Ponchiaz Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 Trovo anche piuttosto singolare che si chieda un referendum per abolire una legge nella quale si parla di voto in condotta e maestro unico E NON DI TAGLI ALLA UNIVERSITA'. Ma la legge, Wally, l'avrà letta? Link to comment Share on other sites More sharing options...
ROOSTERS99 Posted October 30, 2008 Author Share Posted October 30, 2008 Trovo anche piuttosto singolare che si chieda un referendum per abolire una legge nella quale si parla di voto in condotta e maestro unico E NON DI TAGLI ALLA UNIVERSITA'.Ma la legge, Wally, l'avrà letta? ...anche perchè non è possibile indire referendum su leggi di bilancio........ D'altra parte Uolter non ha fatto altro che seguire l' onda dl preparatissimo Tonino..... Che tristezza.......... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guinness Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 (edited) Non servono altre parole.. Quanta faziosità della sinistra di raccontare sempre a loro favore.. da 63 anni il lupo perde il pelo ma non il vizio.. Edited October 30, 2008 by Guinness Link to comment Share on other sites More sharing options...
ROOSTERS99 Posted October 30, 2008 Author Share Posted October 30, 2008 (edited) Non servono altre parole.. Quanta faziosità della sinistra di raccontare sempre a loro favore.. da 63 anni il lupo perde il pelo ma non il vizio.. Che schifo........... chissà se stamane anche la Bindi e Ferrero se le guarderanno queste ELOQUENTISSIME immagini, dopo che ieri sera "pontificavano" in tv........ Aspettando oggi Maroni in parlamento e riferire...... Ah..... basta Bindi e Ferrero, BASTA !! Edited October 30, 2008 by ROOSTERS99 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ale Div. Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 Lasciamo stare le polemiche politiche sulla Riforma Gelmini. Ieri a Roma è successo qualcosa che trascende le manifestazioni studentesche e il merito del Decreto. Se ieri sera avevo dell'odio, ricordando certi episodi vissuti direttamente in prima persona, stamattina, dopo aver visto i video, il senso è di sconforto. C'è qualcosa di velenoso in quello che è successo in Piazza Navona. Molto velenoso. E molto pericoloso. Chi soffia sul fuoco? Chi vuole il ritorno degli opposti estremismi? Chi vuole mettere i ragazzi l'uno contro l'altro? Perchè? Perchè? Perchè? Perchè? http://www.noreporter.org/dettaglioArticolo.asp?id=12033 A questo link ci sono due video che documentano cosa'è successo ieri mattina in piazza Navona. Durano all'incirca 8 minuti il primo e 4 minuti il secondo. Devono essere visti per intero per capire cos'è successo. Avvertenza: nel secondo video c'è qualche espressione che può urtare la sensibilità (volano alcune bestemmie di fuoco). Non sono i filmati depurati dei Tiggì, è cronaca pura, nuda e cruda. Io non prendo le parti di nessuno, sarebbe sciocco. Ma chi vuole strumentalizzare questa protesta per scopi volgari e pericolosi, deve essere isolato. Lasciamo ai ragazzi l'illusione di un nuovo '68, ma per favore, EVITIAMO UNA NUOVA STAGIONE DI ODIO come negli anni '70. Lasciamo che possano gridare "nè rossi nè neri, ma liberi pensieri!!". PS: non so se è lo stesso video di Guinness, non ho fatto in tempo a vederlo. