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Guest Stewe
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Il problema è diverso.

Cimberio ha già fatto il proprietario a Novara, dove per anni in estate zagagliava con i politici in cerca di soldi, sempre promessi e quasi mai arrivati. Tanto poi allargava i cordoni e con la passionaccia copriva tutto. Ma un club di LegAdue media costa un po' meno di 2 milioni, a Varese siamo a quota 4.

Ma per politici locali intendi...

Jean_claude.jpg

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I giocatori alla portata di Varese che mi vengono in mente, al netto di riorganizzazione societaria, budget, rivalutazioni tecniche in corso e contratti che non conosco, sono:

Troutman. Come nel passato Williams, Moss, questo giocatore mi piace veramente un sacco. Lo Stonerook dei poveri, anche a livello chioma…

Marquinhos. Non certo per il tiro, scarso, ma per la capacità di fare da collante. E poi tira giù qualche rimbalzo e sforna qualche assist (3 rimbalzi e quasi 2 assist in 26... occhio alle cifre) … Se poi imparasse ad attaccare il ferro (ma bisogna dire che MTG non è che abbia sto gioco interno così prepotente…).

Viggiano. Per la felicità di Federico… eppure è uno che in un piccolo club, darebbe un bel valore aggiunto…

Joksimovic, ma solo perché mi ricorda di quando andavo a “cercare” i giocatori (allora) sconosciuti …

Maestranzi. Per la felicità di Rooster … eppure, zitto zitto, se questo cala o non c’è, le sue squadre se ne accorgono…

Chessa & Aradori. Gli unici di biella veramente interessanti, il resto (compreso il fenomeno “pacco” che ci ha fatto il culo all’andata) era real splintered bog …

Ivanov. Questo, quando si ricorda, il canestro lo punta e va fino in fondo. Ottimo mezzo centro da rimorchio, in una squadra che fa contropiede primario e secondario. 6 rimbalzi di media a 24 minuti di media, sono veramente tanti….

Su tutto il resto, medito e attendo in riva al fiume.

La cordata di Vescovi ci sta provando da anni, ha cambiato pelle ma, nonostante le ironie, continua imperterrita nel suo tentativo di acquisto. Vedremo se sarà la volta buona o ci dovremo sorbire un altro anno di sofferenze, “gentilmente” offerte da CMC & C … garantirà il futuro di questa o altra società? E? da 5 anni, o forse di più, che si dice e dico che il basket italiano è gravemente malato. Non si scopre, almeno per me, niente di nuovo quando si dice che tutte, ad oggi, sono condannate alla morte ... per inedia .....

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Per me il basket è più Lorenzo De Medici ("chi vuol esser lieto sia del doman non v'è certezza") piuttosto che Samuel Beckett ("Aspettando Godot")

Sarò frivolo, garrulo e senza bandiere...

Ma i passatempo devono essere così.

Perdonami, ma mi sembra di più un discorso fatalista dogmatico-religioso, Ste... ;):P:D

Non dico di essere a favore di un manicheo accanimento terapeutico, però sono più orientato verso il sallustiano Faber est suae quisque fortunae, (Ognuno è artefice del proprio Destino).

Certo, Tu mi risponderai che anche un manicheo come Giordano Bruno avrebbe seguito qs.linea...però... ;):P

Mi sembra che almeno da qualche tempo, dopo un periodo vissuto pericolosamente da cicala, VA sia alla ricerca di una situazione economicamente sostenibile (cit.).

Ed io apprezzo, x quel poco che posso.

Altre Società sono in qs.condizione da tempo, e quindi, brave formichine, hanno più ossigeno.

Certo, non si può sapere quando la bombola finirà e se sarà possibile rabboccare il prezioso elemento gassoso vitale, ma stanno almeno lavorando x aumentare le prospettive di Vita.

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Aziende che nella sommatoria totale hanno ricavi attorno ai 40-45 milioni di euro e costi che si aggirano attorno ai 100 milioni (il 95 per cento dei quali finisce in tasca a giocatori, allenatori, dirigenti ed agenti, dunque sono soldi bruciati sul fuoco che non vengono rimessi in circolazione all'interno del sistema).

