tenendo conto del fatto che a partire dal prossimo anno ci sarà una sola promozione dalla LegaDue e che riconquistare il massimo campionato sarà sempre più difficile. Ma Varese, secondo lei, si salva? Ha nelle mani il suo destino: se farà quello che deve fare, non avrà problemi. Quest’anno Varese ha senz’altro vinto il campionato della sfortuna: auguriamoci che nelle prossime due partite la sorte restituisca qualcosa di quanto ha tolto finora. Francesco Caielli Fonte Edited May 6, 2010 by Silver Surfer
Silver Surfer Posted May 10, 2010 Author Posted May 10, 2010 Varese, un futuro in "proprietà condivisa" 10 Maggio 2010 Scritto da La Prealpina La conferma della permanenza in serie A consente alla Cimberio di pensare immediatamente a un diverso modello societario Tira finalmente un sospiro di sollievo dopo 8 mesi di apnea una Pallacanestro Varese capace di giocare la miglior partita dell’anno in occasione della sfida più delicata, respingendo al mittente tutti i cattivi pensieri post-Cantù con una prestazione corale davvero strepitosa per intensità agonistica e concentrazione. "Liberatorie" dunque le considerazioni di Cecco Vescovi al termine di un’annata condizionata da mille problematiche "accessorie": «Fin dalla scorsa estate eravamo stati chiari e onesti nell’evidenziare i rischi di un anno lungo e difficile: sapevamo che ci sarebbe stato da soffrire, in più i numerosi contrattempi che ci hanno condizionato hanno reso ancor più complicato il cammino. Il più grave è stato l’infortunio di Slay che per 5 mesi ci ha tolto un elemento fondamentale; quando poi abbiamo cambiato assetto scegliendo Reynolds per risolvere i problemi del reparto esterni, dopo due settimane si è fermato anche lui. E poi il contrattempo amministrativo che ci ha tolto 2 punti in un momento delicato, anche se lo abbiamo assorbito nel migliore dei modi senza mai considerarlo un alibi. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta,conquistando la permanenza in serie A con pieno merito e senza regali altrui, evitando un’altra settimana di passione e una partita delicata nel match di chiusura a Pesaro». Messo il punto fermo sulla permanenza in serie A anche per il 2010/2011, ora il g.m. biancorosso può concentrarsi a 360 gradi sull’innovativo progetto di "proprietà condivisa" ormai in fase di evoluzione da qualche mese: «L’intento è quello di costituire una società consortile che possa garantire alla Pallacanestro Varese un’autonomia finanziaria e gestionale al di fuori del Casti Group. Chi aderirà a questo consorzio avrà potere decisionale in base alle quote sottoscritte; si tratta di una novità che considero indispensabile per dare un futuro certo alla società, anche perchè agli acquirenti delle quote chiederemo un impegno su base triennale con l’obiettivo di dare continuità alla programmazione senza dover ricominciare daccapo tutti gli anni. Ci stiamo lavorando già da qualche mese, adesso però è il momento di dare concretezza alle situazioni cercando di trarre esiti definiti dalla serie di incontri effettuati su molti fronti. Se vogliamo realmente che cambi qualcosa dobbiamo arrivare al dunque e capire se si riuscirà a condurre in porto questo progetto che abbiamo costruito. Direi che entro i primi di giugno si dovrà valutare se la quadratura del cerchio sarà fattibile, anche nell’ottica dei termini per l’iscrizione al campionato». Il primo giro di orizzonti all’interno della cerchia di chi già contribuisce economicamente ai destini della formazione biancorossa ha dato esito positivo, ma ciò ancora non basta per raggiungere la sicurezza economica indispensabile per dare il via allo "scorporo" dal Casti Group, che avverrà dunque soltanto a condizione che ci siano le risorse necessarie perchè la società - nel suo nuovo formato - possa camminare con le sue gambe. «Al momento siamo a un bivio: sostanzialmente siamo a metà strada, ma mancano almeno un paio di pedine per la copertura completa e vedere un futuro roseo. Per il momento abbiamo avuto la conferma da tutti gli attuali sponsor: qualcuno di loro entrerà nel consorzio, altri ci sosterranno con le stesse modalità attuali, ma ancora non basta per essere sicuri del buon esito del progetto e del relativo scorporo del club dalla holding. La famiglia Castiglioni contribuirà con una quota diminuendo però il suo impegno: in 10 anni la proprietà attuale ha pagato i conti spendendo tanti soldi, al di là di eventuali errori è un grandissimo merito che le va riconosciuto, ma avendo la sua disponibilità concreta a creare un progetto diverso che possa sgravarla del peso di reggere da sola il fardello è giusto provarci ora». Vescovi si dichiara comunque fiducioso sul buon esito dell’operazione, rilanciando l’appello agli imprenditori che amano il basket perchè facciano la loro parte nel rifare grande Varese: «Aspettiamo risposte positive nel giro di 3-4 settimane da istituzioni e territorio, certo se qualcuno ha a cuore il bene della Pallacanestro Varese questo è il momento di farsi avanti e darci una mano per sostenere un progetto che potrebbe darci molte potenzialità future. Se non dovessimo farcela? La palla passerà nuovamente nelle mani della famiglia Castiglioni che deciderà sul da farsi, ma sarebbe una grossa occasione persa...». Giuseppe Sciascia Fonte Pillastrini resta o se ne va? E’ il primo nodo tecnico da sciogliere 10 Maggio 2010 Scritto da La Prealpina L’allenatore ha già il contratto per la prossima stagione ma non è un mistero che preferirebbe riavvicinarsi