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guinness Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 Lasciamo stare le polemiche politiche sulla Riforma Gelmini.Ieri a Roma è successo qualcosa che trascende le manifestazioni studentesche e il merito del Decreto. Se ieri sera avevo dell'odio, ricordando certi episodi vissuti direttamente in prima persona, stamattina, dopo aver visto i video, il senso è di sconforto. C'è qualcosa di velenoso in quello che è successo in Piazza Navona. Molto velenoso. E molto pericoloso. Chi soffia sul fuoco? Chi vuole il ritorno degli opposti estremismi? Chi vuole mettere i ragazzi l'uno contro l'altro? Perchè? Perchè? Perchè? Perchè? http://www.noreporter.org/dettaglioArticolo.asp?id=12033 A questo link ci sono due video che documentano cosa'è successo ieri mattina in piazza Navona. Durano all'incirca 8 minuti il primo e 4 minuti il secondo. Devono essere visti per intero per capire cos'è successo. Avvertenza: nel secondo video c'è qualche espressione che può urtare la sensibilità (volano alcune bestemmie di fuoco). Non sono i filmati depurati dei Tiggì, è cronaca pura, nuda e cruda. Io non prendo le parti di nessuno, sarebbe sciocco. Ma chi vuole strumentalizzare questa protesta per scopi volgari e pericolosi, deve essere isolato. Lasciamo ai ragazzi l'illusione di un nuovo '68, ma per favore, EVITIAMO UNA NUOVA STAGIONE DI ODIO come negli anni '70. Lasciamo che possano gridare "nè rossi nè neri, ma liberi pensieri!!". PS: non so se è lo stesso video di Guinness, non ho fatto in tempo a vederlo. Ho postato quello da 8 minuti, ti giuro Ale io sono rimasto sconvolto, ho anche scritto a Varesenews ( http://www3.varesenews.it/comunita/lettere..._articolo=12556 ) perchè veramente ho il vomito di queste persone che cantano "O bella ciao" a pugno chiuso, "degni" eredi dei loro nonni paladini della democrazia e giustizia in Italia da oltre 60 anni.. VO-MI-TO! Io continuo a tifare per una dittatura.. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Long Leg Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 Che schifo........... chissà se stamane anche la Bindi e Ferrero se le guarderanno queste ELOQUENTISSIME immagini, dopo che ieri sera "pontificavano" in tv........Aspettando oggi Maroni in parlamento e riferire...... Ah..... basta Bindie e Ferrero, BASTA !! ieri sera Franco Giordano a Matrix è riuscito a negare l'evidenza....si vedevano chiaramente i "neri" (coi bastoni), fermi in gruppo, cui andavano incontro i "rossi" che hanno iniziato a lanciare addosso a loro bottiglie e amenità varie. Chiaramente i neri non si son fatti pregare e i risultati si sono visti, ma parlare di provocazione di quelli di destra mi sembra un vero arrampicamento sui vetri... Questo va detto per onestà. Poi alla fine hanno avuto torto tutti e hanno dimostrato solo di essere degli imbecilli. Però le immagini parlano chiaro. Link to comment Share on other sites More sharing options...
ROOSTERS99 Posted October 30, 2008 Author Share Posted October 30, 2008 Ho postato quello da 8 minuti, ti giuro Ale io sono rimasto sconvolto, ho anche scritto a Varesenews ( http://www3.varesenews.it/comunita/lettere..._articolo=12556 ) ... Ben fatto ! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guinness Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 Negare tutto anche davanti all'evidenza.. d'altronde Stalin insegnava così.. Link to comment Share on other sites More sharing options...
alberto Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 Negare tutto anche davanti all'evidenza.. d'altronde Stalin insegnava così.. beh, non è che fosse esattamente un principio inedito... Link to comment Share on other sites More sharing options...
tatanka Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 A sinistra c'è bisogno di pulizia. Link to comment Share on other sites More sharing options...