Ogni anno il sistema-basket italiano perde oltre 50 milioni di euro, da ripianare tramite proprietari o soci. Finchè ce n'è viva il re, ma mi sembra che la congiuntura attuale non induca all'ottimismo.

Ma ipotizzare un basket futuro che costi meno perchè i succitati percepiscono meno ??

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Aziende che nella sommatoria totale hanno ricavi attorno ai 40-45 milioni di euro e costi che si aggirano attorno ai 100 milioni (il 95 per cento dei quali finisce in tasca a giocatori, allenatori, dirigenti ed agenti, dunque sono soldi bruciati sul fuoco che non vengono rimessi in circolazione all'interno del sistema).

Ogni anno il sistema-basket italiano perde oltre 50 milioni di euro, da ripianare tramite proprietari o soci. Finchè ce n'è viva il re, ma mi sembra che la congiuntura attuale non induca all'ottimismo.

Domanda (non retorica): grosso modo, sai quali sono i rispettivi ratio ricavi/costi degli altri Campionati in Europa, tipo quelli FRA e GER che mi paiono avere un sistema economicamente sostenibile (cit.) e conti sani, seppur squadre non certo di 1a fascia europea...?

Guest Stewe
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Perdonami, ma mi sembra di più un discorso fatalista dogmatico-religioso, Ste... ;):P:D

Non dico di essere a favore di un manicheo accanimento terapeutico, però sono più orientato verso il sallustiano Faber est suae quisque fortunae, (Ognuno è artefice del proprio Destino).

Certo, Tu mi risponderai che anche un manicheo come Giordano Bruno avrebbe seguito qs.linea...però... ;):P

Mi sembra che almeno da qualche tempo, dopo un periodo vissuto pericolosamente da cicala, VA sia alla ricerca di una situazione economicamente sostenibile (cit.).

Ed io apprezzo, x quel poco che posso.

Altre Società sono in qs.condizione da tempo, e quindi, brave formichine, hanno più ossigeno.

Certo, non si può sapere quando la bombola finirà e se sarà possibile rabboccare il prezioso elemento gassoso vitale, ma stanno almeno lavorando x aumentare le prospettive di Vita.

Ma tu pensi sempre alla Pallacanestro Varese...

Non c'è solo la Pallacanestro Varese

Ci sono altre 30-31 squadre professionistiche.

Che si somigliano tutte.

Ed è questa la cosa più preoccupante.

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Ma tu pensi sempre alla Pallacanestro Varese...

Non c'è solo la Pallacanestro Varese

Ci sono altre 30-31 squadre professionistiche.

Che si somigliano tutte.

Ed è questa la cosa più preoccupante.

Beh, uscendo dal discorso varesino, come già detto non sono/sono state tutte cicale.

Qualche formichina c'è.

Guest Stewe
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Ma ipotizzare un basket futuro che costi meno perchè i succitati percepiscono meno ??

Non credo che la strada sia abbattere i costi.

Ma di aumentare i ricavi.

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Non credo che la strada sia abbattere i costi.

Ma di aumentare i ricavi.

Domanda (non retorica): grosso modo, sai quali sono i rispettivi ratio ricavi/costi degli altri Campionati in Europa, tipo quelli FRA e GER che mi paiono avere un sistema economicamente sostenibile (cit.) e conti sani, seppur squadre non certo di 1a fascia europea...?
Guest Stewe
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Beh, uscendo dal discorso varesino, come già detto non sono/sono state tutte cicale.

Qualche formichina c'è.

Non ti sembra la fotocopia di una intervista a Vescovi?

(Capitolo Summer League a parte...)

Passata la paura, ecco la piazza cestistica biellese immaginare un futuro sul quale costruire nuove emozioni in rossoblu in quella che sarà la decima stagione consecutiva in Serie A. Già si ipotizza un nuovo corso di Pallacanestro Biella quasi certamente con nuovi giocatori e forse con gli staff dirigenziale e tecnico rinnovati. Le parole del presidente Marco Atripaldi sulla necessità di individuare «un presidente espressione della proprietà, come nella tradizione della società con Savio prima e Verzoletto poi» hanno dato il via ad una serie di ipotesi che hanno forse spostato l'attenzione dal problema principale, ovvero il reperimento del budget. «La nostra priorità in questo momento è chiudere questa stagione rispettando gli impegni presi - spiega Atripaldi - e subito dopo concentrarci per allestire il prossimo budget. Il resto viene dopo».

