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Son contento solo se vedo giocare Giammarco


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Quando il Poz ha provato a strappare un contratto NBA non era già più un ragazzino e l'NBA non era ancora così europeizzata.

Probabilmente, se avesse insistito, sarebbe riuscito a strappare qualche "decadale" ed infine un garantito con qualche squadra, esattamente come ha fatto il suo "rivale" di quel tempo Carlos Arroyo, che da allora gioca in NBA.

Se non ha insistito è perchè a Varese aveva un buon contratto garantito, a differenza del portoricano.

(con chi è che ho fatto 'sta discussione recentemente? Silver o Inkubus?)

Mmmm...mi sa con la bionda&la mora al Tuo fianco in Tribuna Stampa... ;):P:doh[1]::hyper::P

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Per caso, nessuno ha l'email o il cell. del Poz ? Potremmo sommergerlo di richieste per un ultima stagione in A2...

A parte che in questo momento non è raggiungibile, nn credo sia giusto divulgare il cellulare del Poz. Spero che se altri l'hanno, condividano il mio pensiero.

Senza voler fare il di più. E' solo il mio pensiero

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A parte che in questo momento non è raggiungibile, nn credo sia giusto divulgare il cellulare del Poz. Spero che se altri l'hanno, condividano il mio pensiero.

Senza voler fare il di più. E' solo il mio pensiero

La mia era solo una battuta....per quanto ,se tornasse a giocare a Varese, sarei disposto a fare l'abbonamento e sciropparmi la tratta Milano-Varese e ritorno ad ogni partita :doh[1]:

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La mia era solo una battuta....per quanto ,se tornasse a giocare a Varese, sarei disposto a fare l'abbonamento e sciropparmi la tratta Milano-Varese e ritorno ad ogni partita :doh[1]:

Io mi sono sempre sciroppato Milano - Varese per lui (e non solo)....Ora mi dovrei sciroppare Bergamo - Milano, ma nn ci penserei un secondo

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Io mi sono sempre sciroppato Milano - Varese per lui (e non solo)....Ora mi dovrei sciroppare Bergamo - Milano, ma nn ci penserei un secondo

Fai solo Bergamo-Milano, a Varese ci andiamo assieme....

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Grazie Poz

16/05/2008 16:29

- Il Sole 24 Ore -

«Grazie per avermi sopportato. Grazie a tutti». «Poz campa cient'anni»: messaggi d'amore tra la maglietta che Gianmarco Pozzecco indossa alla fine della partita persa dalla sua Capo d'Orlando ad Avellino – l'ultima partita della carriera della Formica Atomica – e lo striscione che i tifosi irpini gli dedicano dagli spalti del Palademauro. Nessun ripensamento, niente marcia indietro: come preannunciato a inizio stagione, a 35 anni il Poz dice addio al basket giocato.

E allora non resta che dirgli grazie, non solo per l'incredibile carriera con le tante maglie di club (le prime prodezze a Livorno, lo scudetto leggendario con gli "amici" di Varese, gli anni turbolenti in Fortitudo, l'esperienza da campione d'esportazione in Russia, il ritorno a sorpresa in italia a Capo d'Orlando) e le emozioni indimenticabili regalateci con la maglia azzura (due perle: la lezione impartita a un certo Iverson in quel di Colonia e la cavalcata olimpica d'argento appena quattro anni fa, ad Atene, che fa venire i brividi al pensiero che stavolta invece la nazionale azzzurra griffata Nba le Olimpiadi le guarderà solo in tv!).

Come dimenticare poi i suoi burrascosi rapporti con tuti i suoi allenatori, da Boscia Tanjevic, a Jasmin Repesa, fino al cittì azzurro Charlie Recalcati? «Ringrazio chi ha cercato di capirmi, chiedo scusa per ciò che ho fatto di sbagliato: colpa dell'amore per il basket», ha spiegato ieri sera nel dopogara. Ammissione di responsabilità a cuore aperto, ma anche rivendicazione di una passione che è rimbalzata sul parquet ogni volta che Gianmarco si è infilato scarpette, pantaloncini e canottiera per scendere in campo e regalare magie ed emozioni.

Perché al Poz va detto grazie soprattutto per quello che ha fatto quest'anno, proprio nel nome della passione per la palla a spicchi. Per essere stato, di fatto, il collante di un campionato soggiogato dal dominio tecnico di Siena, e spesso frustrato da regole di mercato assurde, che hanno portato alla perdità d'intentità di molti club e all'impoverimento (anche economico) di altrettante squadre.

Ebbene, in questo scenario, il Poz è stato l'elemento che ha suscitato l'interese "bipartisan" di tutti gli appassionati, il giocatore di cui ogni lunedi andavi a vedere il tabellino sul giornale, quello di cui si parlava comunque anche al bar, con in mano il cappuccino fumante e gli occhi e la testa ancora bolliti dalle moviole e dai talk-show calcistici inseguiti a colpi di zapping fino a notte fonda. Per questo merita il ringraziamento più grande, per averci fatto riscoprire la passione che sprigiona da ogni rimbalzo della palla a spicchi dal parquet.

Avrei voluto parlarvi oggi di playmaker e pivot dominanti, di semifinali che per qualcuno sono già arrivate, per altri sono ormai vicinissime. Ma c'era l'ennesimo assist di Gianmarco Pozzecco da infilare a canestro. Due punti facili da mettere nel cesto. Fatto. Grazie ancora, Poz.

di Dario Ricci

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Bello.

Ma...

Grazie Poz

16/05/2008 16:29

- Il Sole 24 Ore -

«Grazie per avermi sopportato. Grazie a tutti». «Poz campa cient'anni»: messaggi d'amore tra la maglietta che Gianmarco Pozzecco indossa alla fine della partita persa dalla sua Capo d'Orlando ad Avellino – l'ultima partita della carriera della Formica Atomica – e lo striscione che i tifosi irpini gli dedicano dagli spalti del Palademauro. ...