ROOSTERS99 Posted October 30, 2008 Author Share Posted October 30, 2008 Non servono altre parole.. Quanta faziosità della sinistra di raccontare sempre a loro favore.. da 63 anni il lupo perde il pelo ma non il vizio.. Vediamo se qualche giornale on line o Tg avrà le palle per mostrarle...... Intanto mi pare che Varesenews faccia orecchie da mercante ..... Io, una segnalazione l' ho inviata. Link to comment Share on other sites More sharing options...
corny Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 Caschi, passamontagna e bastoni. E quando passa Cossiga un anziano docente urla: "Contento ora?" Un camion carico di spranghe e in piazza Navona è stato il caos La rabbia di una prof: quelli picchiavano e gli agenti zitti di CURZIO MALTESE Gli scontri di ieri a Roma AVEVA l'aria di una mattina tranquilla nel centro di Roma. Nulla a che vedere con gli anni Settanta. Negozi aperti, comitive di turisti, il mercatino di Campo dè Fiori colmo di gente. Certo, c'era la manifestazione degli studenti a bloccare il traffico. "Ma ormai siamo abituati, va avanti da due settimane" sospira un vigile. Alle 11 si sentono le urla, in pochi minuti un'onda di ragazzini in fuga da Piazza Navona invade le bancarelle di Campo dè Fiori. Sono piccoli, quattordici anni al massimo, spaventati, paonazzi. Davanti al Senato è partita la prima carica degli studenti di destra. Sono arrivati con un camion carico di spranghe e bastoni, misteriosamente ignorato dai cordoni di polizia. Si sono messi alla testa del corteo, menando cinghiate e bastonate intorno. Circondano un ragazzino di tredici o quattordici anni e lo riempiono di mazzate. La polizia, a due passi, non si muove. Sono una sessantina, hanno caschi e passamontagna, lunghi e grossi bastoni, spesso manici di picconi, ricoperti di adesivo nero e avvolti nei tricolori. Urlano "Duce, duce". "La scuola è bonificata". Dicono di essere studenti del Blocco Studentesco, un piccolo movimento di destra. Hanno fra i venti e i trent'anni, ma quello che ha l'aria di essere il capo è uno sulla quarantina, con un berretto da baseball. Sono ben organizzati, da gruppo paramilitare, attaccano a ondate. Un'altra carica colpisce un gruppo di liceali del Virgilio, del liceo artistico De Chirico e dell'università di Roma Tre. Un ragazzino di un istituto tecnico, Alessandro, viene colpito alla testa, cade e gli tirano calci. "Basta, basta, andiamo dalla polizia!" dicono le professoresse. Seguo il drappello che si dirige davanti al Senato e incontra il funzionario capo. "Non potete stare fermi mentre picchiano i miei studenti!" protesta una signora coi capelli bianchi. Una studentessa alza la voce: "E ditelo che li proteggete, che volete gli scontri!". Il funzionario urla: "Impara l'educazione, bambina!". La professoressa incalza: "Fate il vostro mestiere, fermate i violenti". Risposta del funzionario: "Ma quelli che fanno violenza sono quelli di sinistra". C'è un'insurrezione del drappello: "Di sinistra? Con le svastiche?". La professoressa coi capelli bianchi esibisce un grande crocifisso che porta al collo: "Io sono cattolica. Insegno da 32 anni e non ho mai visto un'azione di violenza da parte dei miei studenti. C'è gente con le spranghe che picchia ragazzi indifesi. Che c'entra se sono di destra o di sinistra? È un reato e voi dovete intervenire". Il funzionario nel frattempo ha adocchiato una telecamera e il taccuino: "Io non ho mai detto: quelli sono di sinistra". Monica, studentessa di Roma Tre: "Ma l'hanno appena sentito tutti! Chi crede d'essere, Berlusconi?". "Lo vede come rispondono?" mi dice Laura, di Economia. "Vogliono fare passare l'equazione studenti uguali facinorosi di sinistra". La professoressa si chiama Rosa Raciti, insegna al liceo artistico De Chirico, è angosciata: "Mi sento responsabile. Non volevo venire, poi gli studenti mi hanno chiesto di accompagnarli. Massì, ho detto scherzando, che voi non sapete nemmeno