Dunque lei non è affatto un presidente dimissionario?

«Assolutamente no, mi ha dato un po' fastidio, anzi, il fatto che si siano volute interpretare così in fretta le mie parole che avevano un altro senso rispetto al quadro generale. Io poi ricopro un doppio ruolo che mi vede anche amministratore delegato, quindi il mio ragionamento sulla presidenza non voleva essere un segnale di distacco».

Tuttavia nell'ultima riunione dei soci pare che si sia parlato anche di un eventuale futuro senza di lei. Conferma?

«Sempre in ottica di un rafforzamento della società ho fatto presente che non avrei avuto problemi anche a farmi da parte. A questa eventualità, i fratelli Angelico hanno detto che avrebbero tolto la sponsorizzazione così come altri soci si sarebbero disimpegnati dalla società».

Quindi le priorità sono altre?

«Le posso elencare nell'ordine. Occorre fare fronte agli impegni presi e chiudere questa stagione, oltre alla gestione del Forum, quest'ultimo impegno non meno gravoso. Dopodiché occorrerà programmare il futuro del club, ossia trovare le risorse necessarie che in un momento di crisi come questo mi pare impresa non da poco ed essere pronti a gestire l'attività con risorse decisamente ridotte rispetto al recente passato. Infine si discuterà anche di chi sarà presidente, ma a fronte delle questioni precedenti non mi pare una priorità, almeno io la penso così, fermo restando che ritengo che la carica debba essere ricoperta da un rappresentante della proprietà».

I playoff sono in corso, ma i rumors di mercato l'hanno già associata alla Milano che cerca un general manager.

«L'ultima volta che ho sentito il presidente Proli è stata subito dopo la partita con Ferrara perchè lui ha avuto la gentilezza di mandarmi un sms di congratulazioni, dunque debbo smentire i rumors. Posso invece ribadire che sono completamente concentrato nella mia veste di presidente e amministratore delegato di Pallacanestro Biella».

Mentre si rischiava grosso ha sempre detto che a stagione finita si sarebbe potuto mettere sotto la lente d'ingrandimento quanto successo sotto l'aspetto sportivo. Qual è la sua chiave di lettura di questa stagione travagliata?

«Non dimentichiamo che parliamo comunque di una stagione in cui abbiamo esordito in Europa facendo bella figura, e che ci ha visti anche semifinalisti di Coppa Italia. E' mia convinzione che la squadra pensata in estate con Jones e Plisnic titolari sarebbe stata di livello, in grado di lottare dal 6° al 10/12° posto. Penso poi che la conseguenza peggiore di tutti gli infortuni che ci hanno condizionato sia stata quella di non poter mai mettere in campo la vera forza di Biella, ovvero quella di dire ai giocatori: la squadra siete voi. Invece il via vai nello spogliatoio ci ha fatto perdere quest'identità e nel momento delle difficoltà molti giocatori hanno preferito l'egoismo all'altruismo, atteggiamento che ha rischiato di affossarci. Dopodiché l'ultima partita l'abbiamo vinta noi e questo fa tutta la differenza del mondo».

Perchè l'ha vinta Biella e non Ferrara?

«Perchè siamo più forti. Se poi Ford non avesse commesso il quinto fallo avremmo vinto facilmente come stavamo facendo. Sono convinto poi che la nostra partita abbiamo cominciato a vincerla ad Avellino, la settimana prima, grazie al nostro allenatore».

Come valuta il suo operato?

«Bechi è stato bravo, soprattutto a tenere dritta la barca che stava affondando. Ha capito come motivare la squadra nel momento del bisogno e ha tenuto duro in una stagione in cui non ha mai avuto gli stessi uomini in palestra per lavorare e costruire un gruppo. Da parte nostra, rivendichiamo con orgoglio di aver dato fiducia fino in fondo e mai messo in discussione un allenatore che ha perso undici partite nel girone di ritorno».

Una volta dato l'addio a Jones, Bechi le ha chiesto un playmaker, come mai non l'avete accontentato?

