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3 minuti fa, baloncesto dice:

non c'è due senza 3

che fa rima con BolognaTRE detta anche Castelmaggiore

imbattuti in coppa, arrancano in campionato, i tifosi mugugnano perché il duo serbo non difende e spesso decide di voler vincere le partite da solo.....

in tutto questo però hanno un potenziale incredibile che nell'ultimo quarto ha permesso loro di recuperare quasi 20 punti a Cremona e di segnarne 35 ieri sera in Coppa col Monaco

di solito partono male (ma con Reggio hanno iniziato 18-4 e mollato alla fine), di solito subiscono il tiro da tre degli avversari

in ogni caso siamo spacciati.....

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la cosa più importante:

vincere contro i campioni d'Italia e dell'Eurocup sarebbe favoloso

perdere darebbe sicuramente un grande dispiacere

ma la cosa assolutamente da evitare sono i supplementari :nono[1]:

se no c'è il richio di beccarsi il coprifuoco mentre si rientra a casa dal palazzetto

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La Virtus ha allenato gli avversari, ora alleni se stessa (dal loro forum)

Vent’anni fa, il 28 ottobre del 2000, la Kinder venne piallata dalla Snaidero Udine del rampante Matteo Boniciolli in una partita in cui inseguì per quaranta minuti. Anche allora, fra le varie qualità dell’avversario di quella sera ci fu un’insolita mira precisissima da tre punti (9/16, 56%, non si tirava così tanto da lontano come è d’uso oggi) e anche allora l’eroe della sfida fu sorprendente (Leo Busca, 3/3 da fuori). Anche allora si disse che c’era qualcosa che non andava. Poi la Virtus vinse 21 partite di fila in campionato, più tutte quelle di Eurolega giocate nei medesimi quattro mesi, e di Boniciolli a Bologna si scordarono tutti finché non arrivò ad allenare la Fortitudo. Vent’anni dopo, lo scivolone della Segafredo con Cremona – sinistramente simile a quello della Kinder a Udine – è stato però bissato da un altro, contro Reggio. E allora le analogie finiscono qui.

Ovviamente lo scopo di questo pezzo non è confrontare la Virtus più forte di sempre allenata da Ettore Messina con quella a disposizione oggi di Sasha Djordjevic. Quello che vorrei dire è che tra la sconfitta contro Cremona e quella contro la Reggiana non c’è quasi nulla in comune. E mentre la prima è frutto di un atteggiamento sbagliato iniziale e una serata straordinariamente dolce al tiro degli avversari, nella seconda ci sono maggiori temi da sviluppare. Partendo dalla Supercoppa e dalle considerazioni emerse dalla finale contro Milano.

La questione fisica

E’ del tutto normale che la Virtus oggi non sia al top della forma, sarebbe sbagliato se lo fosse. Ma è invece del tutto anormale che alcuni giocatori non siano in una condizione accettabile. A fine ottobre non si vince niente, ma non si può nemmeno faticare a tenere il campo. Djordjevic già un mese fa pose l’accento sulla Supercoppa, che ha tolto allenamenti, lavoro in palestra, e messo dentro partite. Partite inutili, ai fini della preparazione. Tra i problemi fisici di qualcuno, il peso forma di Hunter, il Covid di Markovic, tutte vicende citate dal coach nella conferenza prepartita col Monaco tenuta martedì, alla Segafredo si sono sommate una serie di criticità riversate poi in campo. E’ chiaro che una buona condizione fisica è necessaria per avere delle buone esecuzioni di gioco, il problema tecnico evidenziato da Djordjevic. Una cattiva condizione porta a una più lenta e lacunosa esecuzione. E una cattiva condizione impoverisce la difesa, perno sul quale la V ha costruito molti dei suoi successi (e li sta costruendo tuttora, vedasi l’11-2 finale contro il Monaco): aggressività, energia, chiusure. Su questo tema lo staff bianconero lavora, con i limiti di partite e viaggi, ed è quindi opportuno aspettare un miglioramento. Intanto, al di là di Teodosic che è fondamentale, ci sono alcuni pezzi che fanno la differenza più di altri proprio quando possono dare energia: Pajola, Gamble, Hunter. Importatissimi anche nel costruire il 4-0 in Eurocup.

