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Public Company


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Ricordo che fu un thread molto discusso qualche anno or sono.

Benchè i "legali" del Forum al tempo lo bollarono come

- di difficilissima fattibilità in Italia;

- in corso di fallimento pure in Spagna,

reitero l'argomento perchè a quanto pare l'idea sta arrivando ad un serio compimento in almeno 2 Società oggi in serie A1, ovvero Cantù e Scafati...!!!

A tutto oggi i ben informati parlano di budgets intorno ai 4-5 M€ a testa...

A Varese...? Perchè "NON FATTIBILE"...?

Chi mi potrebbe spiegare bene la cosa? Mi sembrerebbe interessante...

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Per completare, parliamo di azionariato diffuso tra grandi e piccoli azionisti con possibilià di entrare nelle scelte esecutive per i primi e voto assembleare, per l'elezione di un pres. con mandato in scadenza, aperto anche a coloro che abbiano comprato una sola azione....nel basket dove i costi di gestione nn sono impossibili il futuro sarà sicuramente nelle public company!

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Intanto, in Spagna esiste uno strumento giuridico ad hoc, in Italia bisognerebbe... inventarlo!

Hai notizie più precise, sulle modalità di attuazione?

Sono ipotesi differenti...utilizziamo l'espressione public company per semplificare: trattasi in realtà di azionariato diffuso. La Pall. Varese è una società a capitale privato pertanto nulla osta affinchè le quote azionarie vengano suddivise tra più azionisti....

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Sono ipotesi differenti...utilizziamo l'espressione public company per semplificare: trattasi in realtà di azionariato diffuso. La Pall. Varese è una società a capitale privato pertanto nulla osta affinchè le quote azionarie vengano suddivise tra più azionisti....

Nulla osta, trannè la volontà del maggiore azionista.

Scafati public company? Ah, ahahahah, ahhahhahhahh. Ahhahah. Aniello in una public company? Marveilleux.

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Nulla osta, trannè la volontà del maggiore azionista.

Scafati public company? Ah, ahahahah, ahhahhahhahh. Ahhahah. Aniello in una public company? Marveilleux.

Aridaglie con la public company, parlato di azionariato diffuso....Scafati ha dieci grandi azionisti e dieci piccoli azionisti, punto. Verificare prego....contattare Gianna De Santis, amministratiice delegata!

Se Casti nn vuole, de che se lamenta allora!

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Aridaglie con la public company, parlato di azionariato diffuso....Scafati ha dieci grandi azionisti e dieci piccoli azionisti, punto. Verificare prego....contattare Gianna De Santis, amministratiice delegata!

Se Casti nn vuole, de che se lamenta allora!

Per Scafati citofonare Aniello, per il resto trattasi di convitati di pietra.

Sulla chiosa finale confermo e sottoscrivo.

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Ricordo che fu un thread molto discusso qualche anno or sono.

Benchè i "legali" del Forum al tempo lo bollarono come

- di difficilissima fattibilità in Italia;

- in corso di fallimento pure in Spagna,

reitero l'argomento perchè a quanto pare l'idea sta arrivando ad un serio compimento in almeno 2 Società oggi in serie A1, ovvero Cantù e Scafati...!!!

A tutto oggi i ben informati parlano di budgets intorno ai 4-5 M€ a testa...

A Varese...? Perchè "NON FATTIBILE"...?

Chi mi potrebbe spiegare bene la cosa? Mi sembrerebbe interessante...

Forse bisogna chiarire il concetto di valore dell'azione, budget e perdite.

Sei fossi uno dei diciamo 5000 azionisti quale di queste:

1- devo pagare 1000 Euri per esserlo (valore dell'azione)

2- devo pagare di più (perchè ci sono altre spese) o di meno (perchè ci sono altre entrate) ma alla fine si potranno spendere 5 MEuri in stipendi giocatori

3- dovrò pagare 1000 Euri all'anno per ripianare perchè 5 M Euri sono le perdite?

La 3 mi piace poco.

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Forse bisogna chiarire il concetto di valore dell'azione, budget e perdite.

Sei fossi uno dei diciamo 5000 azionisti quale di queste:

1- devo pagare 1000 Euri per esserlo (valore dell'azione)

2- devo pagare di più (perchè ci sono altre spese) o di meno (perchè ci sono altre entrate) ma alla fine si potranno spendere 5 MEuri in stipendi giocatori

3- dovrò pagare 1000 Euri all'anno per ripianare perchè 5 M Euri sono le perdite?

La 3 mi piace poco.

... sei sempre lì che guardi al soldo........ :D

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Che Longobardi sia il maggior azionista del club nessun dubbio, sono entrati però 10 nuovi soci la settimana l'altra oltre a quelli che c'erano già con tanto di versamenti di quote....di Varese potrei, ma ho qualche dubbio a riguardo, sapere poco, su Scafati ne so abbastanza.

