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[SEMI-OT] Problemi di comprensione del testo


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Orchi orchite e fatine

Oscar Eleni da Cingoli, nella casa di Nazareno Rocchetti, fisioterapista

dell'anima, scultore, uno che gli atleti italiani forti li ha conosciuti

davvero, da Mennea a Bordin.

Non potendo andare alla roccia, la sogno, la mismerizzo, me la porto a

dormire. Lo sapevo che mi sarebbe venuta l'orchite con il decreto, a collo

spezzato, di Faustino Maifredi e del suo consiglio d'illuminati dove

fibrillano i baffi del Troncarelli che potrebbe fare un trattato su come si

trattano i migliori italiani, perché non sopportando i divieti mi toccherà

litigare con tutti. Vedrete se non tireranno fuori che i veri nemici dei

giocatori italiani sono quelli che non vogliono gabbie, numeri fissi, ma

pretendono, sì, pretendono, di vedere il cantiere aprirsi senza andare a

chiedere in giro, senza far credere a Gianni Petrucci che nessuno, in

Italia, vuole più bene di lui al basket nazionale.

Prima d'imporre regole diamo un'occhiata alle stalle, parliamo con questi

proprietari che pure avranno conti da far vedere. Dicono che per la tutela

del privato non si possono far conoscere le cifre dei contratti. Caro Cassì

provi lei a sfondare questo muricciolo. Perché soltanto davanti alle cifre,

a costi e ricavi, potremo davvero sapere se alla guida delle società

maggiori non ci sono soltanto ricchi scemi che, per vanagloria, abbiamo

visto girare su tutti i campi dove c'è la televisione, pur di farsi vedere e

notare, che spendono e non vogliono niente in cambio, salvo un po' di

popolarità nazionale e molta visibilità locale.

Petrucci gongola davanti a gongolo Galeazzi, fa le flessioni, corre,

salticchia, se la gode, tanto quel Maifredi minacciato di commissariamento

avrebbe ceduto facilmente. Certo vedremo i proprietari. Quel Gilberto

Benetton, uno che muove qualche miliarduccio anche fuori dal basket, ha

spiegato abbastanza bene all'impiegato del catasto in rosa cosa ha fatto per

lo sport, cosa sta facendo, cosa non vorrebbe più fare. Ogni anno rinnova,

ogni anno scova giocatori giovani, in tutto il Continente, che poi diventano

assi. Ora non si potrà dire che Dejan Bodiroga, uno che Petrucci conosce di

certo e non soltanto perché gioca a Roma, è giocatore soltanto serbo, perché

quando arrivò in Italia era un ragazzino e qui da noi ha imparato tanto,

anche se l'artista è lui. I progetti hanno un senso se si investe sulle

idee. Per tornare a produrre, cercando nelle sconosciute miniere italiane,

proprio la Benetton ha portato via dall'isola del Diavolo dove era stato

confinato il Riccardo Sales che a lorsignori dovrebbe ricordare le ultime e

uniche medaglie del settore femminile, che alla serie A ricordano bene per

averlo visto in 22 campionati, che qualche giocatore per la Nazionale lo ha

preparato e abbastanza bene. Lavora per il settore giovanile dei tuttti

verdi, non costa moltissimo, può dare tantissimo.

Ora se Prandi detto Henry, l'orso che non piace al Sabatini futuribile, avrà

la pazienza di fare un censimento fra le società di serie A potrà scoprire

se tutti lavorano per il bene comune, se ai giovani tecnici pagano almeno le

spese, insomma avrà dati da mostrare al padroncino del vapore che canta così

bene l'inno. Dopo aver raccolto dati certi, con stipendi in bella evidenza

organizzi pure una conferenza pubblica, pretenda il confronto con i

previtoccioli della porca chiesa dei luoghi comuni, delle frasi ad effetto,

dei venditori di elisir che vanno bene per calli, emorroidi e tubercolosi.

Soltanto in questo modo potremo partire. Vietare. vietare.

Malattia nazionale. Liste di proscrizione, imbufalirsi se capita ad un

giocatorino, che poi pretende di essere pagato non perché vale, ma perché

serve a stare nelle regole, non fare una piega se sono poi loro a dare calci

da muli a quelli che battendosi, magari, per non far invadere il territorio

da troppi stranieri, sono stati fuori, con la connivenza delle Leghe.

