Ponchiaz Posted July 11, 2005 Posted July 11, 2005 parlando di due delle "mostruosità" del nuovo millennio che, per fortuna, non esistono più........ 15648[/snapback] Beh, qui piú che della fortuna dobbiamo parlare dell'azione piú o meno coordinata di alcune forze armate, il cui prezzo in termini di vite umane non si puó ridurre a mera casualitá. Con tutto il male che si puó loro volere, le due "mostruositá" sono state abbattute essenzialmente dagli Americani.
Jukebox Posted July 11, 2005 Posted July 11, 2005 Cari tutti, intervengo ancora una volta su una questione che mi sta a cuore, ero intenzionato a lasciar perdere, ma ho letto un commento cui mi sono sentito in dovere di rispondere... "Non c'è nulla a cui crediamo più fermamente di ciò che conosciamo meno". Lo disse Montaigne, un filosofo francese che definirei un “razionalista scettico”, oltre tre secoli addietro. Credo che una delle grandi conquiste della civiltà occidentale sia la libertà di credere in ciò che si vuole. Purtroppo, spesso l’essere umano tende a piegare la realtà in funzione dei suoi convincimenti. Credo sia connaturato all’animo umano, trovare giustificazione alle sue convinzioni nell’interpretazione della realtà. Non credo che, per gli eventi della storia, esista la verità, ma penso esistano più verità in funzione di chi interpreta i fatti. Perché, ad esempio, molte cose restano soggettive, oppure molte azioni compiute per perseguire uno scopo ne ottengono poi un altro, che viene impiegato a posteriori per giustificare le azioni stesse, anche se esse tendevano a qualcos’altro. Però è comunque necessario attenersi ai fatti, a cambiare è l’interpretazione degli stessi. Parlando di fatti, molti aspetti della cosiddetta “guerra al terrorismo” iniziata dopo l’11 settembre e, in generale, molti aspetti del modo di pensare, sentire e agire degli americani mi lasciano perplesso. Per quello che mi riguarda, penso che gli americani, dal 1929 (tanto per fissare un limite) in poi abbiamo detto e fatto molte più scemate di quante ne abbia fatte qualunque altra nazione. Tuttavia, sono anche convinto che senza di loro oggi probabilmente parleremmo tedesco o russo, marceremmo agli ordini di un branco di criminali in divisa, non potremmo dire e fare quello che vogliamo... questo per dire che non sono sicuramente un filo-americano, ma neppure un anti-americano: cerco semplicemente di esercitare, nel mio piccolo, il mio spirito critico. Quello che contesto a Moore non sono le sue tesi, che sono rispettabili, in quanto sue, anche se è chiaro che non le condivido, ma l’uso che egli fa della mistificazione dei fatti per controbattere la mistificazione a suo dire (e in certi casi ha indubbiamente ragione) operata dall’amministrazione USA... mi sono documentato molto, l’anno scorso, e sono giunto alla conclusione che Mr. Moore ha piegato i fatti a sostegno delle sue tesi, adottando la stessa linea di condotta di quella amministrazione Bush da lui tanto contestata. Si tratta di tante piccole cose, che messe insieme, però, fanno della sua opera un documentario di propaganda, non qualcosa di vero, ma di “verosimile”, con tutta una serie di volute inesattezze atte a confermare le sue tesi. E’ questo che non trovo corretto. Come, caro Martino mi spiace ma te lo devo proprio dire, non trovo corretto che si definisca chi vede le cose diversamente “un poveretto”. Anzi, trovo un segno di democrazia che chi ha pubblicato il pamphlet di Moore abbia pubblicato anche qualcosa che lo critica ferocemente. Forse questi che tu chiami “poveretti”, con le loro ricerche, volevano solo dimostrare la faziosità di Moore, così come, inutilmente, ho cercato a mia volta di argomentarla... ma forse sono un “poveretto” anche io, solo perché esercito il mio spirito critico e non riesco ad apprezzare chi, per portare avanti la sua tesi, infarcisce la sua dimostrazione di “inesattezze”, perché se penso una cosa la dico anche se è fuori dal coro... sai, io credo che, come dice un proverbio francese, “Dio sia nei particolari”. In fondo, è la tecnica che si usa per falsificare i documenti (no, non sono un falsario, ho solo il difetto di leggere di tutto...): in mezzo a delle verità, si mettono delle imprecisioni inverosimili e volute, che spostano il baricentro della convinzione. Un po’ come immergere nella sabbia per qualche ora una pergamena, per farla sembrare vecchia... Senza volere fare un paragone tra i due, però anche i film di Leni Riefenstahl erano verosimili... Un’altra nota poi. Non è vero che tutti i Paesi a maggioranza islamica sono regimi. Credo che l’esistenza o meno di un regime dipenda dal grado di coscienza democratica raggiunto da