

Le dimissioni del CdA guidato dal presidente Marco Vittorelli rappresentano una formula di “cortesia istituzionale” in vista della modifica della composizione delle quote di proprietà del club. In una società di capitali, i soci nominano i membri del consiglio: logico dunque che con l’acquisto del 45% delle quote della Pallacanestro Varese, gli investitori australiano vogliano avere voce in capitolo nella “stanza dei bottoni”. Il nuovo Cda non sarà però nominato domani: ci sono alcuni passaggi tecnici per arrivare alla definizione dell’ingresso del Pelligra Group. Ossia l’assemblea dei soci di “Varese nel Cuore” per la cessione del 39% delle quote alla multinazionale immobiliare australiana (il consorzio, che fino a maggio 2022 aveva il 95% e ha già ceduto il 51% a Luis Scola, scenderà dal 44% al 5%). E poi l’incontro dal notaio per formalizzare la nuova suddivisione delle quote: a regime il General manterrà il 45% (cedendo il 6%) al pari del Pelligra Group, mentre “Varese nel Cuore” e Basket Siamo Noi avranno entrambe il 5%.
LA NUOVA GOVERNANCE
Con Marco Vittorelli inibito fino al 13 aprile 2026 per effetto del caso Tepic, sembra inderogabile la necessità del club biancorosso di sostituire il suo presidente. Il nome condiviso tra tutte le componenti vecchie e nuove del club è quello di Toto Bulgheroni, che tornerebbe così ai vertici della società della quale fu già presidente dal 1981 al 1992. Sarebbe l’icona biancorossa, unanimemente rispettata e stimato in città e in tutta Italia, la figura ad hoc per rappresentare Varese anche a livello istituzionale (già mercoledì prossimo nell’assemblea di Lega Basket?). Ovviamente in Cda resterà Luis Scola con l’incarico di amministratore delegato e un ruolo plenipotenziario sulla gestione tecnico-sportiva: il suo 45% prevederà comunque una Golden Share per la decisione finale. Nella stanza dei bottoni dovrebbero sedere sia Ross Pelligra che Giovanni Caniglia, poi si stabilirà chi altri inserire nella governance.
Giuseppe Sciascia
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