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Allarme clima.......


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Potresti fare una rapida sintesi ?

Sono già in avanzata fase di test pannelli fotovoltaici con base di polimero (volgarissima plastica) trattata con una speciale vernice. Questo tipo di pannello è in grado di fornire rese fino a 7 volte superiori ai comuni pannelli fotovoltaici, quindi con 2-3 mq di pannelli puoi ottenere 2-3 Kw, con evidenti vantaggi in termini di spazio e di costi.

L'unica nota negativa e che non si è ancora in grado di quantificare per quanto tempo questa speciale vernicie fornisca rese così elevate, comunque si stanno già muovendo grandi colossi come la Siemens che hanno fiutato il businness. Stime dicono che nel 2015 potremo avere in commercio i primi pannelli basati su questa innovativa tecnologia.

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Sono già in avanzata fase di test pannelli fotovoltaici con base di polimero (volgarissima plastica) trattata con una speciale vernice. Questo tipo di pannello è in grado di fornire rese fino a 7 volte superiori ai comuni pannelli fotovoltaici, quindi con 2-3 mq di pannelli puoi ottenere 2-3 Kw, con evidenti vantaggi in termini di spazio e di costi.

L'unica nota negativa e che non si è ancora in grado di quantificare per quanto tempo questa speciale vernicie fornisca rese così elevate, comunque si stanno già muovendo grandi colossi come la Siemens che hanno fiutato il businness. Stime dicono che nel 2015 potremo avere in commercio i primi pannelli basati su questa innovativa tecnologia.

la speciale vernice, a quanto ne so, altro non è che una sorta di succo di mirtillo sintetico, perché, siccome la natura non fa nulla a caso, gli scienziatoni hanno scoperto che quello è il colore migliore per massimizzare l'assorbimento dei raggi solari. il mirtillo, infatti, fruttando d'estate in montagna, deve ciucciare più sole possibile nel minor tempo possibile per poter giungere a maturazione prima che il gelo lo raggiunga di nuovo.

se stessimo ad osservare più attentamente e con il dovuto rispetto la natura, credo che potremmo risparmiare tempo, soldi e malattie. ci vuole un po' di lateral thinking... :lol:

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Sono già in avanzata fase di test pannelli fotovoltaici con base di polimero (volgarissima plastica) trattata con una speciale vernice. Questo tipo di pannello è in grado di fornire rese fino a 7 volte superiori ai comuni pannelli fotovoltaici, quindi con 2-3 mq di pannelli puoi ottenere 2-3 Kw, con evidenti vantaggi in termini di spazio e di costi.

L'unica nota negativa e che non si è ancora in grado di quantificare per quanto tempo questa speciale vernicie fornisca rese così elevate, comunque si stanno già muovendo grandi colossi come la Siemens che hanno fiutato il businness. Stime dicono che nel 2015 potremo avere in commercio i primi pannelli basati su questa innovativa tecnologia.

Grazie Corny........tu ì che sei 'na persona seria !

Tatanka, datti da fare........... :blink:

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Cassinetta di Biandronno - Un impianto di cogenerazione che usa in parte metano e in parte i vapori prodotti dall centrale stessa: il risultato è l'autonomia dello stabilimento e molte emissioni in meno nell'aria

Energia: Whirlpool fa da sè rispettando l'ambiente

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Darà calore ed energia a tutto il sito industriale di Cassinetta di Biandronno, dove lavorano oltre 2000 persone e vengono usati oltre 9 megawatt al giorno di energia elettrica (quanto serve al fabbisogno di 3.000 appartamenti). Il nuovo impianto di cogenerazione inaugurato oggi, 2 aprile 2008, nella sede produttiva della Whirlpool Europe, è una vera e propria centrale elettrica interna, che alimenterà in due diverse forme tutta la sede e anche di più. Ha una potenza totale infatti di 12,5 megawatt massimi, 10 dei quali prodotti con una turbina a gas naturale e 2,5 prodotti con una turbina a vapore, alimentata dai vapori "di scarto" che la centrale a gas genera: più che suficente per tutto il sedime. E le eccedenze, che possono essere fino a circa 3 megawatt in più del fabbisogno dello stabilimento, saranno poi rivendute alla rete nazionale.

L'impianto, costruito con la collaborazione di Fenice (società del Gruppo francese EDF che ha stabili legami con l'Italia), è costato 10 milioni di euro: i benefìci previsti sono da calcolare sia in termini di riduzioni complessive dei costi energetici, che dei consumi d'acqua e di emissioni nocive all'ambiente.