dov'è il Senato. Mi sembravano una buona cosa, finalmente parlano di problemi seri. Molti non erano mai stati in una manifestazione, mi sembrava un battesimo civile. Altro che civile! Era stato un corteo allegro, pacifico, finché non sono arrivati quelli con i caschi e i bastoni. Sotto gli occhi della polizia. Una cosa da far vomitare. Dovete scriverlo. Anche se, dico la verità, se non l'avessi visto, ma soltanto letto sul giornale, non ci avrei mai creduto". Alle undici e tre quarti partono altre urla davanti al Senato. Sta uscendo Francesco Cossiga. "È contento, eh?" gli urla in faccia un anziano professore. Lunedì scorso, il presidente emerito aveva dato la linea, in un intervista al Quotidiano Nazionale: "Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno (...) Infiltrare il movimento con agenti pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto della polizia. Le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti all'ospedale. Picchiare a sangue, tutti, anche i docenti che li fomentano. Magari non gli anziani, ma le maestre ragazzine sì". È quasi mezzogiorno, una ventina di caschi neri rimane isolata dagli altri, negli scontri. Per riunirsi ai camerati compie un'azione singolare, esce dal lato di piazza Navona, attraversa bastoni alla mano il cordone di polizia, indisturbato, e rientra in piazza da via Agonale. Decido di seguirli ma vengo fermato da un poliziotto. "Lei dove va?". Realizzo di essere sprovvisto di spranga, quindi sospetto. Mentre controlla il tesserino da giornalista, osservo che sono appena passati in venti. La battuta del poliziotto è memorabile: "Non li abbiamo notati". Dal gruppo dei funzionari parte un segnale. Un poliziotto fa a un altro: "Arrivano quei pezzi di merda di comunisti!". L'altro risponde: "Allora si va in piazza a proteggere i nostri?". "Sì, ma non subito". Passa il vice questore: "Poche chiacchiere, giù le visiere!". Calano le visiere e aspettano. Cinque minuti. Cinque minuti in cui in piazza accade il finimondo. Un gruppo di quattrocento di sinistra, misto di studenti della Sapienza e gente dei centri sociali, irrompe in piazza Navona e si dirige contro il manipolo di Blocco Studentesco, concentrato in fondo alla piazza. Nel percorso prendono le sedie e i tavolini dei bar, che abbassano le saracinesche, e li scagliano contro quelli di destra. Soltanto a questo punto, dopo cinque minuti di botte, e cinque minuti di scontri non sono pochi, s'affaccia la polizia. Fa cordone intorno ai sessanta di Blocco Studentesco, respinge l'assalto degli studenti di sinistra. Alla fine ferma una quindicina di neofascisti, che stavano riprendendo a sprangare i ragazzi a tiro. Un gruppo di studenti s'avvicina ai poliziotti per chiedere ragione dello strano comportamento. Hanno le braccia alzate, non hanno né caschi né bottiglie. Il primo studente, Stefano, uno dell'Onda di scienze politiche, viene colpito con una manganellata alla nuca (finirà in ospedale) e la pacifica protesta si ritrae. A mezzogiorno e mezzo sul campo di battaglia sono rimasti due ragazzini con la testa fra le mani, sporche di sangue, sedie sfasciate, un tavolino zoppo e un grande Pinocchio di legno senza più una gamba, preso dalla vetrina di un negozio di giocattoli e usato come arma. Duccio, uno studente di Fisica che ho conosciuto all'occupazione, s'aggira teso alla ricerca del fratello più piccolo. "Mi sa che è finita, oggi è finita. E se non oggi, domani. Hai voglia a organizzare proteste pacifiche, a farti venire idee, le lezioni in piazza, le fiaccolate, i sit in da figli dei fiori. Hai voglia a rifiutare le strumentalizzazioni politiche, a voler ragionare sulle cose concrete. Da stasera ai telegiornali si parlerà soltanto degli incidenti, giorno dopo giorno passerà l'idea che comunque gli studenti vogliono il casino. È il metodo Cossiga. Ci stanno fottendo". (30 ottobre 2008) Link to comment Share on other sites More sharing options...