Tornando a noi, a quello che ci aspetta, vorrei proporre ai cervelloni della

baita il quesito che già è stato fatto con Fucka, Basile, Marconato, il

Pecile recuperato quasi per caso, Abbio: se Andrea Bargnani, che ha

illuminato la quinta giornata, rendendo nero il sole di Svetislav Pesic che

sugli italiani intoccabili avrebbe qualcosa da chiedere e da dire, andrà

davvero fra i primi numeri nelle scelte NBA, se l'anno prossimo dirà a

Benetton quello che gli hanno detto Marconato e Bulleri, caro paron si

guadagna poco da voi, è vero che si sta bene, s'impara l'arte, ma poi fuori

c'è gente di manica più larga, se questo romano tenterà, speriamo con

maggiori credenziali rispetto a Gigli, di andarsene nella NBA, come ci

comporteremo?

Come minimo facendo una rappresaglia. Per ogni italiano portato via da altri

campionati, dieci visti in meno al paese che si è macchiato della grave

colpa. Il problema, cara gente è proprio questo. Milano è stata convinta da

Vittorio Gallinari, padre ed agente di uno dei talenti più belli del nostro

basket, a prendere il giocatore lasciandolo poi in parcheggio in A2 a Pavia.

Il ragazzo migliora ogni settimana, intanto studia, intanto capisce. Quando

capirà del tutto, però, ci troveremo davanti al solito quesito: ehi, ragazzo

resti da noi o vai a cercare gloria altrove, tipo America, Spagna, Russia?

Sapevamo che il concetto di Europa allargata avrebbe dato fastidio, prima o

poi, ma non comprendere dove va questo secolo ha davvero dell'incredibile.

Orchite da decreto ministeriale, con il campionato che registra per i

naviganti un brigantino già al largo, lo guida Nelson Recalcati, ha il porto

di attracco felice in terra senese. Se scappa davvero, anche se non ha

ancora avuto dei contatti ravvicinati con le altre pretendenti, il primo

posto e il fattore campo saranno assicurati, con lacrime per chi dovrà

andare a cercare in quel Campo. Mi arriva un messaggio sui candidati al

pallone d'oro nel calcio e proprio pensando a questo pallone invadente mi

domando: i migliori vanno a giocare lontano dall'Italia? Non mi sembra. Nei

settori giovanili si lavora? Si lavora moltissimo. Ora Petrucci si chiederà:

ma come mai. Già. Come mai?

Ma torniamo al campionato dove Roseto torna a confondere la gente. La vedi

svaccata, la vedi reattiva, la trovi debole, la scopri vincente. Merito del

pesce, dirà qualcuno; no, merito di quello che c'è nell'aria, anche se per

una partita contro Varese vanno in meno di 3000 persone. Già: guardiamo

certe tribune, cominciando da Treviso, l'unica che davanti a tutti i modelli

Benetton non ha mai riempito tanto. Bisognerà tenerne conto. Care società

rendete pubbliche le richieste degli agenti per i giocatori, stranieri o

italiani non conta, che si sappia cosa pretendono per rendere più bello

questo campionato dove c'è già chi piange pensando che sia tecnicamente

depauperato soltanto perché qualcuno è andato in Spagna, o, magari,

scommettiamo, in Russia. Per certi innamorati non bastano neppure le prove

evidenti. Pecile, ad esempio, fece un grande europeo in Turchia, ma da noi

riuscimmo a massacrarlo. Ora gioca bene per il Recalcati che ha già recitato

cento volte l'atto di dolore. Dicevamo del campionato dove Roma ci fa venire

il nervoso per come sfrutta e spreca un Bodiroga. Progrediscono tutti quelli

che lavorano duro. Non vanno avanti quelli che pensano di avere già fatto

abbastanza. Altro che cercare un pivot. Certo liberarsi di certi italiani

proprio adesso sarebbe assurdo, ma sopportarne l'ignavia è davvero

difficile.

Ho visto Maione, propietario di Napoli, pazziare per il colpo del suo elfo

Greer, nella giornata in cui la Fortitudo ha scoperto che il suo simpatico

Green è diventato un po' grigio. Una Napoli così ispirata ci serve, Ma non

una volta sì e tre no. Perché altrimenti viene la voglia di cercare un

Maradona e allora chi lo sente Petruccione ginnasta.