Comunicherò ai soci scafatesi di essere convitati di pietra... :D

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Sono ipotesi differenti...utilizziamo l'espressione public company per semplificare: trattasi in realtà di azionariato diffuso. La Pall. Varese è una società a capitale privato pertanto nulla osta affinchè le quote azionarie vengano suddivise tra più azionisti....

Insomma... l'azionariato diffuso (intendo, la trasposizione di una definizione così "ad effetto" in una realtà altrettanto suggestiva) è un mito, come l'Araba Fenice... e le c.d. public company, nello sport italiota, sono una delle più diffuse forme di presa per il... naso dei tifosi, ai quali la prospettiva (praticamente irrealizzabile ed equiparabile in realtà ad una raccolta fondi per scopi benefici) viene periodicamente sventolata, in periodi di vacche magre, per dar loro l'illusoria sensazione di poter contare qualcosa nella gestione della squadra del cuore... la PallVa è una S.p.a., vero: e allora bisognerà vedere cosa dice il c.c. al proposito, essendo il resto (le aspirazioni dei tifosi in primis) puro esercizio ludico-intellettuale... se una società sportiva opera in perdita, come è normale, aumentare gli azionisti significa, semplicemente, ripartire su più teste le perdite: e allora tanto vale pensare ad un pool di sponsor tipo Roosters '98 e ss per aumentare i ricavi... la stabilità degli amministratori di una società sportiva, inevitabilmente legata ad umori di piazza, non può essere demandata ad un'Assemblea di tifosi... assemblea peraltro destinata ad essere priva di potere decisionale effettivo, visto che chi mette i soldi "veri" pretenderà (come, è da vedere) di avere sempre l'ultima parola... il tifoso è già socio con i soldi dell'abbonamento: ci mancherebbe anche che, a fine esercizio, gli si dovesse chiedere di partecipare ad un bell'aumento di capitale per far fronte ai "buchi" della gestione... salvo non voler dare, ai soliti noti, quelli che pagano il biglietto, il contentino dell'azioncina, (un 10% del capitale, per dire, messo in circolazione), che poi significherebbe solo più confusione ed altri costi di gestione... si vuole fare una cosa fatta bene? che allora si trovino 4-5 soci disposti a ripartirsi le perdite ma soprattutto a stipulare un patto di sindacato con un programma sportivo pluriennale, affidato ad un Manager di comune fiducia, delegato ad una serie di scelte tecnico-gestionali sulla base dell'indirizzo ricevuto dai "proprietari"... non public, dunque, semmai "oligarchy company"!

Edited by Dragonheart
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Insomma... l'azionariato diffuso (intendo, la trasposizione di una definizione così "ad effetto" in una realtà altrettanto suggestiva) è un mito, come l'Araba Fenice... e le c.d. public company, nello sport italiota, sono una delle più diffuse forme di presa per il... naso dei tifosi, ai quali la prospettiva (praticamente irrealizzabile ed equiparabile in realtà ad una raccolta fondi per scopi benefici) viene periodicamente sventolata, in periodi di vacche magre, per dar loro l'illusoria sensazione di poter contare qualcosa nella gestione della squadra del cuore... la PallVa è una S.p.a., vero: e allora bisognerà vedere cosa dice il c.c. al proposito, essendo il resto (le aspirazioni dei tifosi in primis) puro esercizio ludico-intellettuale... se una società sportiva opera in perdita, come è normale, aumentare gli azionisti significa, semplicemente, ripartire su più teste le perdite: e allora tanto vale pensare ad un pool di sponsor tipo Roosters '98 e ss per aumentare i ricavi... la stabilità degli amministratori di una società sportiva, inevitabilmente legata ad umori di piazza, non può essere demandata ad un'Assemblea di tifosi... assemblea peraltro destinata ad essere priva di potere decisionale effettivo, visto che chi mette i soldi "veri" pretenderà (come, è da vedere) di avere sempre l'ultima parola... il tifoso è già socio con i soldi dell'abbonamento: ci mancherebbe anche che, a fine esercizio, gli si dovesse chiedere di partecipare ad un bell'aumento di capitale per far fronte ai "buchi" della gestione... salvo non voler dare, ai soliti noti, quelli che pagano il biglietto, il contentino dell'azioncina, (un 10% del capitale, per dire, messo in circolazione), che poi significherebbe solo più confusione ed altri costi di gestione... si vuole fare una cosa fatta bene? che allora si trovino 4-5 soci disposti a ripartirsi le perdite ma soprattutto a stipulare un patto di sindacato con un programma sportivo pluriennale, affidato ad un Manager di comune fiducia, delegato ad una serie di scelte tecnico-gestionali sulla base dell'indirizzo ricevuto dai "proprietari"... non public, dunque, semmai "oligarchy company"!