La questione tecnica

Qui si va a monte. La Virtus ha scelto di accrescere la lunghezza della panchina, la taglia dei suoi giocatori e la fisicità, ma non ha aggiunto pericolosità perimetrale. E’ un’analisi ripetitiva, me ne rendo conto, che però il campo finora ha confermato. Un mese fa esatto, dopo la finale di Supercoppa contro l’Armani, dicevamo le stesse cose. I due innesti tra gli esterni sono due giocatori che producono vicino a canestro. Basterà il miglioramento della condizione fisica di Markovic a sollevare Teodosic del compito di concludere, in un settore dove il roster non offre grandi alternative? E’ un quesito la cui risposta oggi è dubbia. La frenesia con la quale la Virtus cercava Milos e con la quale Milos stesso tentava di risolvere i problemi ai compagni è scenario già noto lo scorso anno, nelle ultime partite vissute prima dello stop. Adams e Abass (quest’ultimo pound per pound il peggiore, o meno adeguato, dei bianconeri finora, e sul quale sarà possibile approfondire l’analisi in futuro) non hanno alzato la qualità perimetrale del gioco bianconero. Potranno farlo, lavorando assieme agli altri? E’ possibile, ma le tendenze del loro gioco dicono che è improbabile. Attenzione, non sono attesi avvicendamenti. Djordjevic allenerà la squadra nel suo complesso, con gli effettivi attuali, cercando la soluzione che possa bilanciare il roster in attacco, continuando a spingere sul concetto di passarsi la palla, muoversi, trovare il tiro migliore. Anche se oggi appare chiaro quale assetto sia migliore degli altri. Il coach e la società hanno detto che della partita contro Reggio tecnicamente non è piaciuta la poca circolazione, che portava spesso a tiri non costruiti. Una visione lucida del secondo tempo, quando il flusso di gioco è parso improvvisato e la forza della Virtus dell’anno scorso era invece proprio quella di una lettura chiara ed esecuzioni solide. Il collegamento con la condizione fisica insufficiente senza dubbio c’è, resta da capire quanto c’è anche con la struttura tecnica della squadra. Ma né Djordjevic né Ronci mi sono apparsi fuori controllo rispetto all’attuale momento del gruppo. E’ chiaro che il primo appiglio che possono avere i bianconeri per bypassare le questioni tecniche ancora da sistemare è la difesa. Dalla difesa si possono costruire parziali che mettono poi le partite in discesa anche in attacco.

La questione tattica

Guardiamo dall’altro lato della barricata. Gli avversari sono cresciuti. E non solo nei loro roster – come ha giustamente ricordato Djordjevic – ma anche nella loro preparazione. Un anno fa la Segafredo ha allestito una squadra per giocare ad alto livello in Italia e in Europa, ha sfruttato gli sgravi fiscali per ingaggiare Teodosic, ha lavorato su un’idea di gioco che è risultata efficace e ha sorpreso gli avversari. Purtroppo la pandemia le ha impedito di sfruttare fino in fondo, vincendo titoli, le sue intuizioni. Gli avversari quest’estate si sono rinforzati, strutturandosi per battere la squadra da battere, cioè la Virtus. E chi non ne aveva le risorse, ha usato le idee. Non credo sia un caso che Reggio, formazione molto ben allenata che ha preparato la partita contro la V per una settimana (come ha fatto anche Cremona, fattore giustamente citato dal coach Galbiati dopo la vittoria a Bologna), avesse un’idea per fermare la Segafredo. Martino ha esasperato le uscite su Teodosic – soluzione già esplorata l’anno scorso da De Raffaele in Coppa Italia, ad esempio – e ha riempito l’area. L’ha riempita fino a scoppiare. Ed è scoppiata la Virtus. Un anno fa sulle soluzioni di passaggio consegnato Teodosic e Markovic mandavano a schiacciare anche il massaggiatore, quest’anno quello spazio in area non c’è più. Per tutto il secondo tempo contro la Reggiana la Virtus è andata dentro a sbattere contro il muro schierato a protezione del canestro. Gli avversari hanno detto: siete bravi, ok, vincete tirando col 40% da fuori se siete capaci. Là sotto non si va più. Chi può preparare bene la partita contro Teodosic, riempie l’area. Non la studiano le avversarie di coppa, o almeno non ancora, con un solo giorno di tempo per farlo tra viaggi e altre partite. Non l’ha fatto nemmeno il Monaco, la migliore difesa (e forse squadra) affrontata finora. Ma in serie A, dove mediamente il livello tattico degli allenatori è alto, quelli che hanno tempo di prepararsi sono pronti. E allora? E allora oggi avere una minore pericolosità perimetrale – contro i francesi il primo tentativo da tre è arrivato dopo 17 minuti – si paga ancora di più del dovuto. E allora bisogna eseguire meglio per scardinare quel muro, e lo si potrà fare solo quando condizione e chimica saranno a un livello più alto. Ma canestro da fuori, nel basket oggi, bisogna trovare il modo di farlo. Anche se non si è stati costruiti (solo) per quello.