Lino Lardo e i culi bassi. Ritornello d'autunno mentre Jack Galanda annusa l'aria.

L'Armani ha bisogno di credere nella sofferenza se vuole davvero correre per

i premi, altrimenti finirà soltanto per roteare giacche al vento.

Riconosciamo a questo Arrigoni di avere in saccoccia le armi del grande

rabdomante. Dove trova lui giocatori non ci arriva nessuno. Tartufaro d'oro,

ma con tanta sfortuna. Si fanno male in tanti e il Pianella non ha ancora

gli spifferi del giorni felici della dinastia Allievi.

Pagellone chiedendo collegamento telefonico con Carisio, tavolo dei

viaggiatori e del Rincosur:

10 Andrea BARGNANI per i pensieri, buoni e cattivi, che ci allietano la

notte, illuminano il giorno, basta che si tolga quella fascia elastica al

polpaccio perché ci fa sempre pensare alla fragilità dei muscoli anche nei

talentoni.

9 Al caro Marcelo NICOLA che dichiara di essere arrivato nel paradiso di

Siena. Lui stava bene anche a Treviso ma Messina non lo voleva più. Certo

dalla steppa è tornato con tanta voglia di amore, ma intanto, preso per

risolvere problemi contingenti, sta diventano un fattore importante per il

Montepaschi.

8 A BUSCA e MALAVENTURA, italiani che si fanno notare nel giorno in cui

tutti cercano buoni giocatori italiani, italiani del Roseto che non hanno

ascoltato le sirene, non si sono fatti intimidire quando sembravano gli

unici colpevoli per certe cadute a testa in giù.

7 Ad Andres Ricardo PELUSSI argentino di Suardi, Santa Fe, per come

interpreta i suoi ruoli in campo, per come si batte, per quello che ha

dentro. Ora rinunciare a gente del genere per comprare pannolini a qualche

bella gioia nostrana non ci sembra un messaggio positivo. Lo diciamo per gli

italiani, caro Petrus.

6 A Giuseppe CRISPIN, americano, non fraintendete, che deve essere un tipo

strano se trova più in trasferta che a Teramo le sue grandi ispirazioni

offensive. Il tipo piace, il tipo vola. Ma ora sia bravo anche in Abruzzo.

5 A Ruben MAGNANO per essersi fatto scappare due partite in trasferta che

poteva benissimo vincere, per aver scoperto che questa Varese è bella, ma

non completa. Certo se tornasse Andrea Meneghin sarebbe davvero una bella

storia da raccontare, ma quello, dicono, si diverte anche a fare il

muratore.

4 A Jasmin REPESA se non scopre subito da dove parte il fuoco amico, se non

comincia a domandarsi da dove vengono tanti problemi fisici che sicuramente

non riguardano la papreparazione atletica, ma la leggerezza di chi

ballerebbe con i lupi anche quando tira la bora.

3 Ad Alessandro TONOLLI perché sappiamo che non è un tipo da rese

incondizionate, anche se si trova davanti ad un bivio tecnico, di ruolo. Ma

è il suo cuore che serve a questa Roma dove i flanellisti ammorbano l'aria.

2 Ad Enrico PRANDI per aver sbattuto troppo tardi i pugnetti sul tavolo.

Doveva capirlo subito che l'eroico Maifredi non si sarebbe mai fatto

commissasriare per lasciare posto a quelli che gli hanno fatto la guerra per

tutto l'anno scorso, i famosi lealisti della malora.

1 Alla faccia dell'arbitro LO GUZZO per il piacere che provava dando tecnico

a Bodiroga. Avesse pensato a proteggere il giocatore ed il gioco con la

stessa baldanza ci saremmo complimentati con lui. Con Lamonica e le sue

lenti a contatto per fischiare infrazione di passi invece non riusciamo più

a sintonizzarci da quando ci è venuto il dubbio che prova gusto a colpire i

pivot per falli in attacco, fischi che non si notano subito, ma che alla

fine fanno risultato come in Croazia-Spagna.

0 A Fausto MAIFREDI se non rende subito pubblico il verbale del consiglio

proprosto dal movimento di liberazione del giocatore italiano. Siamo curiosi

di sapere cosa hanno detto i singoli consiglieri. Se aspetta ancora un po' a

far sapere cosa fare con il progetto campionati del cittì Recalcati.