«Perchè ai soldi che potevamo investire noi, quel tipo di giocatore non c'era e poi avrebbe voluto dire spostare nel ruolo di guardia Smith, cosa che lui non gradisce e che provammo già nell'anno in cui Bremer s'infortunò con scarsissimi risultati. Ne abbiamo discusso molto anche con Giuliani, ma è andata così».

Il general manager Alessandro Giuliani che margine di discrezionalità ha avuto nella gestione del mercato?

«Quella che spetta ad un professionista che ha scelto di passare dalla panchina alla scrivania con tutte le incognite del caso. Ha avuto la nostra fiducia, bisogna anche dire che si è trovato alcuni contratti pluriennali in corso. Tuttavia si è confrontato molto con Bechi e poi venivano da me per parlare di soldi, anche se avendo esperienza in materia ho sempre espresso la mia opinione».

Jones, Plisnic, Schultze, Coleman, Diaz, Johnson: come valuta le critiche che vi hanno visto poco decisionisti nei casi che ruotavano attorno agli infortuni?

«Non dimenticate anche gli stop di un mese a Soragna e Smith che hanno influito sul quadro generale. Riguardo alla domanda specifica, sono certo che abbiamo sbagliato solo dopo il primo infortunio a Diaz: avremmo dovuto subito correre ai ripari, malgrado i problemi di budget. Negli altri casi, occorre sempre valutare il momento storico in cui si prendono le decisioni e incredibile ma vero i segnali di ripresa dagli infortuni erano sempre confortanti e allo stesso momento qualche giocatore usciva dalla panchina dimostrando di poter ricevere fiducia. Comunque sia il budget ha pesato molto su ogni decisione e forse ci ha spinto a rischiare più del dovuto».

Quel budget che vi costringerà a salutare Pietro Aradori. Va a Siena?

«Deciderà lui e credo non lo abbia ancora fatto. Noi dovremo sacrificarlo, a malincuore, per il bene della società».

Come valuta la sua stagione? All'inizio ha fatto cose mai viste, è d'accordo?

«Offensivamente, nel girone d'andata ha fatto vedere cose incredibili, anche relazionate alla sua giovane età. Poi metto anche lui tra quelli che non hanno capito bene la gravità della situazione quando era ancora possibile evitare di soffrire fino all'ultima azione. Ma ripeto, è giovane e ha la fortuna di poter crescere ancora molto».

Cosa non rifarebbe in questa stagione?

«Le uniche due volte che non sono andato negli Stati Uniti alle summer league sono state nel 2005 (salvezza all'ultima giornata, ndr) e nel 2009. Non capiterà più. Ci andrò sicuramente almeno tre giorni, foss'anche in veste di semplice tifoso di Pallacanestro Biella...». GABRIELE PINNA

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Mi sembra che almeno da qualche tempo, dopo un periodo vissuto pericolosamente da cicala, VA sia alla ricerca di una situazione economicamente sostenibile (cit.).

Ed io apprezzo, x quel poco che posso.

Altre Società sono in qs.condizione da tempo, e quindi, brave formichine, hanno più ossigeno.

Certo, non si può sapere quando la bombola finirà e se sarà possibile rabboccare il prezioso elemento gassoso vitale, ma stanno almeno lavorando x aumentare le prospettive di Vita.

Quoto.

Non si puo' criticare chi cerca un modo per sapravvivere.

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Non conosco lo status giuridico dei campionati tipo Fra e Ger (ma da persone informate sui fatti so per certo che la tassazione sportiva in Fra è molto alta), ma il basket italiano è stato ucciso dal cocktail mefitico di legge 91 e scelta professionistica, che da una parte ha azzerato il valore dei cartellini (unico asset di bilancio delle società), e dall'altro ha aumentato di oltre il 40 per cento il costo del dipendente. E comunque non è un caso che in un sistema come quello italico, tra i 6 campionati professionistici dei due sport di squadra che hanno fatto queste scelte, solo la serie A di calcio - faticosamente - si regge in piedi, grazie alle entrate dei diritti Tv; tutti gli altri, compresi B e Leghe Pro di calcio, sono in perdita secca come il basketball.

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@Ste: sinceramente mi pare che la Società da Te citata abbia avuto degli input positivi nel tempo...pur non conoscendo granchè la loro situazione, mi pare che abbiano già trovato soci e costruzione del palazzetto da parte dello sponsor principale...sbaglio?