Long Leg Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 Caschi, passamontagna e bastoni. E quando passa Cossigaun anziano docente urla: "Contento ora?" Un camion carico di spranghe e in piazza Navona è stato il caos La rabbia di una prof: quelli picchiavano e gli agenti zitti di CURZIO MALTESE Gli scontri di ieri a Roma AVEVA l'aria di una mattina tranquilla nel centro di Roma. Nulla a che vedere con gli anni Settanta. Negozi aperti, comitive di turisti, il mercatino di Campo dè Fiori colmo di gente. Certo, c'era la manifestazione degli studenti a bloccare il traffico. "Ma ormai siamo abituati, va avanti da due settimane" sospira un vigile. Alle 11 si sentono le urla, in pochi minuti un'onda di ragazzini in fuga da Piazza Navona invade le bancarelle di Campo dè Fiori. Sono piccoli, quattordici anni al massimo, spaventati, paonazzi. Davanti al Senato è partita la prima carica degli studenti di destra. Sono arrivati con un camion carico di spranghe e bastoni, misteriosamente ignorato dai cordoni di polizia. Si sono messi alla testa del corteo, menando cinghiate e bastonate intorno. Circondano un ragazzino di tredici o quattordici anni e lo riempiono di mazzate. La polizia, a due passi, non si muove. Sono una sessantina, hanno caschi e passamontagna, lunghi e grossi bastoni, spesso manici di picconi, ricoperti di adesivo nero e avvolti nei tricolori. Urlano "Duce, duce". "La scuola è bonificata". Dicono di essere studenti del Blocco Studentesco, un piccolo movimento di destra. Hanno fra i venti e i trent'anni, ma quello che ha l'aria di essere il capo è uno sulla quarantina, con un berretto da baseball. Sono ben organizzati, da gruppo paramilitare, attaccano a ondate. Un'altra carica colpisce un gruppo di liceali del Virgilio, del liceo artistico De Chirico e dell'università di Roma Tre. Un ragazzino di un istituto tecnico, Alessandro, viene colpito alla testa, cade e gli tirano calci. "Basta, basta, andiamo dalla polizia!" dicono le professoresse. Seguo il drappello che si dirige davanti al Senato e incontra il funzionario capo. "Non potete stare fermi mentre picchiano i miei studenti!" protesta una signora coi capelli bianchi. Una studentessa alza la voce: "E ditelo che li proteggete, che volete gli scontri!". Il funzionario urla: "Impara l'educazione, bambina!". La professoressa incalza: "Fate il vostro mestiere, fermate i violenti". Risposta del funzionario: "Ma quelli che fanno violenza sono quelli di sinistra". C'è un'insurrezione del drappello: "Di sinistra? Con le svastiche?". La professoressa coi capelli bianchi esibisce un grande crocifisso che porta al collo: "Io sono cattolica. Insegno da 32 anni e non ho mai visto un'azione di violenza da parte dei miei studenti. C'è gente con le spranghe che picchia ragazzi indifesi. Che c'entra se sono di destra o di sinistra? È un reato e voi dovete intervenire". Il funzionario nel frattempo ha adocchiato una telecamera e il taccuino: "Io non ho mai detto: quelli sono di sinistra". Monica, studentessa di Roma Tre: "Ma l'hanno appena sentito tutti! Chi crede d'essere, Berlusconi?". "Lo vede come rispondono?" mi dice Laura, di Economia. "Vogliono fare passare l'equazione studenti uguali facinorosi di sinistra". La professoressa si chiama Rosa Raciti, insegna al liceo artistico De Chirico, è angosciata: "Mi sento responsabile. Non volevo venire, poi gli studenti mi hanno chiesto di accompagnarli. Massì, ho detto scherzando, che voi non sapete nemmeno dov'è il Senato. Mi sembravano una buona cosa, finalmente parlano di problemi seri. Molti non erano mai stati in una manifestazione, mi sembrava un battesimo civile. Altro che civile! Era stato un corteo allegro, pacifico, finché non sono arrivati quelli con i caschi e i bastoni. Sotto gli occhi della polizia. Una cosa da far vomitare. Dovete scriverlo. Anche se, dico la