Insomma non ci sono due Virtus tra campionato e Eurocup – sebbene “inconsciamente” come dice Djordjevic qualche giocatore può essere condizionato – ma ci sono avversari preparati diversamente a punirne i difetti. La Segafredo resta una squadra da finale scudetto e da finale di Eurocup. Ma deve arricchirsi. La sua tendenza ad andare vicino, a cercare il canestro facile, deve trovare una sponda sulla quale Djordjevic sta ancora lavorando. Una sponda tecnico-tattica da aggiungere a quella del miglioramento fisico. Non deve rivoluzionarsi, deve evolvere. Lo scorso anno la Virtus ha allenato gli avversari a salire di livello difensivo e a fermarla, adesso deve stupirli di nuovo e ricacciarli indietro, a ripensare un nuovo antidoto. Sono state le grandi vittorie e il bel gioco a costringere gli altri a rinforzarsi sul mercato e a studiare le trappole tattiche contro le quali nelle ultime due gare i bianconeri si sono schiantati. Ma attenzione: lo abbiamo detto, Cremona e Reggio sono state due partite totalmente diverse. La Virtus ha perfettamente compreso di non poter scendere in campo in ciabatte e contro la Reggiana le scarpe le aveva allacciate dall’inizio. Sono stati gli avversari a tenerla a 61 punti segnati, a mandarne in tilt le certezze. Il nervosismo finale è stata solo una conseguenza. Sentirsi fisicamente meglio riporterà la tranquillità, le esecuzioni del gioco miglioreranno, ma servirà anche un salto di qualità tecnico per ingranare davvero e diventare la “contender” che la Virtus può essere. L’energia degli ultimi cinque minuti contro il Monaco è replicabile subito? Per il campionato sarà un bel test quello contro la Reyer il primo novembre: entrambe stanno attraversando un momento ondivago nelle prestazioni, entrambe verranno da un match di Eurocup. Ci daranno parziali risposte prima della pausa per le nazionali attesa per fine novembre. Covid permettendo

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Adesso, fabioRE dice:

La Virtus ha allenato gli avversari, ora alleni se stessa (dal loro forum)

 L’energia degli ultimi cinque minuti contro il Monaco è replicabile subito? Per il campionato sarà un bel test quello contro la Reyer il primo novembre: entrambe stanno attraversando un momento ondivago nelle prestazioni, entrambe verranno da un match di Eurocup. Ci daranno parziali risposte prima della pausa per le nazionali attesa per fine novembre. Covid permettendo

della serie, la partita di sabato non la consideriamo neanche, trattasi più o meno di allenamento congiunto :cry:

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Che paragoni del cavolo. La Virtus Bologna non esiste più, ora c'e Castelmaggiore,  poi che lo scorso anno avrebbero vinto tutto  lo dicono loro, spesso chi ha vinto la regular sison poi non ha vinto lo scudetto

Ci sarebbe anche da ridire sul fatto che le altre squadre quest'anno si siano rinforzate rispetto allo scorso. ma , come si dice, contenti loro contenti tutti.

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bigliettiterminati_vsVirtus.png

ESAURITI I BIGLIETTI PER VARESE-VIRTUS BOLOGNA

Pallacanestro Varese comunica che i 200 biglietti disponibili per la partita di sabato sera tra la Openjobmetis Varese e la Virtus Segafredo Bologna in programma alla Enerxenia Arena alle ore 20:30 sono ufficialmente esauriti.