«Questo impianto rappresenta uno degli esempi più avanzati di gestione energetica innovativa a livello nazionale, offrendo una miglior copertura di black out e di garanzia di continuità di servizio ai Clienti – spiega Giuseppe Tiziani, direttore dello stabilimento - Il risultato raggiunto è frutto di oltre 15 mesi di attività di migliaia di ore di lavoro, di Km di cavi e di tubazioni stese sul sito, di impiego di mezzi speciali ma soprattutto di ingegneria impiantistica d’eccellenza, messa al servizio dell’ecosistema in cui viviamo, riducendo al minimo l‘impatto ambientale». Dei 15 mesi di attività, in verità, sono solo 7 quelli che sono serviti, a partire dall'autorizzazione, per costruire materialmente l'impianto: che può ritenersi a ragione uno dei primi “figli” della liberalizzazione dell'energia, dal lato della produzione.

Riflessi positivi per la vita e l'autonomia energetica dell'azienda, tant'è vero che: “da oggi ogni elettrodomestico che lascia Cassinetta costerà a Whirlpool mezzo Euro in meno per effetto del risparmio energetico indotto”, ha spiegato Tiziani rivolto in particolare al presidente di Whirlpool Europe Marc Bitzer, presente all'evento. Ma che allo stesso tempo contribuisce alla salvaguardia dell’ecosistema del territorio circostante: “Basti ricordare per esempio come l’utilizzo di questa tecnologia permetta di annullare quasi totalmente il prelievo da pozzi esterni di acque usate a scopo di raffreddamento, che è di 60.000 metri cubi all'anno – conclude Tiziani - E anche l’emissione in atmosfera, diretta ed indiretta, è ridotta con questo nuovo impianto in modo sensibile: 7.000 Tonnellate all'anno in meno di anidride carbonica, con una diminuzione delle emissioni dell'11 per cento, e 9 Tonnellate all'anno in meno di nitrati, corrispondenti al 13 per cento in meno di emissioni di questi gas”.

video:

http://www3.varesenews.it/tv/index.php?vid=147

Mercoledi 2 Aprile 2008

Stefania Radman

Beh......... complimenti !

Edited by ROOSTERS99
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la speciale vernice, a quanto ne so, altro non è che una sorta di succo di mirtillo sintetico, perché, siccome la natura non fa nulla a caso, gli scienziatoni hanno scoperto che quello è il colore migliore per massimizzare l'assorbimento dei raggi solari. il mirtillo, infatti, fruttando d'estate in montagna, deve ciucciare più sole possibile nel minor tempo possibile per poter giungere a maturazione prima che il gelo lo raggiunga di nuovo.

se stessimo ad osservare più attentamente e con il dovuto rispetto la natura, credo che potremmo risparmiare tempo, soldi e malattie. ci vuole un po' di lateral thinking... :blink:

Già, gli inseguitori solari biassiali altro non sono che dei girasoli meccanici.

Ma i mirtilli generano anche corrente?

Edited by tatanka
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Cassinetta di Biandronno - Un impianto di cogenerazione che usa in parte metano e in parte i vapori prodotti dall centrale stessa: il risultato è l'autonomia dello stabilimento e molte emissioni in meno nell'aria

Energia: Whirlpool fa da sè rispettando l'ambiente

.......

Beh......... complimenti !

Io qualche pannellino fotovoltaico l'avrei messo. :blink:-_-

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Già, gli inseguitori solari biassiali altro non sono che dei girasoli meccanici.

Ma i mirtilli generano anche corrente?

no, ma trattengono il massimo della radiazione solare, quindi massimizzano la resa nel limitato tempo di esposizione all'astro.

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Ecco quelli del solare

Varese - La Elmec Solar ha completato uno dei primi impianti fotovoltaici “a girasole” del nord Italia. Produrrà energia pulita per la sede del gruppo Elmec

I "girasoli" di Brunello che danno energia pulita

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Quattro tonnellate e mezzo di anidride carbonica in meno emessa nell’atmosfera. Un piccolo contributo per la riduzione delle emissioni inquinanti, un risparmio notevole dal punto di vista economico. Perché i pannelli fotovoltaici installati dalla Elmec, nota azienda informatica varesina, permetteranno di garantire il fabbisogno necessario alla illuminazione dell’intera unità produttiva di Brunello. Un impianto realizzato “in casa”, visto che la progettazione e l’installazione è stata curata da Elmec Solar, la divisione aziendale che si occupa di fotovoltaico e energie pulite.