verità, se non l'avessi visto, ma soltanto letto sul giornale, non ci avrei mai creduto". Alle undici e tre quarti partono altre urla davanti al Senato. Sta uscendo Francesco Cossiga. "È contento, eh?" gli urla in faccia un anziano professore. Lunedì scorso, il presidente emerito aveva dato la linea, in un intervista al Quotidiano Nazionale: "Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno (...) Infiltrare il movimento con agenti pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto della polizia. Le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti all'ospedale. Picchiare a sangue, tutti, anche i docenti che li fomentano. Magari non gli anziani, ma le maestre ragazzine sì". È quasi mezzogiorno, una ventina di caschi neri rimane isolata dagli altri, negli scontri. Per riunirsi ai camerati compie un'azione singolare, esce dal lato di piazza Navona, attraversa bastoni alla mano il cordone di polizia, indisturbato, e rientra in piazza da via Agonale. Decido di seguirli ma vengo fermato da un poliziotto. "Lei dove va?". Realizzo di essere sprovvisto di spranga, quindi sospetto. Mentre controlla il tesserino da giornalista, osservo che sono appena passati in venti. La battuta del poliziotto è memorabile: "Non li abbiamo notati". Dal gruppo dei funzionari parte un segnale. Un poliziotto fa a un altro: "Arrivano quei pezzi di merda di comunisti!". L'altro risponde: "Allora si va in piazza a proteggere i nostri?". "Sì, ma non subito". Passa il vice questore: "Poche chiacchiere, giù le visiere!". Calano le visiere e aspettano. Cinque minuti. Cinque minuti in cui in piazza accade il finimondo. Un gruppo di quattrocento di sinistra, misto di studenti della Sapienza e gente dei centri sociali, irrompe in piazza Navona e si dirige contro il manipolo di Blocco Studentesco, concentrato in fondo alla piazza. Nel percorso prendono le sedie e i tavolini dei bar, che abbassano le saracinesche, e li scagliano contro quelli di destra. Soltanto a questo punto, dopo cinque minuti di botte, e cinque minuti di scontri non sono pochi, s'affaccia la polizia. Fa cordone intorno ai sessanta di Blocco Studentesco, respinge l'assalto degli studenti di sinistra. Alla fine ferma una quindicina di neofascisti, che stavano riprendendo a sprangare i ragazzi a tiro. Un gruppo di studenti s'avvicina ai poliziotti per chiedere ragione dello strano comportamento. Hanno le braccia alzate, non hanno né caschi né bottiglie. Il primo studente, Stefano, uno dell'Onda di scienze politiche, viene colpito con una manganellata alla nuca (finirà in ospedale) e la pacifica protesta si ritrae. A mezzogiorno e mezzo sul campo di battaglia sono rimasti due ragazzini con la testa fra le mani, sporche di sangue, sedie sfasciate, un tavolino zoppo e un grande Pinocchio di legno senza più una gamba, preso dalla vetrina di un negozio di giocattoli e usato come arma. Duccio, uno studente di Fisica che ho conosciuto all'occupazione, s'aggira teso alla ricerca del fratello più piccolo. "Mi sa che è finita, oggi è finita. E se non oggi, domani. Hai voglia a organizzare proteste pacifiche, a farti venire idee, le lezioni in piazza, le fiaccolate, i sit in da figli dei fiori. Hai voglia a rifiutare le strumentalizzazioni politiche, a voler ragionare sulle cose concrete. Da stasera ai telegiornali si parlerà soltanto degli incidenti, giorno dopo giorno passerà l'idea che comunque gli studenti vogliono il casino. È il metodo Cossiga. Ci stanno fottendo". (30 ottobre 2008) io credo alle immagini che ho visto, che non avevano nessun commento. questi articoli non possono essere obiettivi quanto delle immagini. Troppo frasi riportate, e conoscendo come lavorano i giornalisti, sapendo quanto amano ricamare sulle parole, faccio finta di non aver letto questo articolo. Link to comment Share on other sites More sharing options...