alla sua Romagna (G.S.) - Prima la società, poi le strategie tecniche: questo lo "scadenziario" di Cecco Vescovi nell’ambito di un periodo della stagione in cui - come sempre - sarà fondamentale vincere la "battaglia del grano" per programmare una Varese più solida, competitiva e ambiziosa che possa assecondare gli entusiasmi dei 4500 tifosi festanti sabato sera a Masnago. La base di partenza è chiara: senza la certezza del budget disponibile è impossibile al momento attuale muovere pedine di sorta sul fronte conferme e scelte future, per questo è così importante capire se l’operazione-consorzio potrà andare in porto per poi operare con la garanzia della copertura finanziaria in chiave 2010/2011. «Valuteremo i contratti in essere in base alle risorse che avremo a disposizione, ma è chiaro che gli stessi sponsor che finora hanno dato il consenso al progetto vogliono sapere in tempi ristretti in che modo e con quali prospettive potremo procedere» conferma Cecco Vescovi. Dal punto di vista strettamente amministrativo gli impegni contrattuali della Cimberio comprendono il coach Stefano Pillastrini (ma entrambe le parti possono uscire dall’accordo pagando una piccola penale entro i primi di giugno) più Galanda, Thomas (con una clausola d’uscita a favore della società) e i giovani Mian, Antonelli e Zahariev. Ovviamente il primo nodo da sciogliere sarebbe quello della guida tecnica: nessun dubbio sul fatto che il coach romagnolo abbia centrato i risultati prospettati dalla società (promozione in LegAdue lo scorso anno e salvezza nella stagione da matricola), ma quest’anno - per motivi contingenti ammessi dallo stesso tecnico della Cimberio nel post-partita di sabato - il suo lavoro ha inciso meno del previsto in una situazione in cui un "animale da palestra" come Pillastrini si è trovato costretto ad amministrare le forze dei suoi veterani. E nella lista delle priorità del tecnico ex Montegranaro quella di stare vicino alla famiglia residente a Cervia è piuttosto in alto, dunque se dovesse arrivare qualche proposta "finitima" (si parlava di Pesaro - dove comunque Luca Dalmonte ha contratto per il prossimo anno - nell’ipotesi di ritorno in sella di Lucio Zanca, ora scenario "in discesa" visto che il g.m. ex Milano è in lizza per la scrivania di Roma). Le parti in causa si troveranno attorno ad un tavolo dopo la fine del campionato e valuteranno il da farsi, considerando comunque che in casi come questi la conferma "per contratto" e non per volontà è sempre la situazione peggiore: dunque o Varese proporrà un rinnovo pluriennale evitando di trattenere un Pillastrini in scadenza a fine 2010/2011, oppure ognuno andrà per la sua strada pur con i doverosi ringraziamenti ad un maestro non solo di fondamentali ma anche di equilibrio (vedi alla voce "serenità" infusa nel gruppo in vista delle partite che valgono una stagione: 26 aprile 2009 con Veroli, 9 maggio 2010 con Cremona). Dalla scelta sul fronte allenatore dipenderanno poi quelle dell’organico: in tal senso l’unica certezza pressochè acquisita riguarda la conferma di Ron Slay, col quale al momento del ritorno in Italia era già stata intavolata una trattativa (solo da chiudere) per estendere il rapporto al 2010/2011. Poi facendo i conti con regole più restrittive sugli stranieri (3 extracomunitari più 2 europei oppure "2+4") bisognerà decidere cosa fare su tutto il resto dell’organico, partendo dalla necessità di trovare un erede di Childress in regia e proseguendo con l’esigenza di consolidare l’attuale gruppo italiano (per Cotani e Gergati il rinnovo non sarebbe un problema, sul fronte Martinoni il corso più ambizioso della Benetton rispetto al progetto "Energia Verde" dà speranze a Varese). Ma si tratta di situazioni ampiamente in divenire, che dovranno passare al vaglio prima del discorso economico e poi della scelta sull’allenatore... Fonte
Silver Surfer Posted May 10, 2010 Author Posted May 10, 2010 Estrapolando dal trafiletto Prealpa, sempre a pag.20, intitolato Sponsor e soci per passione... tra i probabili futuri soci di maggioranza-quote futura Pall.VA dovrebbero esserci: - Cimberio; - Dott. Parola (SuperEnalotto); - possibili nuovi partner amici di Toto Bulgheroni; - Castiglioni; - aiuto Comune-VA x rinnovo convenzione con PalaWhirlpool; - aiuto Lega Basket x riduzione tassa iscrizione 2010/11 Mancherebbe ancora qlc. x arrivare ad una quota accettabile x una dignitosa A1.
Mangusta Posted May 10, 2010 Posted May 10, 2010 Estrapolando dal trafiletto Prealpa, sempre a pag.20, intitolato Sponsor e soci per passione...tra i probabili futuri soci di maggioranza-quote futura Pall.VA dovrebbero esserci: - Cimberio; - Dott. Parola (SuperEnalotto); - possibili nuovi partner amici di Toto Bulgheroni; - Castiglioni; - aiuto Comune-VA x rinnovo convenzione con PalaWhirlpool; - aiuto Lega Basket x riduzione tassa iscrizione 2010/11 Mancherebbe ancora qlc. x arrivare ad una quota accettabile x una dignitosa A1. Forse servirebbero diciamo 10 partner da 100.000,00 € cadauno...oppure 1000 tifosi che sborsano 1000 euro, formano un Associazione eleggono Presidente e Consiglio e diventano azionisti nella Pall. VA...chi ci sta ?
joe Posted May 10, 2010 Posted May 10, 2010 Forse servirebbero diciamo 10 partner da 100.000,00 € cadauno...oppure 1000 tifosi che sborsano 1000 euro, formano un Associazione eleggono Presidente e Consiglio e diventano azionisti nella Pall. VA...chi ci sta ? 1000 € per tre anni però!!!
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