Il nuovo impianto è costituito da tre “girasoli”, grandi pannelli solari che, ruotando nell’arco della giornata, seguono la posizione del sole e garantiscono la migliore esposizione ai raggi solari. Come i girasoli, appunto. I pannelli sono collocati nell’area retrostante la sede di Brunello, precedentemente occupata da parcheggi. Un impianto d’avanguardia in Italia, considerato che nel nord esiste una sola unità simile (anche se di maggiori dimensioni) ad Anzano del Parco.

Con una potenza totale di 5,7 kW l’impianto fotovoltaico «garantirà tutto il fabbisogno energetico dell’unità produttiva di Brunello» spiega Gabriele Castiglioni di Elmec Solar, la società che lo ha realizzato. I pannelli saranno pienamente operativi a partire dal mese prossimo, una volta completato l’iter burocratico per l’allacciamento alla rete elettrica

Elmec Solar fornisce impianti “chiavi in mano” e lo scorso anno ha installato pannelli solari per una potenza complessiva di 50 kW. «Quest’anno ne abbiamo già installati altrettanti in tre mesi» continua Castiglioni. Tra i progetti più significativi – in attesa di completamento - quello del residence Montelago a Ternate: le cellule fotovoltaiche, installate sul tetto dell’albergo e sulla copertura del parcheggio attiguo, garantiranno 23 kW complessivi, vale a dire circa metà del fabbisogno energetico complessivo del residence. Oltre a numerosi impianti domestici, la Elmec ha realizzato anche diverse installazioni di pannelli fotovoltaici per utenze industriali. Come ad esempio alla Elettrabinago di Binago (CO): qui i 130 metri quadri di pannelli fissi, installati sul tetto dello stabilimento ed esposti a sud, hanno una potenza complessiva di 18kW.

Elmec Solar si occupa non solo della progettazione, ma anche dell’intero iter burocratico, curando le pratiche con i comuni, con ENEL rete e con il Gestore Servizi Elettrici, che eroga i contributi governativi. I vantaggi economici vengono (da subito) dai risparmi sulla bolletta, mentre l’investimento per l’installazione può essere ripagato nel giro di pochi anni, grazie ai finanziamenti del GSE. Recuperati i costi d’installazione, rimangono i risparmi in bolletta. Che durano dai venticinque a i trent’anni.

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12.5 Megawatt, mica cotica a Tatà...lascia fare.

L'articolo mi pare avesse qualche difettuccio nell'uso dei Megawatt e dei Megawattora.

Prendo per buono il 12,5 Megawatt di potenza massima perchè unità di misura e grandezza sono congruenti (la cosa non vale per i Megawatt al giorno di consumo).

12,5 Megawatt sono ottenibili con 100.000 mq di pannelli solari. Ci avete pensato? :blink::thumbsup:

Mi sembra chiaro che siano due risposte diverse a due esigenze diverse. Entrambe ottime scelte a mio avviso.

Fra l'altro l'impianto Elmec è stato fatto da ElmecSolar. Quindi è un impianto che è, penso, biglietto da visita, pubblicità e magari anche impianto pilota.

Comunque due situazioni completamente diverse. Whirlpool ha messo in piedi una centrale per un sito industriale con l'obiettivo, anche, di rendersi autonoma, cioè non avere problemi in caso di black-out o di distacchi forzati. Elmec autonoma non lo è, produce quanto consuma ma in tempi diversi e quindi necessita sempre di Enel che funge da batteria tampone.

Elmec ha fatto un impianto ad energia rinnovabile.

Whirlpool un impianto ancora a Idrocarburi. Comunque con un impatto ambientale decisamente migliore rispetto al passato grazie ad un uso molto efficiente della risorsa. Questo dovrebbe anche far riflettere su quanto sia effettivamente "poco pulita" l'energia elettrica prodotta con centrali obsolete.

Scelte e soluzioni diverse per necessità diverse. Bravi ad entrambi.

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Interessanti considerazioni da meteosvizzera (mitici !!).

03 aprile 2008 / Paolo Ambrosetti

Come sciogliere il ghiaccio dell'Antardide

Negli scorsi giorni è circolata la notizia dello stacco di un enorme iceberg nell'Antartide, in particolare nella penisola di Wilkins. Si tratta di uno strato di circa 570 km2 e dello spessore di 300 metri, che si allontana e finirà per sciogliersi navigando verso acque più tiepide.

Putroppo questi fenomeni non sono un'eccezione e mostrano il graduale sgretolamento dei ghiacci polari. Nel 2002 un blocco ben più vasto, denominato Larsen B e non lontano da quello attuale, con un'estensione di 3250 km2 si era allontanato per trasformarsi gradualmentein acqua.

Anche nell'Artide banchi di ghiaccio sempre più vasti si sciolgono e solo parzialmente si riformano nell'inverno successivo.

