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giusto per ricordare un grande basket: semifinale 1999 Varese Bologna . terza partita Varese disputò 1 tempo stellare da finale euroleague.  poi una grande virtus con prodezza finale di Abbio la portò a casa. partita da esteti del basket. Da far vedere ai giovani senza amarcord 

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14 hours ago, fabioRE said:

Le parole di Coach Djordjevic alla vigilia della trasferta di campionato:

“Varese è un avversario tosto, rognoso ed orgoglioso. Una Società gloriosa con ambizioni e i due innesti, Douglas e soprattutto Scola, hanno fatto molto rumore in estate. Una squadra che in casa ha mostrato il suo lato migliore, con tanti buoni tiratori, tanta esperienza e che può contare sui leader italiani Ferrero e Ruzzier; soprattutto Ruzzier sta facendo vedere ottime cose negli ultimi anni. Un avversario da rispettare. Dovremo avere un approccio molto serio alla gara e dare il 100% in tutti gli aspetti della partita, cercando di portare a casa la vittoria. Come dico sempre, ogni partita per noi è la partita più importante della stagione e questo deve essere il nostro motto. Questa partita di campionato arriva in un momento importante per noi. Partendo dalle cose buone fatte nell’ultima gara, affrontiamo questa trasferta cercando di migliorare il nostro gioco nel Campionato italiano. Infine, voglio rivolgere anche un pensiero speciale al mio collega Coach Bulleri, verso il quale nutro grande stima personale e professionale.”

Paraculismo elevato a stile di vita :)

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intervista di Scola alla Rosea con paginone.

Stasera l’asso argentino, capocannoniere della A, sfida la Virtus nell’anticipo «Il segreto è tanta professionalità. Il mio obiettivo è godermi questo viaggio»
40 anni suonati, Luis Scola, il campione più longevo in attività, si diverte ancora tanto a giocare a basket. E lo fa ancora molto bene a giudicare dai numeri che produce in campo: con 22.3 punti di media è il capocannoniere della Serie A. Non è un record assoluto per un giocatore della sua età. Il primato appartiene a Mike Mitchell che a 42 anni vinse il titolo di top scorer alla media di 24.1. «Per non è importante essere in cima alla classifica marcatori dice -. Nei miei pensieri per prima viene sempre la squadra. Mi concentro sulle partite non sulle statistiche personali. È l’unico modo che conosco per vincere».
Lei ha vinto tanto. Qual è lo stimolo che la spinge ancora in campo?
«Oggi non gioco per arricchire il palmares ma per divertirmi. Il mio slogan che vale anche per Varese è “enjoy the process”, cioè goditi il viaggio, il percorso che dal primo allenamento della settimana sfocia nella partita della domenica, a prescindere dai risultati e dagli obiettivi. È un lungo momento che va assaporato per intero e che mi appaga tantissimo».
Ma lei si diverte davvero ancora oggi?
«Il basket, per essere giocato al meglio, a qualunque età esige una forte preparazione mentale e fisica. Se non lo fai con passione e con divertimento è dura andare avanti. Negli ultimi 5 anni, pensando alla stagione successiva, mi sono sempre fatto tante domandeA La principale è se abbia ancora un senso continuare alla mia età. Le risposte sono sempre state positive. Ecco perché sono ancora qui».
Si dice: Scola va avanti perché vuole il record della quinta Olimpiade. C’è del vero? «Non guardo al record, quello è largamente condiviso da tanti campioni del passato e quindi sarei uno in più nella lista. Però è vero che ci tengo ad andare con la mia Argentina a Tokyo perché mi piacciono i Giochi e quello che significano nella vita di uno sportivo. Ma prima c’è tutta una stagione davanti e dovrò valutare bene coem starò fisicamente a giugno. Adesso viene prima Varese-
C’è un segreto per spiegare la sua lunga carriera?
«Da 27 anni dedico la mia vita al basket. Lo faccio per passione e amore del gioco tenendo sempre un comportamento professionale. Dentro alla mia carriera ci sono tanti allenamenti e partite: non sarei qui se non avessi coltivato la salute del mio corpo, il recupero fisico e il lavoro quotidiano. Invecchiando questi aspetti sono decisivi per rimanere competitivi. Ancora oggi mi alleno e corro bene. Il talento mi aiuta ma se non fossi preparato, sarei già fuori da un pezzo»
Com’è nato il rapporto con Varese?
«Inizialmente per una questione di comodità: con la mia famiglia mi sono stabilito a Milano dove conto di fermarmi per qualche anno. Non volevo spostarmi troppo lontano. Poi ho conosciuto Toto Bulgheroni che mi ha inculcato la storia e la tradizione vincente del club. Le sue parole mi hanno conquistato. Ora Varese è casa mia».
coach Bulleri come va? «Lo conosco da tempo, siamo stati avversari nella finale olimpica di Atene 2004 e tante volte in Eurolega. È un allenatore giovane che sta cercando la sua strada e col quale mi confronto. Se posso aiutarlo con la mia esperienza, dentro e fuori dal campo, ho piacere. Ma sempre nel rispetto dei ruoli: la decisione finale spetta sempre a lui».
ha iniziato forte battendo due squadre ambiziose come Brescia e Fortitudo poi è caduta nel derby con Cantù e a Cremona: che squadra è la sua Openjobmetis?
«In Serie A ci sono 4 squadre davanti a tutte, Varese può competere nel gruppo di quelle che vengono subito dietro a Milano, Virtus, Venezia e Sassari ma per riuscirci deve andare sempre al massimo. Se non giochiamo al 100% possiamo perdere con tutte le avversarie».
Stasera c’è la sfida con la Virtus Bologna. Sensazioni?
«La Virtus è fortissima ma, come noi, ha già perso due partite quindi non è imbattibile. Ma, risultato a parte, la nostra filosofia deve rimanere sempre la stessa: “enjoy the process”.