Oscar Eleni

Qualcuno mi fa la parafrasi?

grazie.

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Ha seguito un corso insieme al Pigio...

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Qui siamo al plagio in effetti!!!

Perché soltanto davanti alle cifre,

a costi e ricavi, potremo davvero sapere se alla guida delle società

maggiori non ci sono soltanto ricchi scemi che, per vanagloria, abbiamo

visto girare su tutti i campi dove c'è la televisione, pur di farsi vedere e

notare, che spendono e non vogliono niente in cambio, salvo un po' di

popolarità nazionale e molta visibilità locale.

39968[/snapback]

U-GUA-LI!!!! :P:D

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Faccio notare l'uso delle virgole e la sequenza jazzistica dei pensieri!

Due fuoriclasse a confronto!

:huh:

39989[/snapback]

Non voglio fare il bastian contrario, però: il pigio pagherebbe per scrivere come Eleni (ed io pure...)... può non piacere, perchè lo stile è di un'altra epoca, un po' "breriano", ma è il "suo" stile... e trovare uno stile proprio, nel giornalismo e nella vita, è tutto... :D:o:P:P

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Non voglio fare il bastian contrario, però: il pigio pagherebbe per scrivere come Eleni (ed io pure...)... può non piacere, perchè lo stile è di un'altra epoca, un po' "breriano", ma è il "suo" stile... e trovare uno stile proprio, nel giornalismo e nella vita, è tutto...  :D  :P  :P  :huh:

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non stiamo parlando di stile, ma di comprensione del discorso.

La Divina Commedia è scritta in un linguaggio più approcciabile rispetto a questo pezzo.

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Non voglio fare il bastian contrario, però: il pigio pagherebbe per scrivere come Eleni (ed io pure...)... può non piacere, perchè lo stile è di un'altra epoca, un po' "breriano", ma è il "suo" stile... e trovare uno stile proprio, nel giornalismo e nella vita, è tutto...  :lol:  :lol:  <_<  :lol:

39992[/snapback]

Ti dirò, io l'ho letto tutto, ne ho capito il senso, però ho fatto fatica, molta fatica. ad arrivare in fondo.

Questo è un articolo che leggi solo se obbligato, la prima parte ti fa completamente passare la voglia di andare avanti.

Nella zona delle pagelle, dove giocoforza il periodo si accorcia, la lettura è decisamente più scorrevole.

Brera era di un altro pianeta.

Molti giornalisti "arrivati" tendono all'autoreferenziazione e al "so tuto io" ed hanno stili un pò pomposi, ma, indipendentemente dal contenuto, condivisibile o meno, un Mura o Tosatti o quel maestro del giornalismo del tennis che è Gianni Clerici si leggono fino in fondo.

Scrivesse in latino sarebbe ancor più bravo?

Edited by tatanka
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Scrivesse in latino sarebbe ancor più bravo?

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Solitamente non funziona così.....non vale più il gioco che se metti parole straniere paroloni o addirittura scrivi in lingua estera diventi bravo per giudizio divino

Edited by EmaZ
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però ho fatto fatica, molta fatica. ad arrivare in fondo.

Questo è un articolo che leggi solo se obbligato, la prima parte ti fa completamente passare la voglia di andare avanti.

40030[/snapback]

Sono preoccupato per la mia salute mentale: trovo Tosatti (interessante nei contenuti ma) piatto come una sogliola, stilisticamente parlando, mentre leggo Eleni come se l'avessi scritto io... probabilmente è una questione di schemi mentali... qualcuno conosce un bravo psichiatra? :wub::wub:

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mi ricordo, giulio, come l'anno scorso ti eri quasi commosso quando l'avevi salutato.

credo che eleni sia incomprensibile quando parla di argomenti stupidi come "il numero minimo di italiani".

provaci tu a essere interessante parlando di una troiata populista del genere.

la spagna non mi sembra tanto lontana.

mettiamo un numero minimo di giocatori del nostro paese come hanno fatto loro.

e poi andiamo a vedere quanto le squadre della acb sono costrette a pagare i vari iturbe - venson hamilton ecc.

forse, ci vorrebbe fantozzi per dire la verità sul numero minimo di italiani "per me... il numero minimo di italiani... è una cagata pazzesca"

e eleni potrebbe tornare a scrivere bene, come sempre.

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