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5 minuti fa, nic dice:

oltre tutto hanno un protocollo più cauto mi pare in caso di positività 

 

protocollo più cauto finchè vuoi però io sono stato a Locarno dopo la partita con Brescia e ti posso assicurare che:

il distanziamento sociale non sanno nemmeno cosa sia

la mascherina la usano per Carnevale (forse)

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31 minuti fa, fabioRE dice:

bigliettiterminati_vsVirtus.png

ESAURITI I BIGLIETTI PER VARESE-VIRTUS BOLOGNA

Pallacanestro Varese comunica che i 200 biglietti disponibili per la partita di sabato sera tra la Openjobmetis Varese e la Virtus Segafredo Bologna in programma alla Enerxenia Arena alle ore 20:30 sono ufficialmente esauriti.

Se continua così ne faremo tanti di sold out....

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Intasare l'area e picchiare teodosic dal primo minuto per farlo sbarellare.

Struttino può fare il trentello e trovare già l'ingaggio per l'anno prossimo.

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37 minuti fa, MarkBuford dice:

Intasare l'area e picchiare teodosic dal primo minuto per farlo sbarellare.

Struttino può fare il trentello e trovare già l'ingaggio per l'anno prossimo.

peccato non ci sia più Natali e non ci sia DeVico

Posted (edited)
55 minuti fa, MarkBuford dice:

Intasare l'area e picchiare teodosic dal primo minuto per farlo sbarellare.

Struttino può fare il trentello e trovare già l'ingaggio per l'anno prossimo.

di solito non parte in quintetto, ma menarlo è sicuramente la tattica giusta

poi è appena stato espulso, deve stare attento che la prossima volta che va giù di testa salta un giro

Edited by fabioRE
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14 ore fa, fabioRE dice:

a proposito, ditemi voi se uno che si comporta così si merita una sola giornata di squalifica :thumbdown[1]:

Ma no dai è stato civile ed educato...... Gli mancava di dargli una testata.

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Le parole di Coach Djordjevic alla vigilia della trasferta di campionato:

“Varese è un avversario tosto, rognoso ed orgoglioso. Una Società gloriosa con ambizioni e i due innesti, Douglas e soprattutto Scola, hanno fatto molto rumore in estate. Una squadra che in casa ha mostrato il suo lato migliore, con tanti buoni tiratori, tanta esperienza e che può contare sui leader italiani Ferrero e Ruzzier; soprattutto Ruzzier sta facendo vedere ottime cose negli ultimi anni. Un avversario da rispettare. Dovremo avere un approccio molto serio alla gara e dare il 100% in tutti gli aspetti della partita, cercando di portare a casa la vittoria. Come dico sempre, ogni partita per noi è la partita più importante della stagione e questo deve essere il nostro motto. Questa partita di campionato arriva in un momento importante per noi. Partendo dalle cose buone fatte nell’ultima gara, affrontiamo questa trasferta cercando di migliorare il nostro gioco nel Campionato italiano. Infine, voglio rivolgere anche un pensiero speciale al mio collega Coach Bulleri, verso il quale nutro grande stima personale e professionale.”

Posted
18 minuti fa, fabioRE dice:

Le parole di Coach Djordjevic alla vigilia della trasferta di campionato:

“Varese è un avversario tosto, rognoso ed orgoglioso. Una Società gloriosa con ambizioni e i due innesti, Douglas e soprattutto Scola, hanno fatto molto rumore in estate. Una squadra che in casa ha mostrato il suo lato migliore, con tanti buoni tiratori, tanta esperienza e che può contare sui leader italiani Ferrero e Ruzzier; soprattutto Ruzzier sta facendo vedere ottime cose negli ultimi anni. Un avversario da rispettare. Dovremo avere un approccio molto serio alla gara e dare il 100% in tutti gli aspetti della partita, cercando di portare a casa la vittoria. Come dico sempre, ogni partita per noi è la partita più importante della stagione e questo deve essere il nostro motto. Questa partita di campionato arriva in un momento importante per noi. Partendo dalle cose buone fatte nell’ultima gara, affrontiamo questa trasferta cercando di migliorare il nostro gioco nel Campionato italiano. Infine, voglio rivolgere anche un pensiero speciale al mio collega Coach Bulleri, verso il quale nutro grande stima personale e professionale.”

Azzz,che lisciata che ci ha dato.

Soprattutto al Bullo.Che ci sia del tenero tra i due?

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