La regione di disintegrazione nella penisola di Wilkins di 570 km2 è solo una piccola porzione dell'insieme della penisola giacciata di 13'468 km2.

A scala umana è legittimo chiedersi se questi massi di ghiaccio siano grandi o piccoli confrontandoli con le tecnologie legati alla nostra produzione energetica. Ci siamo quindi posti la domanda: quanta energia dovremmo utilizzare con i nostri mezzi per sciogliere il banco di ghiaccio illustrato sopra e trasformarlo in acqua?

Ecco i nostri calcoli:

400 km2 per uno spessore di 300 m, fanno 171 miliardi di m3 di ghiaccio. Il loro peso è di 157 miliardi di tonnellate.

Per fondere questa quantità di giaccio ci vogliono 14.6 miliardi di GWh.

Per capire cosa vuol dire questa quantità di energia abbiamo preso la produzione elettrica dello scorso anno della centrale nucleare di Goesgen pari a 8'100 GWh.

Se usassimo l'energia prodotta da questa centrale per sciogliere il ghiaccio citato sopra , questa dovrebbe funzionare ininterrottamente per ben 1800 anni!!

Questo semplice calcolo ci mostra come le quantità di energia in gioco nelle fluttuazioni climatiche sono MOLTO più grandi della scala tecnologica umana. Ciononostante l'influsso antropico sul clima, dimostrato anche dalla sgretolamento dei ghiacci polari, è sensibile agendo a sua volta sulle caratteristiche dell'atmosfera, che governano gli scambi energetici tra il sole e la terra. Contemporanemente mostra le nostre possibilità ridotte di trovare delle "compensazioni" tecnologiche ai cambi climatici.

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Diminuirà la produzione di orzo, ingrediente fondamentale per il malto

Cambiamento climatico, birra a rischio

Calano le piogge e intere regioni diventeranno aride. E già aumenta il prezzo dell'alluminio per le lattine

WELLINGTON (Nuova Zelanda) - Il riscaldamento globale potrebbe mettere a rischio la produzione di birra. Jim Salinger, climatologo dell'Istituto nazionale neozelandese delle ricerche sull'acqua e l'atmosfera, ha affermato che il cambiamento climatico in atto provocherà nei prossimi decenni una diminuzione della produzione di orzo, dal quale di ricava il malto d'orzo, principale materia prima della birra. La minore della produzione di orzo avverrà in modo particolare in Australia e in Nuova Zelanda in quanto intere regioni soffriranno di aridità e mancanza d'acqua.

PREZZI ALTI - «Ciò significa che il costo della birra è destinato ad aumentare», ha affermato Salinger. «L'industria birraria nei prossimi anni si dovrà attrezzare: per esempio sperimentando nuove varietà di malto». Ma non sarà solo il malto a diventare più caro, già i prezzi di alluminio (per le lattine) e zucchero (per la fermentazione) stanno salendo.

08 aprile 2008

:lol::lol::lol: ...o meglio......... :lol::lol::lol::lol:

Io son sempre più del parere che l' argomento "allarme clima" sia abusatissimo a fini speculativi........ :lol::lol:

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Diminuirà la produzione di orzo, ingrediente fondamentale per il malto

Cambiamento climatico, birra a rischio

Calano le piogge e intere regioni diventeranno aride. E già aumenta il prezzo dell'alluminio per le lattine

...

:o

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Diminuirà la produzione di orzo, ingrediente fondamentale per il malto

Cambiamento climatico, birra a rischio

Calano le piogge e intere regioni diventeranno aride. E già aumenta il prezzo dell'alluminio per le lattine

:whistle:

ah, ma si parla di lattine. Io compro le bottigliette! :doh[1]:

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  • 1 month later...

forse è il primo a produrre una dimostrazione in condizioni di totale controllo e ripetibilità, però ce ne sono state già diverse dopo la prima di una ventina di anni fa, non pubblicizzate, anche in italia. anzi, spero che non gli facciano la pelle al giapponese...

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Ma non mi pare che il sole come qualsiasi altra fonte naturale ( penso per esempio all'eolico ), sia in grado di competere, allo stato attuale, con l' efficienza e l'economicità di esercizio delle centrali nucleari ...

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Ma non mi pare che il sole come qualsiasi altra fonte naturale ( penso per esempio all'eolico ), sia in grado di competere, allo stato attuale, con l' efficienza e l'economicità di esercizio delle centrali nucleari ...

Beh, io qualche pannello sul tetto me lo metto.

Quando ti sei messo l'uranio nel comignolo dimmelo :rolleyes:

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