@GS: torna il discorso del luciferino mix Legge91-Prof.! :( ...ma veramente Coni e LegaBasket non possono far nulla? Oppure non vogliono?

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@Ste: sinceramente mi pare che la Società da Te citata abbia avuto degli input positivi nel tempo...pur non conoscendo granchè la loro situazione, mi pare che abbiano già trovato soci e costruzione del palazzetto da parte dello sponsor principale...sbaglio?

@GS: torna il discorso del luciferino mix Legge91-Prof.! :( ...ma veramente Coni e LegaBasket non possono far nulla? Oppure non vogliono?

Lega Basket vuole, ma conta come il due di picche con briscola coppe nei confronti di Sua Maestà il calcio, che tutto muove e tutto puote.

E sicuramente quella dell'Assocalciatori dell'avvocato Campana è una lobby parecchio potente, ovviamente alquanto contraria alla cancellazione delle prebende per i suoi associati.

Adesso si è mosso anche il Coni, ma al momento attuale non c'è un vero progetto di legge, e i tempi sono lunghi assaje.

Guest Stewe
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@Ste: sinceramente mi pare che la Società da Te citata abbia avuto degli input positivi nel tempo...pur non conoscendo granchè la loro situazione, mi pare che abbiano già trovato soci e costruzione del palazzetto da parte dello sponsor principale...sbaglio?

Queste sono le parole del proprietario di Caserta alla vigilia dei playoff

CASERTA - Non è stata certamente una conferenza stampa monotona e piatta quella tenuta ieri da Caputo. Il presidente bianconero è un fiume in piena. Arrabiato con tutti. Tifosi, istituzioni, imprenditori. Salva solo la squadra ed i soci.

"I giornali scirvono che siamo responsabili del mal funzionamento del tabellone. Ma come si fa dire queste inesattezze? E' la Provincia la responsabile di ciò. Noi subiamo la sua inefficienza. Non ho avuto alcuna telefonata dal presidente Zinzi, ho provato a parlare con il presidente del Coni De Simone per chiedere un aiuto, ma per adesso è tutto fermo, tutto tristeemnte fermo. Vogliamo restare al Palamaggiò se il ci si da la possibilità di avere una struttura all’altezza del cmapionato a cui partecipiamo".

Come dar torto a Caputo. Il Palazzetto è in condizioni fatiscenti. Il parquet è oramai in coma irreverisbile. Questa settimana, durante un allenamento, Michelori ah rischiato grosso perchè gli si è rotto sotto i piedi. La società si è anche attivata per la sua totale sostituzione. Queste, sono però, spese molto onerose che sarebbe gisuto poter condividere con le istituzioni o imprenditori. Addirittura la Juve ha rischiato di non giocare una gara di campionato perchè mancava la luce. La Provincia non avrebbe pagato la bolletta.

"Mi sono scocciato di metetre pezze a lacune causate da altri- le laconiche parole di Caputo che poi riserva stilettate anche alla classe imprenditoriale cittadina - Questa provincia non può

permettersi un team in A vista la forza imprenditoriale, quindi vediamo di tenere vivo questo miracolo. Sono pronto anche a regalare la Juve se qualcuno si fa avanti".

Lanciati i suoi dardi su imprenditori e classe politica, è stata, poi, la volta dei tifosi. "Per agevolare il pubblico, abbiamo pensato a mini abbonamenti, ma l'idea non è piaciuta agli abbonati. Qui abbiamo avuto un calo nei settori dove, notoriamente, va gente con un reddito basso, segnale chiaro di crisi. A queste persone abbiamo voluto dare delle facilitazioni nei mini abbonamenti. Se i vuol bene alla Juve, allora lo deve dimostrare, altrimenti può anche andare al cinema. Sono stanco di sentire sempre le stesse storie. Ora passiamo ai fatti. So chi ama la Juve, so chi è sempre stato presente al Palamaggiò».

Insomma parole dure, parole che sottindendono, però, la grinta di un presidente alla vigilia di un appuntamento importante per la sua squadra. Ci sono i play off da giocare, un esaltante cammino verso un sogno tricolore da assaporare quanto più a lungo possibile, le porte dell'Europa si sono aperte, affascinanti serate di basket ci attendono. La Juve è cresciuta. Con essa devono crescere tutti quelli che gli gravitano intorno.