una società. Evidentemente, in molti Paesi a prevalenza mussulmana, per ragioni storiche, la coscienza civile non si è evoluta secondo il concetto occidentale. Non sostengo neppure che la nostra civiltà sia superiore. Ci sono molti aspetti di altre culture, o delle sue stesse origini, che dovrebbe a mio modo di vedere recuperare. Però, se devo dirla tutta, preferisco essere cresciuto in Italia e, godendomi le comodità di tutti i giorni e con la pancia bella piena, lamentarmi del Governo, dell’Opposizione, della crisi economica, e di un sacco di cose che non vanno, piuttosto che vivere a Sumatra (si, in quell’Indonesia che tu citi...) o in Sudan e rischiare di essere sgozzato dai ribelli perché sono cristiano, oppure vivere in Arabia Saudita e non poter professare in pubblico la mia fede, oppure in un villaggio dell’Algeria e dover temere per gli attacchi dei fanatici... Oggi sul Corriere sono citati alcuni pensatori moderati islamici. Chiedono misure più rigorose contro i terroristi, maggiori controlli alle frontiere, la fine dell’immunità per alcuni personaggi dubbi. Sostengono, ed io sono assolutamente d’accordo con loro, che i terroristi fanno del male all’Islam, non solo minano le certezze dello stile di vita occidentale riportando alla luce i fantasmi della paura che, dopo il 1989, sembravano ricordi nella storia europea, ma anche rendono l’Occidente diffidente verso una parte del Mondo, verso il Diverso, ed esasperano gli animi da tutti i lati, spingendo allo scontro. La libertà è una cosa meravigliosa, ma se essa viene usata da alcuni per minare la sicurezza ed attentare alla vita di molti, forse, e dico forse perché deve essere davvero l’ultima spiaggia, bisogna rinunciare a qualcosa per non perdere tutto. Quanto negli anni Trenta le democrazie occidentali fecero larghe concessioni ai nazisti, pur di non alzare la voce o ricorrere alla violenza, posero le basi per la guerra più grande della Storia. Altro contesto, altra epoca, certo, ma purtroppo, sappiamo tutti com’è finita. Forse aveva ragione Churchill: se quando i tedeschi occuparono la Saar con forze di polizia (avevano appena iniziato a ricostituire l’esercito, denunciando il Trattato di Versailles) i francesi si fossero opposti, invadendola, forse con pochi morti si sarebbero risparmiate decine di milioni di vite. Ma si sa, la Storia non si fa con i se... Un’ultima cosa. Scusate se sono stato lungo e sconnesso, ma alla fine di una giornata di lavoro riordinare le idee non sempre è facile. Vi ringrazio per aver avuto l’occasione di dibattere con voi di queste cose, con civiltà e moderazione dei toni. E’ un grande segno di democrazia: in democrazia si può dissentire, purché non venga mai meno il rispetto per le idee altrui. Grazie, ragazzi. Gabriele PS: per chi avesse voglia di leggere ancora, allego il link al sito di un esponente democratico (anzi, ex collaboratore di Nader), presidente di un istituto di ricerca in Colorado, che ha esaminato in dettaglio le “imprecisioni” di “Fahrenheit 9/11”. Le sue critiche sono tradotte il italiano qui: http://www.davekopel.org/terror/fifty9ital2.pdf La versione inglese è più estesa, in quanto riporta anche il contraddittorio con Moore stesso: http://www.davekopel.com/Terror/Fiftysix-D...renheit-911.htm Non sto cercando di convincere nessuno, entrerei in contraddizione con me stesso, ma se vedo una cosa in maniera diversa da altri, mi piace esprimere il mio punto di vista. Da buon Socratico, non è mio obiettivo convincere di qualcosa: mi accontento di provare ad incrinare le certezze altrui... il maestro sosteneva di essere come una levatrice: ma per aiutare ciascuno a partorire la verità, che ha in sé, occorre prima rendere meno salde le sue certezze... Ciao
davide Posted July 11, 2005 Posted July 11, 2005 un post senz'altro molto bello, il tuo. mi rimangono cmq i dubbi che anche il buon davekopel.org mistifichi anch'esso, e non poco.... per esempio quando accosta l'ovvia propaganda antiamericana in iraq al presunto fiancheggiamento ad al-qaeda... o quando arriva a dire che moore "tifa" per gli iracheni.... oppure ancora quando in realtà non da nessuna spiegazione del fatto che gli elettori vennero "erroneamente" cancellati alla vigilia delle elezioni. e chissà come mai questi elettori erano di colore e di una classe sociale che difficilmente avrebbe votato per bush... la questione non è se moore sia un mistificatore oppure no, non perdiamo di vista il vero nocciolo del problema. la questione è che tutto questo stato d'incertezza deriva dalla scriteriata politica estera portata avanti dagli americani, anche prima di bush jr (certo che lui ha toccato dei picchi...)