tatanka Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 Interessante Corny, interessante. Alla fine metto insieme l'ultima frase di quello che hai postato tu e la domanda che si è giustamente posto Ale div. Hai voglia ad organizzare proteste pacifiche, da oggi si parlerà solo degli scontri. Chi soffia sul fuoco. A che pro? Da parte mia continuerò a parlare del decreto e cercare di capirlo meglio. Spero che studenti e professori capiscano che da entrambe le parti c'è gente che vuole e cerca lo scontro. Isolateli e fate in modo che non si parli di questo. Link to comment Share on other sites More sharing options...
ROOSTERS99 Posted October 30, 2008 Author Share Posted October 30, 2008 (edited) Mi spiace Corny, ma le immagine ininterrotte, in presa diretta, di piazza Navona del post di Guinness, passano sopra a qualsiasi "illuminato" cronista come un carro armato !! A proposito, ma dove è che scrive il buon Maltese ?? Edited October 30, 2008 by ROOSTERS99 Link to comment Share on other sites More sharing options...
tatanka Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 io credo alle immagini che ho visto, che non avevano nessun commento.questi articoli non possono essere obiettivi quanto delle immagini. Troppo frasi riportate, e conoscendo come lavorano i giornalisti, sapendo quanto amano ricamare sulle parole, faccio finta di non aver letto questo articolo. Molto riduttivo. Stai basando tutte le tue valutazioni su filmati di parte. In questi filmati non si vede come spranghe e caschi siano arrivati in Piazza. però c'erano, in qualche modo ci sono arrivati. Se vuoi depura del del 50% quello scritto da Corny, se lo ignori esageri. Le frasi di Cossiga comunque èle puoi trovare scritte sui registri del Senato e registrate da Radio e TV. Io le ho sentite dalla sua presidenziale voce. Link to comment Share on other sites More sharing options...
McAdoo Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 io credo alle immagini che ho visto, che non avevano nessun commento.questi articoli non possono essere obiettivi quanto delle immagini. Troppo frasi riportate, e conoscendo come lavorano i giornalisti, sapendo quanto amano ricamare sulle parole, faccio finta di non aver letto questo articolo. ottimo nascondi la testa sotto la sabbia...maltese ha riportato soprattutto quello che è successo prima degli scontri cioè il solito comportamente sia dalle a polizia che dei fascistelli che picchiano solamente chi non può difendersi. dal filmato comunque i provocatori sono quelli del cosidetto blocco (ma del cervello) studentesco schierati indisturbati con le spranghe e se non è provocazione questa.. Link to comment Share on other sites More sharing options...
corny Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 Lungi da me difendere gli imbecilli di qualunque credo politico però se leggi l'articolo È quasi mezzogiorno, una ventina di caschi neri rimane isolata dagli altri, negli scontri. Per riunirsi ai camerati compie un'azione singolare, esce dal lato di piazza Navona, attraversa bastoni alla mano il cordone di polizia, indisturbato, e rientra in piazza da via Agonale. Decido di seguirli ma vengo fermato da un poliziotto. "Lei dove va?". Realizzo di essere sprovvisto di spranga, quindi sospetto. Mentre controlla il tesserino da giornalista, osservo che sono appena passati in venti. La battuta del poliziotto è memorabile: "Non li abbiamo notati". Dal gruppo dei funzionari parte un segnale. Un poliziotto fa a un altro: "Arrivano quei pezzi di merda di comunisti!". L'altro risponde: "Allora si va in piazza a proteggere i nostri?". "Sì, ma non subito". Passa il vice questore: "Poche chiacchiere, giù le visiere!". Calano le visiere e aspettano. Cinque minuti. Cinque minuti in cui in piazza accade il finimondo. Un gruppo di quattrocento di sinistra, misto di studenti della Sapienza e gente dei centri sociali, irrompe in piazza Navona e si dirige contro il manipolo di Blocco Studentesco, concentrato in fondo alla piazza. Nel percorso prendono le sedie e i tavolini dei bar, che abbassano le saracinesche, e li scagliano contro quelli di destra. vuole evidenziare che quanto accaduto a Piazza Navona è avvenuto dopo gli episodi di squadrismo riportati. Concordo con Ale Div che strumentalizzare le piazze può diventare molto pericoloso. Link to comment Share on other sites More sharing options...