 

Divertiamoci giocando una partita alla volta e poi vedremo dove ci porterà questo viaggio».
Dopo i 35 ogni anno mi chiedo se abbia ancora senso continuare E la risposta è sempre sì
Ho scelto Varese per rimanere vicino a Milano. Poi Bulgheroni mi ha raccontato la storia...
Bulleri è un giovane coach che cerco di aiutare con la mia esperienza. Ma alla fine decide lui

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Vediamo stasera come reagirà la squadra dopo le 2 partite negative contro un avversario che deve per forza vincere dopo 2 partite buttate nel cesso.

Curioso di vedere anche lo svedese,deve dimostrare qualcosa senza se e senza ma altrimenti può tornare dalla mammina.

Posted (edited)

Più che preoccupato Djordjevic, dobbiamo essere molto preoccupati noi. L’unico vantaggio che avremmo potuto avere (e cioè quello puramente psicologico, sulla spinta dell’entusiasmo  generato da 3-4 possibili vittorie iniziali, anche se con un organico tutto da decifrare) ce lo siamo bruciato tutto malamente con 2 prestazioni disgraziate che hanno scatenato dubbi e  gran confusione.

Edited by UNSELD
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7 minuti fa, Maurizio dice:

La prossima contro chi?

Credi che ce ne sarà una?

Con gli imbecilli che abbiamo al Governo/Regioni/Comuni?

Davvero?

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7 minuti fa, robokop dice:

Credi che ce ne sarà una?

Con gli imbecilli che abbiamo al Governo/Regioni/Comuni?

Davvero?

Io di imbecilli ne vedo molti in giro

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2 minuti fa, Ponchiaz dice:

Si proceda a mettere Garfuckhim sul treno

Perchè vuoi fare incaxxare Mamma Andersson?

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2 minuti fa, Ponchiaz dice:

Contro Bologna tutti affollano l’area, noi affolliamo il Bologna 

Attilio dove sei

Quale Attilio?

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Intasare l’area e pestare Teodosic.

Cosa c’è di così complesso, invece falli del cazzo e gente che vaga sul perimetro 

Anubi!

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