...

...?

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GRAZIE POZZ PER TUTTO QUELLO CHE HAI DATO AL MONDO DEL BASKET

GRAZIE PER QUEGLI OTTO ANNI TRASCORSI CON LA NOSTRA GLORIOSA MAGLIA DI VARESE

GRAZIE PER LO SCUDETTO GRAZIE PER IL TUO MODO DI ESSERE CHE DAVA ENTUSIASMO A TUTTI

GRAZIE ANCORA DI TUTTO QUELLO CHE HAI FATTO PER IL BASKET

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arrivederci Pozz.... in fondo, chiudere la carriera riportando in legaA la "tua amata" varese non sarebbe il massimo?.....

Edited by A.D.
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Grazie Poz

16/05/2008 16:29

- Il Sole 24 Ore -

«Grazie per avermi sopportato. Grazie a tutti». «Poz campa cient'anni»: messaggi d'amore tra la maglietta che Gianmarco Pozzecco indossa alla fine della partita persa dalla sua Capo d'Orlando ad Avellino – l'ultima partita della carriera della Formica Atomica – e lo striscione che i tifosi irpini gli dedicano dagli spalti del Palademauro. Nessun ripensamento, niente marcia indietro: come preannunciato a inizio stagione, a 35 anni il Poz dice addio al basket giocato.

E allora non resta che dirgli grazie, non solo per l'incredibile carriera con le tante maglie di club (le prime prodezze a Livorno, lo scudetto leggendario con gli "amici" di Varese, gli anni turbolenti in Fortitudo, l'esperienza da campione d'esportazione in Russia, il ritorno a sorpresa in italia a Capo d'Orlando) e le emozioni indimenticabili regalateci con la maglia azzura (due perle: la lezione impartita a un certo Iverson in quel di Colonia e la cavalcata olimpica d'argento appena quattro anni fa, ad Atene, che fa venire i brividi al pensiero che stavolta invece la nazionale azzzurra griffata Nba le Olimpiadi le guarderà solo in tv!).

Come dimenticare poi i suoi burrascosi rapporti con tuti i suoi allenatori, da Boscia Tanjevic, a Jasmin Repesa, fino al cittì azzurro Charlie Recalcati? «Ringrazio chi ha cercato di capirmi, chiedo scusa per ciò che ho fatto di sbagliato: colpa dell'amore per il basket», ha spiegato ieri sera nel dopogara. Ammissione di responsabilità a cuore aperto, ma anche rivendicazione di una passione che è rimbalzata sul parquet ogni volta che Gianmarco si è infilato scarpette, pantaloncini e canottiera per scendere in campo e regalare magie ed emozioni.

Perché al Poz va detto grazie soprattutto per quello che ha fatto quest'anno, proprio nel nome della passione per la palla a spicchi. Per essere stato, di fatto, il collante di un campionato soggiogato dal dominio tecnico di Siena, e spesso frustrato da regole di mercato assurde, che hanno portato alla perdità d'intentità di molti club e all'impoverimento (anche economico) di altrettante squadre.

Ebbene, in questo scenario, il Poz è stato l'elemento che ha suscitato l'interese "bipartisan" di tutti gli appassionati, il giocatore di cui ogni lunedi andavi a vedere il tabellino sul giornale, quello di cui si parlava comunque anche al bar, con in mano il cappuccino fumante e gli occhi e la testa ancora bolliti dalle moviole e dai talk-show calcistici inseguiti a colpi di zapping fino a notte fonda. Per questo merita il ringraziamento più grande, per averci fatto riscoprire la passione che sprigiona da ogni rimbalzo della palla a spicchi dal parquet.

Avrei voluto parlarvi oggi di playmaker e pivot dominanti, di semifinali che per qualcuno sono già arrivate, per altri sono ormai vicinissime. Ma c'era l'ennesimo assist di Gianmarco Pozzecco da infilare a canestro. Due punti facili da mettere nel cesto. Fatto. Grazie ancora, Poz.

di Dario Ricci

ma non era mosca?? :rolleyes:

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L'ultimo tiro di Gianmarco Pozzecco

Un piccolo grande campione.

Dai capelli a volte verdi e a volte arancioni, dal tiro infallibile e dal passaggio millimetrico, dall'energia esplosiva e la faccia da schiaffi. Gianmarco Pozzecco, la "Mosca atomica", è il protagonista della puntata di domenica prossima. E sarà una giornata speciale per il "Poz":

la prima da ex giocatore di basket!

Proprio ieri infatti ha dato definitivamente l'addio al basket, e proprio di questo si parla nel cortometraggio "Time out", intepretato dai ragazzi della sua scuola, il liceo "Oberdan" di Trieste! Puntata tosta, dove si ride molto ma dove si toccano anche argomenti profondi: la malattia, la paura, la voglia di riscatto e il coraggio di dire "basta". E non mancano le sorprese... come la sfida impossibile di fare un canestro da tre punti con il pallone da rugby! Ci piace qusta cosa del campione che dice "Stop", che vuole uscire da vincitore, da eroe buono. E il "Poz" anche questo è stato un mostro di sincerità e di umiltà. Vi aspettiamo domenica quindi... per andare nel playground insieme al piccolo, grande Pozzecco.

su rai tre programma "screensaver"

visto stamattina: fantastico ancora una volta!

Edited by marisa
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paraculo come pochi, talentuoso e geniale come nessun altro.

grazie poz, ci mancherai.

p.s.: ma un'ultima stagione per riportarci di filato in A, no? :lol:

Non sarebbe ora di finirla con ' sta storia del "paraculo" ?

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