ROOSTERS99 Posted October 30, 2008 Author Share Posted October 30, 2008 ottimo nascondi la testa sotto la sabbia...maltese ha riportato soprattutto quello che è successo prima degli scontri cioè il solito comportamente sia dalle a polizia che dei fascistelli che picchiano solamente chi non può difendersi. dal filmato comunque i provocatori sono quelli del cosidetto blocco (ma del cervello) studentesco schierati indisturbati con le spranghe e se non è provocazione questa.. Guardati il video, e correggi.... Link to comment Share on other sites More sharing options...
tatanka Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 Ok, ce l'hanno fatta. Oggi c'è un manifestazione oceanica con scioperi in tutta Italia e noi invece che discutere se questo decreto è giusto o sbagliato e se questi scioperi sono o meno la giusta forma di protesta stiamo discutendo se siano più imbecilli quelli col casco bianco che che lanciano i tavolini o quelli col casco nero e la spranga. Grazie Casarini e Caruso Grazie Cossiga Link to comment Share on other sites More sharing options...
corny Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 Ok, ce l'hanno fatta.Oggi c'è un manifestazione oceanica con scioperi in tutta Italia e noi invece che discutere se questo decreto è giusto o sbagliato e se questi scioperi sono o meno la giusta forma di protesta stiamo discutendo se siano più imbecilli quelli col casco bianco che che lanciano i tavolini o quelli col casco nero e la spranga. Grazie Casarini e Caruso Grazie Cossiga QCQ Link to comment Share on other sites More sharing options...
McAdoo Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 Guardati il video, e correggi.... non correggo niente, quelle sono immagini di parte e comunque le hai viste tu le immagini sulla 7 in cui la sbirranza varia non fa una piega vedendo arrivare un furgone di gente ben fornita di manganelli e quando arriva il giornalista lo ferma: "lei dove crede di andare?". se i polizziotti avessero fatto il loro mestiere non sarebbe successo nulla Link to comment Share on other sites More sharing options...
McAdoo Posted October 30, 2008 Share Posted October 30, 2008 Ok, ce l'hanno fatta.Oggi c'è un manifestazione oceanica con scioperi in tutta Italia e noi invece che discutere se questo decreto è giusto o sbagliato e se questi scioperi sono o meno la giusta forma di protesta stiamo discutendo se siano più imbecilli quelli col casco bianco che che lanciano i tavolini o quelli col casco nero e la spranga. Grazie Casarini e Caruso Grazie Cossiga quoto Link to comment Share on other sites More sharing options...
ROOSTERS99 Posted October 30, 2008 Author Share Posted October 30, 2008 Molto riduttivo.Stai basando tutte le tue valutazioni su filmati di parte. In questi filmati non si vede come spranghe e caschi siano arrivati in Piazza. però c'erano, in qualche modo ci sono arrivati. Se vuoi depura del del 50% quello scritto da Corny, se lo ignori esageri. Le frasi di Cossiga comunque èle puoi trovare scritte sui registri del Senato e registrate da Radio e TV. Io le ho sentite dalla sua presidenziale voce. Io mi aspetto che il buon Maroni, riferendo in parlamento, chirisca ogni cosa. Per ora mi attengo a quanto "visto". Link to comment Share on other sites More sharing options...
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