Posted (edited)
Queste sono le parole del proprietario di Caserta alla vigilia dei playoff

C'e' qualcosa che tutti i presidenti, insieme, possono fare per cercare di cambiare le regole di questo gioco al massacro, visto che rilasciano interviste fotocopia?

Bene, che lo facciano! :(

Edited by Roberto
Guest Stewe
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Da Cremona

L'annuncio ufficiale, ampiamente previsto, della rinuncia da parte della Vanoli Gruppo Triboldi a coach Attilio Caja (da tempo circolavano voci di possibili cambiamenti in tal senso, considerato anche il rapporto non propriamente idilliaco tra i vertici societari e il coach pavese), apre nuovi scenari per quanto riguarda la ricerca del nuovo allenatore. Un solo anno in serie A concluso con la meritata permanenza nella massima categoria è bastato alla società cremonese per guadagnare la stima degli addetti ai lavori della pallacanestro nazionale. Merito della caratura e della serietà dimostrati nel corso degli anni dal club presieduto da Secondo Triboldi con Aldo Vanoli al fianco, merito del lavoro svolto dal punto di vista organizzativo e gestionale. Caratteristiche che evidentemente sono passate di bocca in bocca e che oggi stanno producendo un certo effetto per quanto riguarda il gradimento rivolto alla società biancoblù da parte di alcuni dei più importanti allenatori italiani. Del resto nei giorni scorsi i più stretti collaboratori della proprietà, Andrea Za-gni e Marco Cabrini, avrebbero iniziato a sondare i procuratori di vari coach (in particolare Virginio Bernardi, che con la sua agenzia cura gli interessi di ben 68 allenatori italiani, tra cui lo stesso Caja, ma anche Stefano Sacripanti, Andrea Trinchieri, Cesare Pancotto, Romeo Sacchetti), per preparare il terreno ai successivi incontri che il patron metterà in agenda la prossima settimana con i papabili, probabilmente in vista del consiglio d'amministrazione che si terrà venerdì 4 giugno e dal quale dovrebbe uscire il nome del nuovo tecnico e le linee guida per l'ormai prossima stagione 2010-2011.Al momento, dunque, solo contatti non diretti, che dovrebbero portare però a una rosa di quattro nomi già individuati: Fabrizio Frates, Stefano Pillastrini, Luca Bechi e Demis Cavina. Tutti sono sotto contratto ancora per un anno con le attuali società (Frates con Montegranaro, Pillastrini con Varese, Bechi con Biella, Cavina con Udine di Legadue), ma tutti ambirebbero così si dice allenare a Cremona e potrebbero per questo far valere la clausola rescissoria dei rispettivi contratti. Il presidente Secondo Triboldi, che ha sempre scelto l'allenatore personalmente (con uno spiccato fiuto, va detto), dovrebbe decidere su chi puntare in tempi comunque abbastanza rapidi. In ogni caso, i più accreditati alla successione sulla 'panca' cremonese sarebbero (in ordine di probabilità) il romagnolo Pillastrini e l'architetto milanese Frates (col quale c'era già stato un contatto lo scorso anno, prima della conferma di Stefano Cioppi). In ogni caso, due allenatori di sicuro prestigio tecnico.

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Si', ma solo perche' non vorresti Bechi a Varese.... :lol:

Io pèerché mi terrei stretto il Pilla. In due anni ha comunque fatto il suo in maniera più che onesta

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Io pèerché mi terrei stretto il Pilla. In due anni ha comunque fatto il suo in maniera più che onesta

Cambiamo la posizione di quel piu' e diciamo che ha fatto il suo onestamente, con uno stipendio piu' che onesto....

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Cambiamo la posizione di quel piu' e diciamo che ha fatto il suo onestamente, con uno stipendio piu' che onesto....

Dopo Magnano, il miglior allenatore dell'era Castiglioni.

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Capirai.....!! Gli altri: Cadeo, Danna, Bianchini, Galli, Beugnot....una bella lotta, non c'è che dire.

Vedi che hai colto l'ironia .........

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