Mi si chiedeva: stando così le cose abbiamo la possibilità di tornare a vincere? No

Ci sono mecenati a Varese che possano farci tornare grandi? Non lo so

Ci sono sistemi alternativi per tornare a vincere? Si, l'azionariato diffuso a capitale privato con le forme da te indicate ed evidenziate in grassetto...oppure la public company, cioè azionariato diffuso a capitale pubblico, dopo aver letto e valutato uno studio di fattibilità fatto per la AS Roma SPA con conseguente uscita dalla borsa.....mai parlato di assemblee di tifosi!

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parliamo di azionariato diffuso tra grandi e piccoli azionisti con possibilià di entrare nelle scelte esecutive per i primi e voto assembleare, per l'elezione di un pres. con mandato in scadenza, aperto anche a coloro che abbiano comprato una sola azione....

.....mai parlato di assemblee di tifosi!

Insomma... ;)

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seguendo questo filone diciamo anche questa cosa... con la premessa che occorre attendere ancora

qualche giorno per sapere bene di cosa si tratta...

bene, il 19.5 Castelletto presenta Associazione Amici Basket Draghi, tramite un'assemblea

pubblica nella quale verrà anche presentata la campagna abbonamenti del prossimo anno...

non so esattamente cosa si dirà e cosa si vuole proporre con l'associazione di cui sopra...

guardando i prezzi degli abbonamenti per la prossima stagione (eh sì... per la prossima

stagione) si direbbe che diventare un membro dell'associazione preveda qualche costo aggiuntivo...

(ma non è detto, magari si può entrare nell'associazione senza abbonarsi in parterre, non so...)

tenendo anche conto che, a quanto ne so, quest'anno a Castelletto si vendevano biglietti di

tribuna e di gradinata, non sapevo ci fosse un parterre... può darsi lo creino appositamente...

questo per dire cosa ? che personalmente mi aspetto che a coloro i quali entreranno nell'associazione

venga dato anche qualche beneficio... non so... se riesco andrò a seguire questa assemblea

pubblica, magari il loro modello può avere un senso anche a Va... non lo so...

cmq, se qualcuno volesse andare all'assemblea, attualmente è fissata per venerdì 19 alle 21

al PalAmico di Castelletto... consiglio cmq di dare un'occhiatina al loro sito visto che

tale assemblea doveva svolgersi il 5.5 e poi è stata rinviata due volte per motivi diversi...

(www.basketcastelletto.it)

Ecco i prezzi della campagna abbonamenti:

Parterre: euro 1000 per due posti a sedere legati solo a Associazione Amici Basket Draghi

Tribuna: euro 170, euro 130 se fatto entro il 25 giugno

Gradinata euro 120, euro 90 se fatto entro 25 giugno

Curva Viking 110, euro 80 se fatto entro 25 giugno

oggi il sito dei castellettesi propone questi prezzi definitivi per la campagna abbonamenti:

Parterre Gold posti centrali: posti legati solo all'Associazione Amici Basket Draghi

Parterre fronte panchine settori "B" e "C": posti numerati proposti al prezzo di euro 300

Tribuna non numerata: posti dietro le panchine proposti a euro 170,euro 130 se fatto entro il 25 giugno

Gradinata: euro 120, euro 90 se fatto entro 25 giugno

Curva Viking: euro 110, euro 80 se fatto entro 25 giugno

Edited by stefanoABC
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la stabilità degli amministratori di una società sportiva, inevitabilmente legata ad umori di piazza, non può essere demandata ad un'Assemblea di tifosi...

Già mi immagino il momento in cui in assemblea dei soci qualcuno gridera "metti Bolzonella". :rolleyes:

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Domanda veramente ignorante e DA ignorante: ma in Spagna come funziona il giochino?

A parte le facilitazioni fiscali x le società sportive ed i contratti con le tivù, come riescono a gestire qs.azionariati popolari? Non mi sembra che gli spagnoli siano molto più disciplinati di noi.

Ed hanno budget nettamente superiori all'Italia.

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In Spagna hanno una pressione fiscale più lieve della nostra, una più facile patrimonializzazione che rende appetibile investire nello sport, e maggiori ricavi da sponsor e tv....detto questo credo si sia eccessivamente semplificato il discorso: io ho azioni della Roma, anzi considerato il valore attuale meglio definirle stelle alpine, partecipo quando nn delego alle assemblee e nn decido nulla...

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Penso che Sertar e Dragonheart abbiamo illustrato molto bene i limiti di una simile iniziativa in Italia. Personalmente credo che la "public company" sia solo una grande utopia, ma che non porti a nulla di concreto, per lo meno in Italia. Il tifoso fornisce già il proprio sostegno attraverso gli abbonamenti, inutile chiedergli ulteriori sacrifici.

Diverso il discorso di un pool di sponsor o di grandi azionisti, questa è la soluzione da percorrere.

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