Luna Argentata Posted July 11, 2005 Posted July 11, 2005 Cari tutti,Credo che una delle grandi conquiste della civiltà occidentale sia la libertà di credere in ciò che si vuole. Caro Martino mi spiace ma te lo devo proprio dire, non trovo corretto che si definisca chi vede le cose diversamente “un poveretto”. Forse sono un “poveretto” anche io, solo perché esercito il mio spirito critico e non riesco ad apprezzare chi, per portare avanti la sua tesi, infarcisce la sua dimostrazione di “inesattezze”, perché se penso una cosa la dico anche se è fuori dal coro... La libertà è una cosa meravigliosa, ma se essa viene usata da alcuni per minare la sicurezza ed attentare alla vita di molti, forse, e dico forse perché deve essere davvero l’ultima spiaggia, bisogna rinunciare a qualcosa per non perdere tutto. Se vedo una cosa in maniera diversa da altri, mi piace esprimere il mio punto di vista. Da buon Socratico, non è mio obiettivo convincere di qualcosa: mi accontento di provare ad incrinare le certezze altrui... Ciao 15966[/snapback] A distanza di cinque giorni, dopo aver letto le vostre considerazioni preferisco intervenire portando una riflessione, non tanto riguardo il tema centrale di queste pagine, piuttosto lasciando quanto il succedersi dei vostri posts ha fatto risuonare in me. Questo forum non fa altro che riflettere quello che succede nel quotidiano e nella vita reale;mi è apparso evidente come, una delle cose più difficili in assoluto sia quello di riuscire a portare fuori piccole parti della nostra interiorità, con il rischio di non essere compresi, di venire disprezzati o di aumentare quella distanza che sempre ci separa dall'Altro. Occorre forza e fedeltà verso se stessi per riuscire, come un funambolo, a percorrere la via nella difesa dei propri valori senza per questo cadere negli abissi della solitudine. Credo sia un percorso obbligato dettato dalla responsabilità verso di sè. Sincronicamente, è il caso di dirlo, oggi ho acquistato un libro e tra le varie citazioni di Nietzsche, Pirandello, Woolf, ho trovato questa di Jung che credo amplifichi l'ultimo concetto esposto: " Gli anni più importanti della mia vita furono quelli in cui inseguivo le mie immagini interne. In quegli anni si decise tutto ciò che era essenziale; tutto cominciò allora". Forse, ascoltando la propria voce ci capiterà di allinearci o di percorrere la via in solitudine e in esilio.... poco importa ....l'importante è seguire la propria necessità interiore! Un saluto Luna
::martino:: Posted July 13, 2005 Posted July 13, 2005 per Jukebox: mi sono espresso male. ti chiedo scusa se ti sei sentito offeso! il "poveretti" era riferito a quella gente che mette su dei siti e si mette a spulciare ogni minima dichiarazione di Moore, scadendo, la maggior parte delle volte, in bugie e in insulti. è ovvio che chi la pensa diversamente da me e Moore (cioè il 99% della popolazione mondiale ) non è un "poveretto". ci mancherebbe.. per Davide: io avevo inteso come islamica quell'"araba" di Roosters. anche perchè di nazione Araba c'è solo l'Arabia Saudita..
davide Posted July 13, 2005 Posted July 13, 2005 ...anche perchè di nazione Araba c'è solo l'Arabia Saudita.. 16308[/snapback] per dirla alla bill: non corretto il fatto che altri paesi abbiano nomi diversi, non significa che le popolazioni non siano arabe
drè Posted July 21, 2005 Posted July 21, 2005 - da ANSA.it - TORNA LA PAURA A LONDRA LONDRA - Sono state evacuate tre stazioni della metropolitana a Londra. Lo ha annunciato Scotland Yard. Le tre stazioni di metropolitana evacuate sono Warrer Street (al centro nord di Londra), Shepherds Bush ( ad oves) e Oval Station (a sud). Alcuni passeggeri di Warren Streethanno riferito di fumo che usciva dai vagoni. Nelle stazioni metro evacuate non ci sono feriti, secondo le prime informazioni riportate. Un testimone ha riferito di aver visto esplodere uno zaino in un vagone della metro a Warren Street. Scotland Yard riferisce anche di una esplosione su un autobus e di una sparatoria. Non vi sarebbero feriti. SKY TV, ESPLOSIONE IN AUTOBUS La televisione britannica Sky Tv ha detto che un'esplosione è avvenuta oggi in un autobus nella zona di Hackney a Londra, ma che non ci sono per ora notizie di vittime. La polizia ha confermato che ha avuto segnalazioni su un "incidente" sull'autobus numero 26 a Hackney Road, a Londra est. ESPLOSIONI AVVENUTE ALLA STESSA ORA Le esplosioni di oggi a Londra - secondo le prime informazioni date dalla polizia - sono avvenute nello stesso momento, attorno alle 12:30, come nel caso delle bombe del 7 luglio. Non ci sono notizie di feriti. Il primo ministro britannico Tony Blair ha sospeso una prevista visita ad una scuola. Lo ha annunciato un portavoce di Downing Street. TESTIMONE, VISTO UOMO CHE FUGGIVA LASCIANDO BORSA Un testimone oculare ha dichiarato all'emittente Sky che un uomo è entrato di corsa in un vagone del treno alla metropolitana di Oval depositando una borsa e correndo via. Il testimone ha detto che a quel punto si è sentito uno scoppio, come un tappo di champagne. I passeggeri hanno tentato di fermarlo, ma l'uomo è riuscito a fuggire.
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